Diego Maradona sepolto senza cuore, l'anniversario della morte del "Pibe de Oro" - QdS

Diego Maradona sepolto senza cuore, l’anniversario della morte del “Pibe de Oro”

Diego Maradona sepolto senza cuore, l’anniversario della morte del “Pibe de Oro”

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giovedì 25 Novembre 2021

Tutti i successi e gli "spigoli" di Diego Armando Maradona a un anno dalla sua morte. Domenica l'inagurazione della statua dedicata.

Oggi, 25 novembre, è il primo anniversario della morte di Diego Armando Maradona, scomparso per arresto cardiaco a 60 anni dopo aver superato senza apparenti complicazioni un’operazione al cervello.

La sepoltura senza il cuore

Il suo corpo è stato sepolto senza il suo organo più importante: il cuore. Questo per procedere con l’inchiesta sulla sua morte, per comprendere le effettive cause determinanti la sua morte.
L’organo aveva un peso di circa 500 grammi, ma i cuori “normali” ne pesano circa 300.

La statua dedicata al Pibe de Oro

Il Napoli ha invitato i tifosi ad anticipare l’arrivo allo stadio domenica prossima. La serata infatti si preannuncia commovente per la cerimonia di commemorazione. Per l’occasione sarà inaugurata e presentata la statua dedicata al Pibe de Oro. I tornelli apriranno dunque alle ore 17.

Diego Armando Maradona, infatti, è stato soprannominato “El Pibe de Oro” (il ragazzo d’oro) e considerato uno dei più grandi calciatori di tutti i tempi se non il migliore in assolito.
Nella sua carriera è stato allenatore, dirigente sportivo e calciatore nel ruolo di centrocapista offensivo. Nel 1986 si è aggiudicato il titolo di campione del mondo e, nel 1990, di vicecampione del mondo.

La sua carriera

Più di vent’anni di carriera da professionista, che lo ha visto nell’Argentinos Juniors, nel Boca Juniors, nel Barcellona, nel Napoli, nel Siviglia e nel Newell’s Old Boys. Con la nazionale argentina ha partecipato a ben quattro Mondiali. I suoi 91 incontri disputati e le 34 reti realizzate in nazionale costituirono all’epoca due record. Di lui si ricorda soprattutto il “gol del secolo” contro l’Inghilterra ai quarti di finale di Messico 1986, tre minuti dopo aver segnato il gol con la mano (“gol de Dios”).  

Non potendo assergli assegnato il Pallone d’oro, perché fino al 1994 era riservato esclusivamente ai giocatori europei, nel 1995 vise il Pallone d’oro alla carriera. Tra gli altri riconoscimenti: il premio ufficiale FIFA come “Miglior giocatore del XX secolo”; il premio di miglior calciatore argentino di sempre assegnato dalla federazione calcistica dell’Argentina; l’inserimento nella FIFA World Cup Dream Team; l’inserimento nel FIFA 100; il premio come “Miglior calciatore del secolo” del Globe Soccer Awards; l’ingresso nella Hall of Fame del calcio italiano.

La sua personalità

Allo stesso tempo, il mito del calcio è ricordato anche per la sua personalità piuttosto eccentrica e spigolosa. Un fuoriclasse che non si accontentava mai, che aveva difficoltà a rispettare le regole e che si concedeva a fugaci avventure con le donne.

È stato sospeso due volte per aver utilizzato stimolanti (cocaina ed efedrina). Per disintossicarsi dalla dipendenza dalla cocaina, il suo ricovero in centri di disintossicazione.

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