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Maretti (Legacoop): cucina Unesco valorizza filiere e comunità

Maretti (Legacoop): cucina Unesco valorizza filiere e comunità

Non è solo riconoscimento simbolico

Roma, 10 dic. (askanews) – L’iscrizione della cucina italiana nella Lista del Patrimonio culturale immateriale dell’Umanità dell’Unesco è un riconoscimento “che premia non solo i piatti e le ricette, ma il lavoro quotidiano di milioni di agricoltori, pescatori, trasformatori, cooperatori e coo­pe­ra­trici che presidiano i territori e le filiere agroalimentari. Questo traguardo ha un significato profondo: non si tratta solo di un riconoscimento simbolico, ma di una concreta valorizzazione delle filiere agricole e agroalimentari che da generazioni custodiscono saperi, tradizioni e biodiversità”. Così Cristian Maretti, presidente di Legacoop Agroalimentare, che sottolinea come la cucina italiana sia “prima di tutto una pratica sociale che nasce dalla terra, dal mare e dal lavoro delle comunità. Le cooperative hanno un ruolo fondamentale nel tutelare la qualità delle produzioni, il reddito dei produttori e la trasmissione di saperi che sono al cuore di questo riconoscimento”.

“La Cucina Italiana non è solo un insieme di ricette: è un patrimonio vivo di comunità, di memorie familiari, di cicli della natura e di identità condivisa. Ora questo patrimonio è riconosciuto a livello globale – prosegue Maretti – Il mondo cooperativo vede in questo traguardo un ulteriore stimolo a rafforzare modelli di produzione sostenibili, legati alla Dieta Mediterranea, alla tutela della biodiversità e alla valorizzazione delle identità locali, mettendo al centro il cibo come diritto, cultura e bene comune”.

Secondo Maretti, “essere parte di questo grande patrimonio non è solo un motivo di orgoglio. È una responsabilità. Significa rafforzare le produzioni locali, tutelare la biodiversità, promuovere pratiche agricole sostenibili e trasmettere alle future generazioni il valore della buona tavola italiana. Per le nostre cooperative e i nostri soci, è un’opportunità concreta per crescere, innovare e contribuire allo sviluppo economico e culturale del Paese”.

Con l’iscrizione nella lista del Patrimonio Immateriale dell’Umanità, la Cucina Italiana acquisisce una visibilità globale che può valorizzare tutta la filiera agroalimentare: dai campi alle tavole, dalle piccole produzioni artigianali ai prodotti cooperativi certificati, fino all’accoglienza turistica e alla promozione del made in Italy.