Mascherine made in Sicily, iniziata la distribuzione

CATANIA – La distribuzione di mascherine made in Sicily del Distretto Meccatronica è già iniziata, ma è ancora in assenza della loro certificazione per l’impiego ospedaliero. Nel frattempo Antonello Mineo, presidente del Distretto, sarebbe in attesa di una risposta dell’assessorato alle Attività Produttive per la produzione di “tutti i dpi e le tecnologie per un ospedale Covid tipo”.

Il Distretto Meccatronica ha già distribuito 100mila visiere protettive 3D ordinate dalla Protezione civile. Ma anche 20mila mascherine per uso civile, vendute senza intermediari, e gel disinfettante. “Le mascherine oggi sono destinate all’uso civile, ma attendono la certificazione ufficiale FFp1 per essere impiegate anche negli ospedali”, ha chiosato Antonello Mineo, presidente del Distretto Meccatronica.

“Per richiederle è possibile inviare una email all’indirizzo soscovidmeccatronica@gmail.com o telefonare al numero di telefono 091/7655860. Il prezzo di vendita delle mascherine oscilla tra 3,90 € e 4,50 € (a seconda delle quantità) e sono lavabili con un banale processo di sterilizzazione a 40 gradi per circa 15 volte”, precisa Mineo.

IL PROGETTO “SOS COVID”

I dpi made in Sicily potrebbero presto trovarsi anche su tutti gli scaffali del mercato siciliano. Intanto, nuove opportunità sarebbero al vaglio della Regione: “Il progetto ‘Sos Covid Meccatronica creazione ecosistema-progettuale-produttivo’, presentato all’assessorato delle Attività produttive, è un’iniziativa di 10 aziende siciliane, a cui se ne stanno aggiungendo ancora altre. Esso contiene un ventaglio di proposte realizzabili in un mese e mezzo. Le aziende sono in grado di produrre tutti i dpi e le tecnologie necessarie per attrezzare un ospedale Covid tipo, come tamponi e reagenti per lo screening, mascherine FFp2, C-PAP, caschi respiratori, autorespiratori, bombole di ossigeno. Persino tutti gli strumenti necessari al potenziamento delle rampe di riempimento delle bombole di ossigenazione”, ha continuato il presidente.

I tamponi e i reagenti per lo screening, poi, potrebbero supportare anche il personale sanitario. Infatti, gran parte degli operatori sanitari non ha ancora potuto eseguire il test o riceverne il responso, pur continuando la sua attività, per la mancanza di reagenti chimici per l’analisi biologica. Per la produzione degli strumenti necessari alle analisi di laboratorio, “Meccatronica si vuole servire di biologi e chimici del suo network che, con la loro start up, vorrebbero riconvertirsi in laboratorio anti-Covid”.

IPOTESI RIQUALIFICAZIONE EX SICILFIAT, TERMINI IMERESE

Tra le tante proposte, il Distretto Meccatronica vorrebbe anche riqualificare il polo industriale in disuso ex Sicilfiat, a Termini Imerese (Pa) – oggi in amministrazione straordinaria per un’inchiesta giudiziaria che ha coinvolto la Blutec – per produrre dpi in quantità tali da renderli esportabili in tutto il mondo.

“Il presidente del Consiglio – Giuseppe Conte – ha ben spiegato come sia cambiata l’economia globale e come la strategia di importare tutti i prodotti di una determinata tipologia e di esportare le eccellenze sia una politica poco funzionale. E il commissario nazionale per l’emergenza – Domenico Arcuri – ha indicato alle Regioni di cercare soluzioni per soddisfare le richieste interne. La Sicilia è sulla strada giusta”, ha detto Mineo.

Ancora sono poco chiare le quantità rilevabili di materie prime adeguate alla produzione di dpi e altre tecnologie ‘anti-Covid’, che rappresenterebbero la difficoltà maggiore. “Il documento presentato da Meccatronica è molto corposo e articolato. Le proposte sono interessanti, ma vanno valutate con attenzione. Al momento si sta cercando di verificarne la fattibilità”, ha dichiarato l’assessore regionale alle Attività produttive, Girolamo Turano, tramite il suo addetto stampa.