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Manovra quater, spuntano variazioni e si allontana l’approvazione dell’Ars

Manovra quater, spuntano variazioni e si allontana l’approvazione dell’Ars
Palazzo dei Normanni

Ci sono motivi di scontro, attesi in aula, che non riguardano soltanto la contrapposizione tra maggioranza ed opposizione ma anche dissapori all’interno della stessa coalizione di governo

La variazione di bilancio numero quattro del governo Schifani ha quadruplicato il numero di norme in articolato, conta ben 240 milioni di copertura finanziaria ed include molti temi che si sono stratificati tra stralci di precedente manovra e nuovi inserimenti.

Malgrado le premesse, però, sembra tutt’altro che in discesa l’approvazione all’Ars dell’intero articolato. Ci sono motivi di scontro, attesi in aula, che non riguardano soltanto la contrapposizione tra maggioranza ed opposizione ma anche dissapori all’interno della stessa coalizione di governo.

E si sente già la eco delle richieste di voto segreto che potranno partire dai gruppi di opposizione ma che punteranno a far saltare il precario equilibrio su cui Marcello Caruso per Forza Italia e Luca Sbardella per Fratelli d’Italia si sono pronunciati cercando un armistizio durante la fase parlamentare della variazione quater.

Non mancano i motivi di scontro

I mal di pancia potrebbero non riguardare soltanto i due principali azionisti del governo Schifani. La pattuglia di Totò Cuffaro all’Ars e quella di Raffaele Lombardo non è detto che possano apprezzare il risultato della “Tabella I”, contenente la pioggia di emendamenti dell’articolo 49 con i suoi 25 milioni di euro per diversi interventi di natura strutturale e non fieristica ma con voci da media 50 mila euro per il territorio.

Cambiano i contribuiti a pioggia

I contributi a pioggia cambiano quindi indirizzo, dalle sagre ai marciapiedi, ma restano in variazione di bilancio come contributi a pioggia. In tutto 315 interventi che variano tra sistemazioni straordinarie di pavimentazione di piazze a realizzazioni di campi di padel. Su questi, 65 interventi solo nella provincia di Messina che prende così circa un quinto degli interventi ammessi sulle nove province siciliane.

Riunione anticipata a domani mattina

La manovra incardinata sabato mattina, che eccezionalmente vedrà Sala d’Ercole riunita domani mattina anziché alle 15 come di consuetudine, era stata esitata dalla Commissione bilancio senza i membri di Partito Democratico e Movimento 5 stelle che avevano abbandonato l’aula durante i lavori.

Irricevibile, per entrambi i gruppi all’Ars, a fronte della proposta di istituire un fondo unico da 5 milioni di euro dal quale fare attingere i comuni sulla base delle richieste di finanziamento progetti con proporzione a vari parametri tra i quali il numero di abitanti, quella dell’assessore all’Economia Alessandro Dagnino di mettere a disposizione dei comuni rimasti fuori elenco interventi un fondo da due milioni di euro.

Secondo fonti di opposizione, questa sarebbe la cifra per i quasi cento enti locali che non hanno visto deputati sponsor – in maggioranza – pronti ad inserire proposte mirate. L’assessore ha tra l’altro annunciato che questa quota non allocata verrà messa nella disponibilità dei comuni rimasti senza contributi mediante un emendamento del governo.

Manca il maxi emendamento del governo sulla trasparenza anti “mancette”

La novità di questa manovra è l’assenza di maxi emendamento del governo per la ricercata trasparenza anti “mancette”, che vede quindi un elenco di emendamenti firmati invece che i soliti anonimi gettati nel mucchio per ricerche inverse con cui stabilirne la paternità.

Meno “nuovo” sarà invece il preannunciato scontro in aula con colpi che l’opposizione potrà sferrare vantando di non aver preso parte al gioco di spartizione delle risorse in quella “Tabella I” che tanto sa di vecchia “Tabella H”. Ad ogni buon fine della variazione di bilancio, di cui vi abbiamo già dato notizia circa le norme primarie con principali capitoli di spesa, il lungo elenco di interventi a pioggia – che variano da 25 mila fino al massimo di 750 mila euro per la costruzione del campanile della chiesa di Lampedusa passando per un grande numero di “gettoni” da 50 mila euro – avrà poi davanti il rischio di vanificazione dovuto ai tempi brevissimi per impegnare le somme.

Dalla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale regionale della manovra, non saranno molte le settimane a disposizione dei Comuni per giungere a progetti esecutivi senza i quali non potranno essere impegnate le somme. La norma inserita in finanziaria come articolo 49, “Contributi per interventi di riqualificazione urbana, di manutenzione straordinaria, di rigenerazione urbana e di investimento”, prevede l’impegno di spesa entro la fine dell’annualità corrente.

M5s e Pd attendono al varco la maggioranza

Il Movimento 5 stelle, così come il Partito Democratico, attendono quindi al varco la maggioranza e ad ogni accenno di scricchiolare tenteranno di far uscire allo scoperto i dissidi interni alla coalizione di governo con voto segreto articolo dopo articolo. L’obiettivo è chiaramente la norma contenente la pioggia di interventi sul territorio, ma ci sono anche altre norme in manovra che potrebbero scatenare Sala d’Ercole.

Tra le più criticate dall’opposizione quella contenente i due milioni di euro per le “iniziative turistico-promozionali di rilevanza regionale” che andrebbero in gestione al Turismo che è amministrato da Fratelli d’Italia. Mentre caro a Forza Italia, se non al presidente Renato Schifani in persona, ed a rischio in caso di attrito tra i primari gruppi di maggioranza, è la misura per l’incentivo al South Working. Nell’insieme, con un po’ di approssimazione nel mettere – o rimettere – dentro norme stralciate dalla manovra ter e nuovi capitoli di spesa, la variazione di bilancio potrebbe non vedere la votazione finale entro giovedì come auspicato dai programmi di maggioranza. In ritardo sul calendario lavori per via della norma di massima urgenza sulla formazione, la manovra doveva chiudersi entro oggi mentre oggi inizierà la discussione generale.

Tra i lavori previsti anche l’aggiustamento sul contributo dell’Editoria

Tra norme da approvare o rispedire al mittente ci sono inoltre norme da correggere con emendamenti in aula che si dovrebbero discutere tra i soppressivi ed i correttivi. Tra questi ultimi c’è un aggiustamento da fare circa il contributo per l’editoria. In questo caso, ottimo l’impianto per offrire maggiore sostegno all’informazione qualificata che abbia almeno due giornalisti contrattualizzati nella regione e la cui testata giornalistica sia regolarmente registrata, ma dall’elenco di supporti “che producano un notiziario regionale sulla Sicilia da almeno tre anni” mancano le radio.

Queste, salvo condiviso inserimento in aula, rischiano di non poter ottenere contributi. Dalla Coppa degli Assi al rally Targa Florio sono invece coperte le manifestazioni che per Palazzo d’Orleans forniscono un ottimo contributo di immagine alla Sicilia ed una diretta ricaduta di indotto.