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Mattarella, la coesione nazionale e il messaggio di fine d’anno

Mattarella, la coesione nazionale e il messaggio di fine d’anno
Il fermo immagine tratto da Raiuno mostra il presidente della Repubblica, Sergio Matteralla, durante il discorso di fine anno, 31 dicembre 2018. ANSA/FERMO IMMAGINE RAIUNO +++EDITORIAL USE ONLY ? NO SALES+++

Andrà in onda alle 20.30 e si prevede un intervento di un quarto d’ora nel quale, piuttosto che tracciare un bilancio dell’anno trascorso, si parlerà delle sfide da cogliere e superare nel 2020. Forse una nuova location

C’è grande attesa per il messaggio di fine d’anno che sarà diffuso dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella in diretta televisiva stasera a partire dalle 20.30.

A quanto si apprende saranno due le direttrici principali sulle quali si svilupperà il discorso di fine anno: l’identità nazionale e in cosa si sostanzia e la necessità sempre più impellente della coesione nazionale.

Sono ore di gran lavoro al Quirinale dove si sta pensando anche a una nuova location per il tradizionale messaggio di capodanno del presidente della Repubblica.
Sergio Mattarella è al lavoro con il suo staff, sia per limare i contenuti del messaggio che per definire la scenografia nella quale collocare il discorso che il capo dello Stato dedica ai cittadini.

Quest’anno il presidente – è una delle idee al vaglio – potrebbe apparire nelle case degli italiani non da uno dei suoi studi ma da un salone del Quirinale.

Nulla è ancora deciso ma questa volta alle sue spalle potrebbe esserci anche una delle opere di arte contemporanea che dallo scorso due giugno arricchiscono il palazzo presidenziale.

La nuova collezione comprende, distribuita tra i cortili, i saloni e i giardini del Palazzo, 36 opere e 32 oggetti dei più importanti artisti e designer italiani contemporanei: da Fontana a Burri, da Guttuso a Manzù e tanti altri esponenti del periodo repubblicano, fino a Piero Fornasetti, Giò Ponti, Aldo Rossi e altri autorevoli rappresentanti del design italiano dal dopoguerra a oggi.

Nella sigla che precede il messaggio sarà utilizzato anche un drone per dare una visione d’insieme di queste opere.

Ma al di là degli elementi scenografici resta il massimo riserbo sui vari contenuti del discorso: un intervento di circa un quarto d’ora e che, piuttosto che tracciare un bilancio dell’anno trascorso, sarà già proiettato al 2020, alle sfide da cogliere e superare.

Sfide che non saranno poche, a partire da una complicata fase istituzionale che si potrebbe aprire a gennaio con il probabile arrivo di due referendum popolari: il primo sulla norma che prevede la riduzione dei parlamentari e il secondo sul taglio della quota proporzionale dell’attuale legge elettorale.

Come sempre il Capo dello Stato ha riservato la parte più politica del suo pensiero nell’intervento dedicato alle alte cariche dello Stato, svolto prima di Natale, riservandosi un approccio più intimo e colloquiale al discorso di fine anno che è invece dedicato agli italiani.

Serve “l’Italia che cuce e ricuce”, che non si vergogna dei buoni sentimenti e che non deve mai dimenticare che l’enorme debito pubblico “ipoteca” il futuro dei nostri figli, disse lo scorso capodanno.

Concetti che quindi saranno ripresi e rafforzati quest’anno e che rappresentano la cifra del settennato mattarelliano.

Il tutto con il consueto tono garbato, che gli italiani apprezzano.

Evitando punte polemiche e attacchi diretti alle forze politiche ma rivolgendosi in tono colloquiale ai cittadini che si preparano al cenone.