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A Marsala la sperimentazione dell’IRVO per migliorare il vino siciliano  

A Marsala la sperimentazione dell’IRVO per migliorare il vino siciliano  
Cantina Giovanni Dalmasso

Cantina Dalmasso: la ricerca a sostegno delle aziende vinicole

Comunicazione istituzionale

La Cantina sperimentale di microvinificazione “Giovanni Dalmasso” di Marsala, in provincia di Trapani, è il fiore all’occhiello dell’attività di ricerca dell’Istituto Regionale del Vino e dell’Olio a supporto del settore vitivinicolo siciliano. Nella Cantina, operativa dal 1991, si mettono a punto nuovi protocolli sperimentali di vinificazione che vengono successivamente trasferiti alle aziende per la produzione e commercializzazione di vini di qualità. Attraverso il recupero delle origini e delle tradizioni, applicando l’innovazione nel segno della sostenibilità, l’IRVO accompagna le imprese a consolidare il brand Sicilia in un settore molto competitivo a livello globale.

L’attività della Cantina Dalmasso è coordinata dal dott. Antonio Sparacio che si avvale del prezioso ausilio dell’enologo Salvatore Sparla.

A Marsala la sperimentazione dell’IRVO per migliorare il vino siciliano  
A Marsala la sperimentazione dell’IRVO per migliorare il vino siciliano  
A Marsala la sperimentazione dell’IRVO per migliorare il vino siciliano  

In Cantina sono presenti una serie di microvinificatori dove le uve,  precedentemente lavorate con idonee attrezzature, vengono avviate alla fermentazione. Nei serbatoi, che hanno una capacità che varia da 100 litri fino a 10 ettolitri, è possibile controllare la temperatura di fermentazione elettronicamente e in maniera singola. Questo consente di effettuare prove con ridotti quantitativi di uve, con processi e protocolli che sono ripetibili in volumi molto più grandi. Grazie a questo sistema, l’IRVO riesce ad effettuare circa 70-80 prove sperimentali all’anno, utilizzando le uve provenienti dai vigneti sperimentali ubicati in tutta la regione. Le informazioni ottenute per ogni singola prova, una volta trasferite alle aziende, possono generare così un patrimonio di conoscenza enorme, volto alla commercializzazione anche di nuove tipologie di vini.

Molteplici i progetti di ricerca sviluppati nel corso degli ultimi anni

Molteplici i progetti di ricerca sviluppati nel corso degli ultimi anni; a solo titolo di esempio ricordiamo quelli realizzati nell’ambito del PSR Sicilia, tra cui “VISTA Lucido” in collaborazione con il Corsorzio vini DOC Sicilia e con l’IRVO con il ruolo di responsabile scientifico, “INNONDA” in collaborazione con Assovini Sicilia, “PERRICONE” in collaborazione con il CNR di Palermo, o il progetto sui vini spumanti di qualità ottenuti da 7 varietà autoctone (progetto in corso e realizzato con la collaborazione del CREA di Conegliano), ed altri.

In questa vendemmia ci si è focalizzati su progetti di recupero e valorizzazione delle vecchie varietà autoctone siciliane (i cosiddetti “vitigni reliquia”), su sperimentazioni volte a favorire la resilienza viticola, sui vini fermentati in anfora (Grillo e Nero d’Avola), ecc.

La Cantina “Giovanni Dalmasso” l’anno prossimo festeggerà il 36° anno di attività

La Cantina “G. Dalmasso” l’anno prossimo festeggerà il 36° anno di attività e si prepara all’anniversario organizzando diversi momenti divulgativi, destinati a tutti gli attori della filiera vitivinicola, in cui si potranno degustare nuove tipologie di vini e “testare” i frutti della sperimentazione.

Molto spazio verrà dato ai “vitigni reliquia”, come per esempio Facci lorda varietà recuperata dall’IRVO negli anni scorsi sui Monti Nebrodi. “Monteleone” e “Leanfurtisi” recuperati dal CNR, “Preventivo” e “Nave” recuperate dal Dipartimento regionale dell’Agricoltura, “Terribile” e “Madama nera” recuperate dall’Università di Catania.

Valutare la potenziale iscrizione delle varietà al catalogo nazionale

I risultati di queste prove in termini di qualità del vino serviranno a valutare la potenziale iscrizione delle varietà al catalogo nazionale e, successivamente, a fare in modo che possano diventare “nuove etichette” per le aziende che le vorranno  commercializzare.

Tutte le attività sperimentali sono rese possibili anche grazie alla fitta rete di collaborazioni che l’IRVO ha sviluppato con altri Enti di ricerca, con le Università, con i Consorzi di tutela, con i produttori. Accanto alla Cantina “G. Dalmasso” ci si avvale di alcuni vigneti sperimentali in cui si realizzano le sperimentazioni viticole e fra questi il vigneto di Biesina, presso la fondazione “Genna Spanò” di Marsala e le due “Banche del Germoplasma viticolo” a Chitarra (Marsala) ed a Verbumcaudo, nel feudo confiscato alla mafia in territorio di Polizzi Generosa.

Ed è nell’ambito della ricerca viticola e della sostenibilità che l’IRVO si è fatto promotore di un importante progetto su “Incrocio Tradizionale e Tecnologie di Evoluzione Assistita per l’ottenimento di vitigni autoctoni siciliani resistenti ai principali patogeni della vite”. Scopo del progetto è la costituzione di piante di vite di cinque vitigni autoctoni siciliani (Catarratto, Grillo, Nero d’Avola, Carricante e Nerello Mascalese) resistenti alle due principali malattie fungine (oidio e peronospora); il progetto è realizzato in collaborazione con il con il Dipartimento di Agricoltura, Alimentazione e Ambiente dell’Università di Catania e con il Centro di Ricerca Viticoltura ed Enologia del Consiglio per la Ricerca in Agricoltura e l’Analisi dell’Economia Agraria. Alla fine della ricerca la Cantina “G. Dalmasso” avrà il ruolo di verificare il reale potenziale enologico di queste nuove piante.

La sperimentazione continua per raggiungere nuovi traguardi.