"In assenza di risposte concrete, che devono arrivare soprattutto a tutela della salute dei cittadini, dallo stato di agitazione saremo pronti a dichiarare lo sciopero" - ha dichiarato il segretario dei medici di famiglia, Silvestro Scotti.
Stato di agitazione e minaccia di sciopero, questa la posizione dei medici della Fimmg. La protesta, nasce per il ritardo della definizione dell’atto di indirizzo, fatto necessario per la successiva firma dell’accordo collettivo nazionale del biennio 22-24. “In assenza di risposte concrete, che devono arrivare soprattutto a tutela della salute dei cittadini, dallo stato di agitazione saremo pronti a dichiarare lo sciopero” – ha dichiarato il segretario dei medici di famiglia, Silvestro Scotti.
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Medici di famiglia pronti allo sciopero, l’intervento di Scotti
“Abbiamo bisogno di risposte concrete per poter mettere in atto le riforme necessarie, come l’integrazione della telemedicina, la digitalizzazione dei servizi, il potenziamento delle risorse per la medicina territoriale e una migliore tutela del lavoro dei medici di famiglia attraverso la loro organizzazione di offerta per gruppi di assistenza con personale e strumenti diagnostici”, – ricorda ancora Saverio Scotti, segretario dei medici di famiglia.
Successivamente, spiega ancora l’esponente dei medici: “Abbiamo bisogno di risposte concrete per poter mettere in atto le riforme necessarie, come l’integrazione della telemedicina, la digitalizzazione dei servizi, il potenziamento delle risorse per la medicina territoriale e una migliore tutela del lavoro dei medici di famiglia attraverso la loro organizzazione di offerta per gruppi di assistenza con personale e strumenti diagnostici”. Poi, conclude: “Siamo pronti a batterci affinché la questione si definisca già nei prossimi mesi. Allo stato attuale i medici di medicina generale, che pagano in proprio tutte le spese legate alla professione, sono costretti con uno stipendio allineato al costo della vita del 2021, a supportare l’inflazione corrente. Non volevamo essere eroi in tempo di pandemia – conclude Scotti – non saremo vittime sacrificali ora”.