Il 22% delle coste isolane è occupato da lidi, ma la percentuale è ingannevole: è ben più alta se si considera che oltre il 20% delle spiagge è vietato per inquinamento
Il 22,4% occupato da stabilimenti balneari e il 21,5% non fruibile perché troppo inquinato. In poche parole, il 43,9% delle spiagge siciliane è accessibile solamente a pagamento o non è accessibile affatto a causa delle alte concentrazioni di batteri presenti nel mare.
Se a questi dati aggiungiamo anche quelli dell’abusivismo costiero che, di fatto, privatizza interi tratti di costa, il risultato sarebbe che almeno la metà delle spiagge pubbliche siciliane è ad accesso limitato o, appunto, vietato. Sono i numeri che emergono dal recente rapporto di Legambiente che ha analizzato la condizione delle coste sabbiose italiane, le quali risultano occupate da stabilimenti balneari per il 42,8%.
In questo quadro, a destare più preoccupazione è la crescita esponenziale che negli ultimi tre anni… Per consultare tutto l’articolo abbonati cliccando sul link