Suor Alessandra Martin: “Accoglienza, mai negare l’evidenza del Vangelo” - QdS

Suor Alessandra Martin: “Accoglienza, mai negare l’evidenza del Vangelo”

Pietro Vultaggio

Suor Alessandra Martin: “Accoglienza, mai negare l’evidenza del Vangelo”

venerdì 07 Aprile 2023

L’intervista a Suor Alessandra Martin, nuovo direttore dell’Ufficio migrazioni e della mobilità umana della Diocesi di Mazara: "Sensibilizzare alla fratellanza e dialogare con le istituzioni"

MAZARA DEL VALLO (TP) – Suor Alessandra Martin, consacrata nell’Istituto delle suore francescane missionarie di Maria, è il nuovo direttore dell’Ufficio migrazioni e della mobilità umana della Diocesi di Mazara del Vallo. La nomina è arrivata dal Vescovo monsignor Angelo Giurdanella.

Originaria di Padova, da 25 anni religiosa, suor Alessandra, dopo la formazione iniziale e la laurea in Teologia conseguita all’Istituto Teologico di Assisi, è stata inviata a servizio della Chiesa di Siracusa per circa dieci anni, dove insieme alla fraternità, alla Caritas diocesana e ad associazioni del territorio si è presa cura di persone fragili, in condizioni di estrema povertà e dei migranti profughi, richiedenti asilo e vittime di tratta.

È a Mazara del Vallo dal 2017 e con le consorelle opera nel quartiere storico della casbah a favore di giovani, bambini e famiglie, figli di migranti della comunità magrebina e dei gruppi sub sahariani e rom che vivono nel territorio. Attraverso il lavoro del centro di aggregazione giovanile “Casa della Comunità Speranza”, insieme a volontari ed educatori, si prende cura dei percorsi di crescita e di integrazione delle nuove generazioni che arrivano in Italia per cercare un futuro sostenibile.

Abbiamo contattato telefonicamente Suor Alessandra per capire meglio priorità e obiettivi del nuovo ruolo: “Sull’accoglienza dei migranti, Mazara ha una lunghissima tradizione con diverse comunità che, nel corso degli anni, si sono radicate nel territorio. Il mio ruolo è di carattere pastorale, ho ricevuto questo incarico per portare avanti un servizio di animazione delle stesse comunità cristiane, al fine di promuovere i giusti atteggiamenti fraterni da adottare nei confronti di chi viene da fuori e per promuovere uno stile accogliente. È un nostro dovere naturale, Gesù disse ‘ogni volta che avete fatto queste cose ad uno dei miei fratelli più piccoli, lo avete fatto a me’, non possiamo quindi negare l’evidenza del Vangelo e dei gesti di Gesù. La cristianità non si professa solo durante i riti e le liturgie, ma deve essere incarnata tutti i giorni. In tale direzione, il nostro ufficio si occuperà di sensibilizzare la società alla fratellanza, ma ci preoccuperemo anche di avere cura di tutti gli aspetti delle comunità migranti del territorio, instaurando un dialogo interreligioso. Spesso si tende a marginalizzare il migrante, atteggiamento questo che contrasteremo con tutte le nostre forze”.

Suor Alessandra sottolinea anche un ulteriore obiettivo, ovvero il dialogo con le istituzioni: “Sarà importante portare le istanze dei migranti presso gli Enti locali preposti per poter risolvere le problematiche che si verificheranno, tutelando ad esempio il diritto al lavoro e il diritto abitativo. Le Istituzioni conoscono già la realtà, ma sottolineare l’esigenza di un dialogo costruttivo e continuativo è per noi di fondamentale importanza. Collaboriamo anche con le scuole per portare avanti il diritto all’alfabetizzazione per una maggiore integrazione. Ricordiamoci che un diritto tolto ad una persona è un diritto negato a tanti”.

Sulla possibilità, come da regolamento comunale, di eleggere un consigliere comunale aggiunto espressione della comunità migrante, Suor Alessandra Martin commenta: “La comunità araba è la più radicata sul territorio anche per ordine temporale, quindi sarebbe interessante se alcuni esponenti potessero partecipare da propositori nelle realtà civili di gestione della città. Bisogna però fare un cammino, perché le comunità sono spesso disgregate al loro interno oltre che separate dal contesto locale. Ecco perché l’integrazione è importante, per alimentare un confronto e delle condivisioni”.

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