In questi giorni i docenti delle classi quinte superiori sono impegnati nella redazione del Documento del 15 maggio, quel documento con il quale il Consiglio di classe presenta alla Commissione d’esame, in particolare ai membri esterni, la classe e le competenze raggiunte. Questo documento viene pubblicato a partire dal 15 maggio, più di un mese prima degli esami, nell’albo on-line dell’istituzione scolastica ai fini della massima trasparenza.
La Commissione si attiene ai contenuti del documento nello svolgimento della prova orale. Durante il colloquio, infatti, viene valutata la capacità dello studente di elaborare, in una prospettiva pluridisciplinare, i temi più significativi di ciascuna disciplina, indicati appunto nel documento del Consiglio di Classe.
Il colloquio finale è definito specificamente dal Ministero dell’Istruzione come colloquio “orientativo”. Cosa significa colloquio “orientativo”? In coerenza con quanto definito nelle Linee guida per l’orientamento, emanate dal ministro Valditara con DM 328 del 22 dicembre 2022, in attuazione della riforma prevista dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) – il colloquio dell’Esame di Stato assume un valore orientativo, ovvero la Commissione deve mettere il candidato in condizione di approfondire le discipline a lui più congeniali. Per tale motivo, essa tiene conto delle informazioni inserite nel Curriculum dello studente, da cui emergono le esperienze formative del candidato nella scuola e nei vari contesti non formali e informali, inclusi i percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento. In tal modo potranno emergere le riflessioni adeguate ad aiutare lo studente nelle sue scelte future.
La definizione di orientamento nelle Linee guida ministeriali è la seguente: “processo volto a facilitare la conoscenza di sé, del contesto formativo, occupazionale, sociale culturale ed economico (…) per poter definire autonomamente obiettivi personali e professionali ed elaborare o rielaborare un progetto di vita”.
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