Cronaca

Maria carbonizzata, Delia in una pozza di sangue: chi sono le donne trovate morte a Naro

Maria Russ e Delia Zarniscu: sono loro le due donne trovate morte a Naro, in provincia di Agrigento. Avevano rispettivamente 54 e 58 anni, erano di origine rumena e vivevano ed erano amiche. Si indaga per duplice omicidio.

I loro corpi sono stati trovati nelle rispettive abitazioni a poca distanza l’una dall’altra nelle scorse ore.

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Chi sono le donne trovate morte a Naro

Delia era vedova, Maria era divorziata. Erano amiche da tempo. Gli inquirenti le hanno trovate senza vita nei rispettivi appartamenti: il corpo di Maria era carbonizzato nella sua casa di vicolo Da Vinci, quello di Delia era in una pozza di sangue nel suo appartamento in cortile Avenia. L’ipotesi degli inquirenti è che si tratti di un duplice omicidio. Ci sarebbero già due fermati, ma le autorità mantengono il massimo riserbo al momento sulle loro identità.

Le indagini

Sul luogo si sono recati il procuratore aggiunto Salvatore Vella e il pm di turno Elettra Consoli. A occuparsi delle indagini sono i carabinieri di Naro e Licata, guidati dal colonnello Nicola De Tullio comandante provinciale dei carabinieri di Agrigento. L’ipotesi più accreditata è che si tratti di un duplice omicidio, ma la dinamica e il movente rimangono da definire.

Sono in arrivo i Ris di Messina nelle abitazioni delle due vittime.

Le parole del sindaco

“Naro si sveglia attonita, ammutolita da tanta ferocia. Un duplice omicidio nel cuore del nostro centro storico ha spento due donne, entrambe romene ed entrambe naresi. Non è il momento di frasi di circostanza”. Queste le parole del sindaco di Naro Maria Grazia Brandara.

“Come comunità diciamo ‘no‘ a ogni forma di violenza – aggiunge – e rimaniamo in rispettoso silenzio del lavoro delle forze dell’ordine e della Procura, che, sappiamo, riusciranno presto a fare chiarezza su quanto accaduto. Che gli autori di questo massacro siano individuati ed assicurati alla giustizia e vengano esclusi, se naresi, da una comunità sana e operosa”.

Foto di Irene Milisenda, foto vittime dai social