Sono giorni di angoscia e preoccupazione a Favara per la sorte di Marianna Bello, la trentottenne inghiottita dal maltempo e sparita nel nulla dopo il devastante nubifragio che ha colpito l’Agrigentino. Nelle ultime ore le ricerche stanno andando avanti, con sommozzatori e vigili del fuoco che stanno scandagliando le acque antistanti a Zingarello e Cannatello. Le autorità sul gommone, hanno setacciato – avvicinandosi a qualsiasi cosa sembrasse sospetto – il tratto di mare, ma della giovane Marianna purtroppo per il momento nessuna traccia. A terra, i soccorritori si stanno invece concentrando su alcune delle circa venti vasche che costeggiano il canalone. Al momento ne sono state setacciate quattro. A seguire, seppur a distanza, le operazioni di ricerca di Favara anche il capo della Protezione civile regionale Salvo Cocina che, d’intesa con il prefetto di Agrigento Salvatore Caccamo, ha fatto arrivare i cani molecolari.
La fake news ed il falso allarme
“C’è Marianna Bello, parla con un uomo e sta bene”. Questa la falsa segnalazione arrivata telefonicamente al numero unico d’emergenza, il 112. Una fake news che ha fatto partire il tam-tam facendo gridare al miracolo. Le pattuglie dei carabinieri e dei vigili del fuoco riprese con un telefono cellulare, mentre correvano, a molti hanno dato la conferma. Ma i militari dell’Arma e i soccorritori stavano, semplicemente, andando a riscontrare e verificare quella che era una segnalazione. Che si è appunto rivelata del tutto falsa ed infondata. Altri, in quello che è stato un vox populi privo di verifica, hanno aggiunto dei particolari: “L’hanno vista mentre la soccorrevano, era piena di fango”. La donna, autrice della telefonata al 112, è stata identificata dal funzionario della polizia di Stato, di turno per il servizio di ordine pubblico su Favara. La favarese è stata già portata alla tenenza dei carabinieri di Favara (e non in Questura) e quasi sicuramente verrà denunciata alla Procura.
Proseguono le ricerche: tutti uniti per trovare Marianna
Intanto, a Favara, arrivano rinforzi da tutta la Sicilia per partecipare alle ricerche di Marianna Bello. Si scava, si draga, si perlustra in quella che pare ormai, purtroppo, essere diventata una ricerca disperata. Da Nicolosi, provincia di Catania, è arrivato anche il nucleo di soccorso alpino della guardia di finanza. La donna, mamma di tre figli, sembra essersi dissolta dopo essere stata travolta e inghiottita dalle acque alluvionali di mercoledì mattina.
Iscriviti gratis al canale WhatsApp di QdS.it, news e aggiornamenti CLICCA QUI

