Mazzetta Sicula, tutti i nomi dei condannati e degli imputati - QdS

Mazzetta Sicula, tutti i nomi dei condannati e degli imputati

Mazzetta Sicula, tutti i nomi dei condannati e degli imputati

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lunedì 17 Maggio 2021

Il processo penale è ancora pendente per altri otto imputati, compresi i fratelli Antonino e Salvatore Leonardi, titolari della discarica Sicula Trasporti, che è in amministrazione giudiziaria.

Due condanne sono state emesse dal gup di Catania, Andrea Filippo Castronuovo, nei confronti dei due imputati dell’inchiesta Mazzetta Sicula sulla gestione della discarica Sicula Trasporti che hanno fatto ricorso al rito abbreviato.

Sono il ‘pentito’ Filadelfio Amarindo, dipendente della società dei fratelli Leonardi, condannato a 4 anni di reclusione per concorso esterno all’associazione mafiosa, frode in pubbliche forniture e attività organizzata di traffico di rifiuti; e Salvatore Pecora, impiegato del Libero consorzio comunale di Siracusa, condannato a quattro anni e due mesi per corruzione e rivelazione di segreto d’ufficio.

Hanno fatto ricorso al patteggiamento due dipendenti dell’impianto di smaltimento dei rifiuti che è stato accolto dal gup che ha comminato, per attività organizzata per traffico di rifiuti, un anno e quattro mesi a Pietro Nicotra e un anno e otto mesi a Francesco Zappalà, pene sospese.

Il processo penale è pendente davanti la terza sezione penale del tribunale di Catania per altri otto imputati, compresi i fratelli Antonino e Salvatore Leonardi, titolari della discarica Sicula Trasporti, che è in amministrazione giudiziaria.

Secondo l’inchiesta della Procura di Catania, basate su indagini dello Scico della guardia di finanza, ci sarebbe stato “un perdurante e sistematico illecito smaltimento dei rifiuti solidi urbani provenienti da oltre 200 Comuni siciliani” e una gestione della discarica “orientata all’esclusivo perseguimento di utili attraverso il mantenimento delle convenzioni con gli Enti locali pur non essendo gli impianti nelle condizioni di poter piu’ adempiere alle prescrizioni fissate dalle autorizzazioni amministrative”. I due imprenditori sono accusati di associazione per delinquere, traffico di rifiuti, corruzione, frode nelle pubbliche forniture e getto pericoloso di cose.

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