Due piccioni con una fava - QdS

Due piccioni con una fava

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Due piccioni con una fava

Giovanni Pizzo  |
sabato 15 Ottobre 2022

Più che un allievo del Vasari, come lo era a Palazzo Chigi, oggi Renzi è un futurista, un marinettiano rompitor di schemi altrui.

Tutto si può dire di Matteo Renzi, antipatico, autoreferenziale, cinico, spregiudicato, ma sa cos’è la politica. Che è arte, è tirar fuori da una tela bianca, con una tavolozza di colori scarna, un’immagine che faccia intravedere qualcosa, un altro scenario, un’evocazione surreale ma non troppo. Più che un allievo del Vasari, come lo era ai tempi medicei di Palazzo Chigi, oggi Renzi è un futurista, un marinettiano rompitor di schemi altrui.

Quando il gioco si fa audace, quando pure i guelfi si spaccano, lui spariglia, afferra fulmineamente una telefonata, un SMS, un sussurro all’orecchio e lo trasforma in un fuori campo alla Babe Ruth. È palese che nel momento in cui Silvio il “Badato” tentava di forzare le nuove regole del matriarcato, dopo tanti anni di “Papi” e ossequi al Patron maschile e maschilista, la Giorgia nazionale si sia rivolta allo “specialista” dello scompiglio.

“Caro il mio predecessore serve astuzia fiorentina e financo senese nel campo di gara di palazzo Madama. Servi tu.” Probabilmente così gli avrà detto la Meloni. E così, come il mitico Aceto, il fantino Matteo entra in gioco e scompiglia. La Russa, masculo siculo per rassicurare il volgo maschile, eletto. Berlusconi in astanteria circondato da infermiere premurose. Meloni riesce a mettere il vecchio maschilismo l’un contro l’altro. Tanto vince l’ape Regina.

E Renzi? Che ci guadagna Renzi? Intanto reputazione. E sempre lui a smazzare il mazzo da più lustri ormai. E questo è monito a fedeli ed avversari. E poi riesce con questa mossa a intravedere un futuro d’area, che il solo Calenda rischia di rendere lento per quanto ansiogeno.

Spacca inevitabilmente Forza Italia che avrà, con l’effetto plastico della debacle del Cavaliere, due immediate spinte centrifughe. Una verso FdI, affiliandosi ai nuovi padroni del vapore, ed una verso di lui, come Capitano di ventura mediceo. Un novello John Hawkwood, al secolo Giovanni l’Acuto, per in non edotti guardare il dipinto a sinistra in Santa M. del Fiore.

L’altro piccione preso con la fava del Senato e innescare il futuro scontro nel PD precongressuale. I renziani del PD, insoddisfatti di molto se non di tutto, stanno affilando i coltelli per le Idi di Marzo.

La deriva massimalista, innescata da opinionisti di dubbi studi e scarne formazioni ideologiche, seppur ospitati in giornali e televisioni, spingono il PD verso scelte massimaliste, che il pragmatismo emiliano difficilmente potrà contenere. Pertanto il logo Base Riformista diventerà un ossimoro in quel partito, e si preparano il ritorno al soglio del vecchio Capo. La cartina di tornasole sarà il Copasir.

Poi ci sono letture internazionali, La Russa, ex ministro della Difesa, vero luogo di affidabilità atlantica, non è sgradito all’America, tutt’altro, e bisognava con la seconda carica dello Stato rassicurare l’Alleato, anche con voto di frange dell’opposizione atlantiste. Renzi oggi dichiara che la colla del Governo farà probabilmente finire tutto a tarallucci e vino nel centrodestra, nel caso contrario lui sì che è “Pronto”. Ci è Nato.

Cosi è se vi Pare.

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