Politica sempre più nel vivo in Sicilia e l’inchiesta della Procura di Palermo, che vede coinvolta in primo piano la Dc di Totò Cuffaro, ha scoperchiato il vaso di Pandora e ha travolto il governo regionale con la rimozione degli assessori Albano e Messina. Sulle ipotesi di voto anticipato e sullo status di salute del centrosinistra ai microfoni del QdS.it è intervenuto il deputato Ars del Partito Democratico Mario Giambona.
Giambona: “Attendiamo Schifani all’Ars, non ci sono più le condizioni politiche per andare avanti”
All’Ars sta sempre più ventilando l’ipotesi di voto anticipato, che porrebbe fine alla legislatura che sarebbe dovuta terminare nel 2027. “Noi ci auguriamo che Schifani si renda conto che non ci sono più le condizioni politiche per andare avanti in questa legislatura.” – esordisce così ai nostri microfoni Mario Giambona – “Non c’è più agibilità politica. La notizia della rimozione degli assessori in quota Democrazia Cristiana è un modo come un altro solito di Schifani di non affrontare in pieno la responsabilità che è tutta sua. Lui rimuove dirigenti e assessore ma non si assume la responsabilità politica. Noi, per questo motivo, abbiamo chiesto che Schifani venga in Aula all’Ars per confrontarsi su questo e altri temi per vedere se ci sono le condizioni per continuare con questa legislatura“.
“Se Schifani sarà il candidato del centrodestra per noi sarà semplice offrire una diversa visione politica della Sicilia”
Chiaramente è in fermento il centrosinistra per comprendere chi può guidare la coalizione del campo progressista alle elezioni, anticipate o nel 2027: “Intanto bisogna capire se Schifani sarà ricandidato dal centrodestra. – dice Giambona – La fine di questa legislatura sarà martoriata da frizioni e incomprensioni. Tutto ciò lo vedremo in questa manovra finanziaria dove il venir meno del sostengo di un’altra forza politica renderà più incerti i lavori d’aula. Se Schifani sarà ricandidato, al centrosinistra sarà molto più semplice offrire un’offerta politica più semplice e agli antipodi rispetto alle vicende ultime che sono accadute“.
L’esponente dem poi ribadisce che tra il Pd, il M5s e Controcorrente c’è compattezza e fronte comune sul fronte dell’opposizione: “Noi questa settimana saremo insieme alle altre forze politiche d’opposizione e i gruppi parlamentari sono molto compatti e coesi in un’idea politica dove il Partito Democratico non può che essere perno e cardine di questa coalizione”.
I temi su cui deve ripartire il centrosinistra, Giambona: “Lavoro, sanità ed esigenze del cittadino”
Le coalizioni, si sa, sono fatte soprattutto da temi fondamentali che uniscono più forze politiche anche con storie diverse tra loro. Per Mario Giambona “il centrosinistra deve fare tesoro degli errori commessi dal centrodestra delle ultime stagioni politiche. Non deve occupare solo i posti di potere e alimentare il consenso con poltrone e governi”.
“Il Pd deve farsi interprete di questa esigenza, – prosegue il deputato Ars – non tanto per il cambiamento culturale della Sicilia, ma per l’ascolto della gente. I siciliani non sono ascoltati e questo scollamento dobbiamo recuperarlo attraverso una cogente e strutturata modalità dove portiamo avanti le esigenze del quotidiano e dei siciliani. Tra le emergenze c’è quella del lavoro, della sanità e delle esigenze al cittadino. Sono tre temi su cui il centrosinistra e il Pd si concentrerà da qui fino alla fine della legislatura per dire che esiste un’alternativa credibile rispetto al nulla fatto male e con le inchieste che stanno emergendo”.
Le previsioni nell’immediato futuro
E proprio sull’immediato futuro Mario Giambona non si sbilancia troppo e ipotizza una “situazione politica della maggioranza instabile di l’esito è condotta di Schifani stesso, con azioni nebulose e incerte.” Infatti, in Sala d’Ercole il governo non ha trovato vita facile negli ultimi mesi, dove “nelle ultime variazioni di bilancio, – prosegue il deputato del Pd – le proposte politiche di Schifani sono state falcidiate, non oso immaginare cosa possa avvenire durante la discussione sulla legge finanziaria. In essa siamo a conoscenza che ci saranno risorse importanti da programmare. Abbiamo superato il disavanzo“.
“Quando si parla di una finanziaria serve tranquillità e le condizioni che vanno messe in campo. – ribadisce Giambona – Qui non c’è nessun elemento di serenità. Schifani e la sua maggioranza devono tenere che le proposte del Partito Democratico saranno quelle che necessariamente dovranno essere portate avanti. Nessuna misura volta a fare attività di clientele in lungo e in largo per la Sicilia, ma solo interventi che danno senso alla manovra di bilancio che fino ad oggi ha solo interventi spot e di propaganda, ma nessuna concreta per i siciliani.”
Giambona: “C’è un campo progressista che si sta organizzando e delineando, siamo aperti ad amministratori locali e reti civili”
Ma come sarà composta questa coalizione di centrosinistra in Sicilia? Sulle ipotesi di apertura verso Azione e Casa Riformista (Italia Viva) come sta accadendo in Veneto, ad esempio, Giambona apre: “Assolutamente sì. In un momento in cui serve bonificare la gestione regionale, tutte le forze politiche che vedono questo sistema di gestione di potere in un modello sbagliato, e noi siamo i primi ad identificarlo così, non possono che stare dalla parte dell’alternativa”.
“C’è un campo progressista che si sta organizzando e delineando. – conclude l’esponente dem – Emerge anche l’argomento di una classe politica fatta da amministratori locali che vedono i Comuni sempre più abbandonati e dal centrodestra qualcuno pensa di speculare nei meandri del palazzo dell’Assessorato alla Sanità. Anche gli amministratori locali e le reti civili faranno la loro parte, ne sono convinto e troveremo la sintesi nel minor tempo possibile”.
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