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Matteo Messina Denaro, l’ex boss latitante in Calabria prima del ritorno a Campobello

Matteo Messina Denaro, l’ex boss latitante in Calabria prima del ritorno a Campobello

L’ex boss di Cosa nostra, Matteo Messina Denaro, avrebbe trascorso qualche anno in Calabria prima di rifugiarsi a Campobello.

La ‘Ndrangheta potrebbe aver protetto la latitanza di Matteo Messina Denaro. Si tratta dell’indiscrezione rilanciata dai colleghi del Corriere della Sera in merito ai possibili aiuti che la criminalità organizzata calabrese avrebbe fornito all’ex boss di Castelvetrano (Trapani) durante gli anni in cui è rimasto irreperibile.

Messina Denaro, i continui spostamenti in Calabria

La latitanza di Messina Denaro al di fuori dei confini siciliani sarebbe stata facilitata anche dall’appoggio delle ‘ndrine di Lamezia Terme e Cosenza, le quali avrebbero permesso all’ultimo capo di Cosa nostra di trovare rifugio.

Matteo Messina Denaro sarebbe rimasto nascosto in Calabria per alcuni anni, sfruttando una copertura meno agevole rispetto a quella osservata successivamente a Campobello di Mazara. Il boss si sarebbe infatti spostato continuamente, ricorrendo più volte a casolari fatiscenti e posti al riparo da occhi indiscreti.

Gli affari di Messina Denaro fuori dalla Sicilia

In Calabria, Messina Denaro si sarebbe occupato di diversi affari: dal traffico di droga sfruttando il potere dei clan malavitosi locali ai piani per la realizzazione di nuovi impianti eolici. In mezzo, anche un progetto per la costruzione di un villaggio turistico.

Il periodo di latitanza in terra calabra da parte di Matteo Messina Denaro sarebbe stato “confermato” anche da alcune intercettazioni effettuate nei confronti di Nicola Accardo e Antonino Triolo, due mafiosi di Partanna (Trapani) a lui molti vicini. “Dice che Matteo era in Calabria ed è tornato…”, si sentirebbe in una conversazione del 3 settembre 2016.