Mario Rizzo, dalla latitanza all'arresto in Belgio

Mario Rizzo, dalla latitanza all’arresto in Belgio: 5 anni e 4 mesi per l’ex collaboratore di giustizia

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Mario Rizzo, dalla latitanza all’arresto in Belgio: 5 anni e 4 mesi per l’ex collaboratore di giustizia

Redazione  |
martedì 05 Marzo 2024

L'uomo aveva iniziato a collaborare con la giustizia, ma gli inquirenti non gli hanno creduto. In seguito, è arrivata la ritrattazione.

Mario Rizzo, un uomo di 38 anni di Favara, ricercato da alcuni mesi in Italia per la notifica di un ordine di carcerazione che gli costerà poco meno di 5 anni in cella, è stato arrestato in Belgio. La polizia gli ha notificato il provvedimento dopo che sono state attivate le procedure in ambito internazionale.

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Mario Rizzo e il tentato omicidio di Saverio Sacco

Mario Rizzo, di recente, è stato condannato a 5 anni e 4 mesi per la partecipazione al tentato omicidio del ristoratore Saverio Sacco, di Porto Empedocle, avvenuto il 28 aprile del 2017 a Grace Hollogne, in Belgio, a colpi di pistola.

L’uomo, coinvolto in vicende criminali spicciole, subito dopo aveva iniziato un lungo e travagliato percorso di collaborazione con gli inquirenti. Il primo passaggio fu quello di autoaccusarsi del tentato omicidio in Belgio, tirando in ballo il cognato e l’empedoclino Salvatore Prestia.

Proprio quest’ultimo, cognato del mafioso Fabrizio Messina, sarebbe stato il mandante dell’agguato – in realtà un avvertimento, secondo il suo racconto, perché lo avrebbero gambizzato ma non ci sarebbe stata l’intenzione di ucciderlo – in quanto Sacco, secondo la sua iniziale versione, aveva subito una perquisizione della polizia belga e avrebbe raccontato dei suoi sospetti su Prestia, ritenuto l’autore della denuncia. Un affronto per l’empedoclino legato alla storica famiglia mafiosa del rione Cannelle che doveva essere vendicato sparandogli alle gambe perché era stato preso per infame.

L’asse Favara-Belgio

Da lì Mario Rizzo iniziò un tentativo di collaborare con la giustizia, raccontando vicende legate a traffici illeciti sull’asse Favara-Belgio e tanto altro, ma gli inquirenti non gli hanno creduto. Quando il suo inserimento nel programma di protezione fu definitivamente bocciato, per la scarsa consistenza delle sue dichiarazioni, è arrivata la ritrattazione. Nel frattempo sono diventate definitive alcune condanne per fatti di criminalità più spicciola ed è stato emesso un ordine di carcerazione. Martedì è in programma l’udienza per l’estradizione.

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