MARSALA (TP) – Per quattro giorni, oltre 50 giurati (tra giornalisti, enologi, buyer e formatori, provenienti da quattro continenti e di venti nazionalità differenti), sono stati chiamati a valutare, dal 20 al 24 settembre, a Marsala, storica città che ha fatto la storia del vino nel mondo, oltre 500 vini dolci e fortificati. Si tratta dell’ultima sessione del Concours mondial de Bruxelles che segue quella dedicata agli spumanti a Bairrada (Portogallo), ai rosè a Valladolid (Spagna) e ai vini bianchi e rossi a Rende (Calabria): un evento di straordinaria rilevanza non solo per gli addetti ai lavori ma anche per la Regione Sicilia che riaccoglie il prestigioso concorso enologico dopo l’edizione di Palermo nel 2011.
Non è un caso che proprio la Sicilia sia stata la sede della prima sessione dedicata ai vini dolci, anche grazie all’impegno delle scelte assunte dall’Assessorato Regionale dell’agricoltura, dello sviluppo rurale e della pesca mediterranea, insieme all’Irvo e alle principali denominazioni di tutela della Sicilia vitivinicola: da Marsala a Pantelleria, dalle Isole Eolie a Noto e Siracusa, il patrimonio vitivinicolo della Sicilia mette in campo storie produttive secolari, di grande tradizione e qualità. Tutti vini che hanno conosciuto grandi successi e affermazioni ma che, oggi, devono ritrovare un vissuto di contemporaneità e di scelta del consumatore in grado di sostenerne il valore economico oltre che paesaggistico, sociale e storico. Sono viticulture eroiche, la maggior parte condotte su piccole isole, o su specifici territori che vantano decine di generazioni di contadini coltivatori, custodi di identità: 525 i vini degustati e provenienti da tutto il mondo. Dalla Cina alla Grecia, dal Porto alla Macedonia: la produzione dei vini in generale, e dei vini dolci nello specifico, è oggi promozione e veicolo dei territori.
I degustatori del Concours sono stati accolti nelle diverse cantine del territorio per poi continuare il viaggio negli altri territori che storicamente producono vini dolci nell’isola: a Salina, Lipari e Vulcano dove si produce la Malvasia delle Eolie, a Noto e Siracusa per conoscere meglio il Moscato di Noto e quello di Siracusa e naturalmente a Pantelleria con i suoi alberelli di Zibibbo patrimonio dell’Unesco.
Allo scopo di mantenere obiettività e rigore, dal 2004 gli organizzatori del Concours hanno avviato una collaborazione con un team di ricercatori dell’Istituto di Statistica dell’Università Cattolica di Lovanio per l’elaborazione dei risultati e lo studio del profilo di ogni degustatore.

