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Mattarella alle Regioni, “seguite la Costituzione”

Mattarella alle Regioni, “seguite la Costituzione”

E cita gli articoli che parlano di solidarietà e di uguali diritti dei cittadini. Nel loro cinquantesimo compleanno, il Presidente della Repubblica parla con i Governatori del Recovery plan come di un “appuntamento da non perdere”

Le Regioni compiono cinquant’ anni e dopo la prova di fuoco della pandemia vogliono provare a contare anche sul Recovery Fund e l’utilizzo di risorse europee senza precedenti.

“Una occasione di storico rilancio”, secondo il presidente Sergio Mattarella che ieri ha ricevuto i governatori al Quirinale, parlando di “un appuntamento da non perdere per incidere sui nodi strutturali con riforme e investimenti strutturali, con il recupero di ritardi decennali”.

Il Capo dello Stato ha indicato ai governatori lo spirito della Costituzione, citando gli articoli 2 e 3 della Carta che parlano di solidarietà e uguali diritti dei cittadini – con un riferimento esplicito alle troppe differenze tra Nord e Sud – e sollecita, “attuarli è un dovere, così come utilizzare equamente le risorse”.

Il messaggio del Capo dello Stato è rivolto sostanzialmente all’applicazione coerente sul territorio nazionale della salvaguardia e dell’eguaglianza sostanziale di tutti i cittadini, a partire dalla salute.

I presidenti di Regioni e Province autonome, guidati da Stefano Bonaccini, si sono riuniti in un hotel del centro di Roma per la prima volta non in videoconferenza da mesi, poi sono saliti al Colle.

Al presidente della Repubblica hanno presentato il loro Piano per l’Italia in vista del Recovery Plan che il governo elaborerà per la ricostruzione e Mattarella riconosce che il contributo delle Regioni è “prezioso”.

Mattarella ha parlato davanti al ministro delle Autonomie Francesco Boccia, l’uomo che solo pronunciando la parola “perequazione” ha bloccato l’Autonomia regionale chiesta dalle regioni del Nord e che avrebbe ulteriormente penalizzato il Sud, e a gran parte dei ventuno governatori e presidenti di Province autonome (tra gli assenti Nicola Zingaretti del Lazio).

“In questi cinquant’anni le Regioni si sono affermate come componente fondamentale dell’architettura della Repubblica – ha detto il Capo dello Stato -. Le Regioni si sono rivelate forte elemento di coesione del popolo italiano”.

Nel 1970 nacquero le Regioni a statuto ordinario e per la prima volta si tennero le elezioni. Nel documento presentato al capo dello Stato e illustrato da Bonaccini come presidente della Conferenza delle Regioni si parla tra l’altro di rafforzamento di sanità e scuola per un Paese più giusto, di rivoluzione verde e difesa del territorio.

“Il documento che Le presentiamo ci unisce tutti, dal Nord al Sud, e al di là delle appartenenze politiche”, ha detto il governatore dell’Emilia Romagna.

Per Mattarella è condivisibile il concetto di “moderna e unitaria concezione del sistema delle autonomie territoriali che rifugga da ogni centralismo sia statale sia regionale”.

Sullo sfondo le polemiche sulle riaperture nei trasporti, che vedono discrepanze tra le Regioni e tra queste e il governo.

“Non sono venute meno le esigenze di promuovere politiche coerenti con la tutela della salute dei nostri concittadini – ha detto Mattarella – e con le esigenze di rilancio dell’economia del Paese”.

“E’ importante – ha aggiunto – che la soggettività politica delle Regioni si sviluppi non in contrapposizione con l’indirizzo politico statale ma in chiave di confronto e di cooperazione”.

Il ministro Boccia ha parlato di “rapporti istituzionali come quelli familiari” esaltando la collaborazione Stato-Regioni nella pandemia, pur nel confronto a tratti aspro.

“Nasce una nuova fase della storia delle Regioni”, ha detto, con lo sguardo anche alla riforma dell’autonomia differenziata avviata prima dell’arrivo di Covid-19.