Resta in carcere Antonio Librizzi, il funzionario della Regione che – lo scorso giovedì, il 23 ottobre – aveva intascato una mazzetta “per sbloccare alcuni pagamenti in sospeso” ed è stato colto in flagranza di reato all’interno di un esercizio commerciale. Per lui, era stata erogata una somma di circa 1.000 in contanti. Tuttavia, il giudice per le indagini preliminari Giuseppina Zampino ha, infatti, in queste ore convalidato l’arresto in flagranza del funzionario regionale, bloccato dopo con la sua tangente in un bar a Piazza Marina. A seguito di quanto è stato scoperto, Librizzi si è avvalso della facoltà di non rispondere al Gip. Attesi possibili nuovi sviluppi nel corso delle prossime ore.
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Regione, un funzionario intasca “mazzetta” e viene scovato in flagranza di reato
Lo scorso giovedì 23 ottobre, i finanzieri del Comando Provinciale di Palermo, nell’ambito di un’attività investigativa coordinata dalla Procura della Repubblica, hanno tratto in arresto un funzionario direttivo della Regione Siciliana, in servizio presso il Dipartimento dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana, colto in flagranza di reato, all’interno di un esercizio commerciale, subito dopo aver ricevuto da un imprenditore la somma di euro 1.000 in contanti.
Le indagini della Finanza
Le indagini – condotte dal Nucleo di Polizia Economico Finanziaria di Palermo dirette dal colonnello Carlo Pappalardo – sono scaturite dalla denuncia di due imprenditori a cui il funzionario, Antonio Librizzi, avrebbe richiesto somme di denaro in contanti per “sbloccare” la liquidazione di alcune fatture emesse nei confronti del Dipartimento dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana, relative a forniture di beni e prestazioni di servizi resi nell’ambito di manifestazioni culturali finanziate con fondi regionali.
“Gli elementi acquisiti nel corso delle investigazioni hanno consentito di riscontrare quanto denunciato dalle vittime, di individuare ulteriori soggetti ai quali il funzionario regionale avrebbe chiesto indebitamente denaro o altre utilità e di procedere all’odierno arresto in flagranza”, dicono le fiamme gialle. L’imprenditore, in particolare, avrebbe corrisposto la somma di 1000 euro, precedentemente richiesta dal funzionario, in cambio della possibilità di continuare a lavorare con il Dipartimento Regionale.

