MedCom Forum in Sanità, non solo Covid nel Mediterraneo - QdS

MedCom Forum in Sanità, non solo Covid nel Mediterraneo

MedCom Forum in Sanità, non solo Covid nel Mediterraneo

lunedì 13 Dicembre 2021

Durante la due giorni di incontri e dibattiti nell’Università di Catania con la partecipazione di personalità nazionali e internazionali riflettori puntati su tutte le altre malattie infettive

La pandemia da Covid-19 è uno dei fatti legati alle malattie infettive più gravi e importanti degli ultimi anni e va considerata con la giusta attenzione, e con tutte le azioni conseguenti, ma non vanno trascurate le altre malattie anch’esse legate al contagio, come, solo per citarne alcune, la tubercolosi, l’Aids, l’aviaria e Ebola, che circolano nell’area del Mediterraneo e che rappresentano un grave rischio anche a causa degli spostamenti di popolazioni e gente da un’area geografica all’altra.

Questo il tema fondamentale del convegno, MedCom Forum in Sanità, “Le malattie infettive nell’area Mediterranea: criticità e opportunità in una realtà di frontiera”, organizzato da CerpMed e patrocinato da Presidenza Regione Siciliana, Ministero della Salute, Istituto Superiore di Sanità, Università degli Studi di Catania, Anci, Federsanità, Rai per il Sociale, Simit Società Italiana Malattie Infettive e Tropicali, ARNAS Garibaldi, FIMGG Federazione Italiana Medici di Famiglia, con il contributo incondizionato di Gilead Sciences.

Una due giorni di incontri, dibattiti, tavole rotonde, che si è svolta nell’Auditorium “Giancarlo De Carlo” dell’Università di Catania, e ha visto la partecipazione di personalità nazionali e internazionali di spicco del mondo della Sanità, della Medicina e della Politica.

I lavori sono stati aperti dal Presidente di CerpMed Amanda Jane Succi, dal Magnifico Rettore dell’Università di Catania Francesco Priolo e dal Presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci, intervenuto da remoto. Sono poi stati chiusi il giorno successivo dall’assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza.

“Il Mediterraneo – ha detto Amanda Succi – è uno dei posti più a rischio per quanto riguarda le malattie infettive e il nostro incontro vuol essere una riflessione su questo tema, un modo per poter confrontare sguardi differenti alle emergenze sanitarie. Nessuno si salva da solo, è questo l’insegnamento più importante che il Covid-19 ci ha trasmesso”.

“Sul tema delle malattie infettive – ha detto Priolo -, non dobbiamo e non possiamo considerare barriere geografiche, come ci ha dimostrato la grave crisi sanitaria che stiamo attraversando. Il nostro ateneo fornisce di fatto ogni giorno un proprio sostanziale contributo, attraverso le ricerche e l’attività di assistenza su questi fronti, ma non possiamo che guardare con favore alla possibilità di far nascere una rete di cooperazione sanitaria internazionale che si ponga gli obiettivi di assistenza sanitaria efficiente, universale e sicura”.

“Sono sicuro– ha aggiunto Musumeci -che da questo confronto verranno fuori grandi iniziative. Il momento che stiamo vivendo è impegnativo e l’arrivo dei nostri fratelli bisognosi, di cui abbiamo estremo rispetto, grava sul sistema sanitario. E auspico che questo incontro si estenda a un interesse nazionale e non soltanto regionale” 

E Gianni Rezza, Direttore Generale della Prevenzione del Ministero dalla Salute, ha sottolineato come “In questi due anni ci siamo attrezzati per fronteggiare la pandemia: dopo la prima ondata il sistema si è assestato e siamo riusciti a tenere basso l’impatto. Nel contempo stiamo preparando piani per affrontare eventuali, nuove, future minacce. Gli eventi pandemici hanno un impatto forte su economia e sociale. Dobbiamo passare da una disintegrazione a una integrazione tra i vari saperi”.

“Gilead Sciences – ha affermato Valentino Confalone, ad dell’Azienda – non fa ricerca su vaccini ma piuttosto sui trattamenti, sulle cure. Ad esempio, all’inizio della pandemia, opportunatamente, è stato impiegato un farmaco contro l’ebola. Purtroppo oggi non c’è una cura per il Covid-19, quindi cerchiamo di lavorare quanto più possibile sulla sintomatologia. I trattamenti devono essere accessibili a tutti, anche a quella fascia di popolazione che non dispone di possibilità economica”.

Da sottolineare i contributi da parte di un intero staff di medici ed esperti libici guidato dal giovanissimo direttore generale del Centro nazionale per il controllo delle malattie in Libia, Haider Muftah Salem El Saeh, e della responsabile della comunicazione della Sanità in Tunisia Balkis Ben Gaga, che hanno messo sotto i riflettori tutte le tematiche sanitarie legate al flusso dei migranti verso le nostre coste.

Da citare poi gli interventi del presidente dell’Anci Antonio Decaro, e di Angelo Aliquò, Renato Bernardini, Bruno Cacopardo, Paola Carruba, Daniela Cirillo, Valentino Confalone, Fabrizio De Nicola, Tiziana Frittelli, Massimo Galli, Carmelo Iacobello, David Lazzari, Francesca Lecci, Arturo Montineri, Giuseppe Nunnari, Anna Teresa Palamara, Claudio Pulvirenti, Gianni Rezza, Francesco Santocono, Silvestro Scotti, Daniela Segreto, Marcello Tavio, Mario Zappia.

“La Sicilia – ha detto Razza, concludendo i lavori – è particolarmente fortunata, in quanto gode di strutture specializzate per le malattie infettive in tutte le provincie, ad eccezione di Agrigento e di Trapani alle quali si sta provvedendo. Questo ci ha consentito di affrontare in maniera adeguata l’emergenza e di continuare a preoccuparci di tutte le altre malattie, senza lasciarne al margine nessuna. Noi dobbiamo essere pronti ad altre pandemie, anche perché il cambiamento climatico porta con sé diversi agenti virali a cui dobbiamo reagire tempestivamente, facendo tesoro di quanto successo in questi mesi”

Nell’intervallo tra una tavola rotonda e l’altra – moderate dai giornalisti Antonella Guerrieri, Melania Tanperi, Michele Ferraro e Luca Ciliberti – è stato proiettato il cortometraggio sul problema dell’Aids “Io e Freddie: una specie di magia”, scritto e diretto da Francesco Santocono; interpretato da Gabriele Vitale, Luca Villaggio, Stella Egitto e Alessandro Haber.

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