Per la sua nona volta al Festival di Sanremo come artista in gara, Marcella Bella ha scelto di cantare alle donne e per le donne con il brano “Pelle Diamante”, che la vede tra gli autori insieme a Marco Rettani, Senatore Cirenga e Andrea Simoncini.
Nell’attesa di venerdì 14 febbraio, la cosiddetta serata delle cover, l’artista siciliana ci ha raccontato l’esperienza sanremese che sta vivendo in questi giorni, spiegando scelte artistiche, il senso della cover, il legame con la Sicilia e tornando al passato ossia a quando tutto è iniziato.
Dagli inizi alla lunga carriera, Marcella Bella a Sanremo 2025
Marcella, è tornata sul palco dell’Ariston in gara dopo diciotto anni. Quali ricordi si porterà di questa prima esibizione con “Pelle Diamante”?
“Come sempre tantissimo, perché è un Palco importante e la vetrina migliore per portare i propri progetti musicali. Una bella e rinnovata emozione che ho trasformato in grinta ed energia. Una bellissima sensazione e nuovi ricordi preziosi”.
Pensieri sui commenti del pubblico e le pagelle dei giornalisti?
“C’è libertà di parola quindi ognuno può esprimere il proprio pensiero. Le pagelle, i voti, tuttavia, penso che non siano del tutto rispettosi di artisti che si mettono in gioco, ma dovrebbero avere la stessa libertà di espressione senza essere giudicati come a scuola. Un conto è esprimere un giudizio altra cosa è un voto che, tra l’altro, neanche a scuola danno più!”.
“Pelle Diamante” è il brano che la vede autrice oltre che interprete. Cosa può scoprire in più il pubblico di Marcella dal testo della canzone?
“Ho cominciato a scrivere da qualche tempo e nel mio nuovo album, otto canzoni portano la mia firma. Credo di essere cresciuta artisticamente e mi farebbe piacere poter essere apprezzata anche per questa nuova fase della mia lunga carriera. ‘L’altra faccia della luna’, come dico nel brano…
Un brano per le donne e alle donne
Il brano parla delle donne e alle donne. Perché ha deciso di presentare al Festival di Sanremo proprio Pelle Diamante?
“Sono una donna fortunata che ha avuto fratelli amorevoli, un uomo meraviglioso che mi ama, ma che è consapevole che non sempre è così che vanno le cose. ‘Pelle Diamante’ vuole essere un inno, un manifesto per tutte le donne affinché sappiano prima di tutto difendersi, farsi una corazza come il diamante che è la pietra più resistente e preziosa che ci sia”.
In “Pelle Diamante” canta “Se ti sembro solo una/Voglio dimostrarti che/L’altra faccia della luna/Non la vedi eppure c’è”. Cosa ancora sfugge delle donne secondo Lei?
“Tanto, perché nonostante un’apparente parità, nella realtà dei fatti si preferiscono spesso ancora gli uomini nei ruoli importanti. La donna deve ancora sgomitare e farsi largo in un mondo ancora troppo maschilista. Siamo in gamba e se lo meritiamo, dobbiamo pretendere di avere le stesse chance degli uomini. Ognuno di noi deve fare la propria parte e, spero, come artista di fare la mia.
Ogni paragone paventato con “Pazza di me” di Loredana Bertè, quindi, è stato un azzardo ingiusto?
Sono due brani molto diversi ed è un azzardo paragonarle. La tematica di Pelle Diamante e il mio dirmi stronza, ha una valenza precisa. Se un uomo è in gamba è autoritario, se ad esserlo è una donna, facilmente si dice che è un po’ stronza.
Dalla cover a Sanremo 2025 al rapporto con la Sicilia
Per la serata delle cover, ha fatto delle scelte ben precise. Prima di tutto, sarà affiancata dai Twin Violins. Com’è nato questo incontro artistico? Qual è il valore aggiunto di interagire con due giovani artisti, per giunta siciliani?
“Mi hanno colpito con la loro gioventù, l’energia con cui hanno saputo colpire anche i ColdPlay e dalla Sicilia hanno portato i loro violini e la loro musica, oltreoceano. Un’altra generazione di musicisti che è anche un bel segnale di speranza per la buona musica e per un brano intramontabile e meraviglioso”.
Canterà “L’emozione non ha voce”, scritta da suo fratello per Adriano Celentano. C’è un significato simbolico importante oltre che performativo?
“Ho voluto fare un omaggio speciale a mio fratello Gianni, una dedica dovuta e sentita: lui ha avuto un ruolo importantissimo nella mia carriera e, come tutta la mia famiglia, nella mia vita. Quando Gianni compose questo brano, come d’abitudine, me la fece ascoltare al piano e me ne innamorai. L’interpretazione che ho scelto di portare all’Ariston è proprio ispirata a quella versione che mi è rimasta nel cuore insieme all’amorevole disappunto per mio fratello, che non ha voluta farla incidere a me!”.
Lei – Marcella Bella – è l’unica artista siciliana in gara in questa edizione del Festival. Ha scelto di rimanere in Sicilia e ha dedicato delle canzoni alla sua terra. Come farà vivere la Sicilia sul palco dell’Ariston?
“La Sicilia me la porto dentro, anche se vivo altrove da tanto, il sole della mia terra, il suo calore le mie radici, sono ancora lì. Sono siciliana e ne vado fiera”.
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Marcella, la sua prima volta al Festival di Sanremo fu con “Montagne verdi”. Quella prima volta le cambiò la vita e la consacrò negli anni. Per questa nona volta, quale augurio si fa?
“Qui ho realizzato per la prima volta il mio sogno, da sconosciuta ho vissuto la mia favola. Oggi, con alle spalle cinquantasei anni di carriera, sono felice di poter portare una canzone così contemporanea che spero arrivi anche alle nuove generazioni e ai giovani che amo e che stimo moltissimo”.

