Centinaia di persone in queste ore si stanno recando alla camera ardente di Margaret Spada (nella chiesa del Carmine a Lentini), la ragazza di 22 anni morta lo scorso 7 novembre a Roma dopo essersi sottoposta a un intervento di rinoplastica parziale in uno studio medico dell’Eur.
Iscriviti gratis al canale WhatsApp di QdS.it, news e aggiornamenti CLICCA QUI
Lentini, centinaia di persone alla camera ardente di Margaret
La camera ardente di Margaret è stata allestita nella chiesa del Carmine di Lentini, dove è stata posizionata la bara con una fotografia della ragazza e una gigantografia a ricordare la 22 scomparsa nelle scorse settimane a Roma dopo un intervento di rinoplastica parziale in uno studio medico dell’Eur. genitori e la sorella della 22enne, che si trovano all’intero della chiesa del Carmine a Lentini, hanno chiesto che venga rispettato il loro dolore e, vicini alla bara bianca della loro figlia/sorella, stanno ricevendo l’affetto delle centinaia di persone che si sono recate in queste ore nel luogo della camera ardente.
Lentini, lunedì i funerali di Margaret Spada. Sarà lutto cittadino
L’ultimo saluto a Margaret Spada sarà invece domai, lunedì 18 novembre, alle ore 11.00 nella vicina chiesa di Santa Maria La Cava e Sant’Alfio, in piazza Duomo.
Lunedì sarà lutto cittadino
Alessandro Vinci, il legale della famiglia della giovane, ha dichiarato che lunedì sarà lutto cittadino. Ha spiegato che: “La città intende abbracciare la famiglia per una perdita drammatica che coinvolge la comunità di Lentini“. “Un abbraccio sentito e che va oltre i confini del comune”.
L’autopsia sul corpo di Margaret
I due titolari del centro medico romano sono finiti nel registro degli indagati con l’accusa di omicidio colposo. Oltre all’imputazione principale, potrebbero emergere ulteriori responsabilità, compresi profili amministrativi legati alla gestione della struttura e alle procedure adottate. Ieri è stato svolta l’autopsia sulla salma della vittima. Da ciò, è emerso un “quadro generale compromesso“, culminato purtroppo con il fatale arresto cardiocircolatorio