Grandi “assenti” pure gli operai specializzati come saldatori, lattonieri e manutentori. I dati Unioncamere e Anpal sulle figure professionali più ricercate nel mercato del lavoro
PALERMO – La condizione del mondo del lavoro in Sicilia non cambia: di mese in mese, è sempre più evidente come, alla disoccupazione dilagante, si contrappone l’impossibilità, per molte posizioni, di trovare candidati preparati per ricoprire i ruoli vacanti.
I dati vengono dal sistema Excelsior, gestito da Unioncamere e Anpal, indagine a cui partecipano quasi 114 mila aziende, campione rappresentativo delle imprese con dipendenti al 2021 nei diversi settori economici, dall’industria ai servizi.
Sono 25.370 le entrate nel mondo del lavoro previste per il mese di maggio 2023, e di queste, il 43,3% richiede personale di difficile reperimento: il 24,9%, proprio per mancanza di candidati, mentre il 13,9% non verrà coperto per la preparazione inadeguata di chi si è proposto per coprire il ruolo.
Mancano, principalmente, i dirigenti, le professioni con elevata specializzazione e i tecnici, per i quali sono previste 3.740 entrate, con una percentuale del 48,1% di difficoltà di reperimento, di cui il 26,4% per mancanza di candidati.
Particolare difficoltà per i medici, di cui sono previste 190 entrate, con una difficoltà di reperimento del 79,8%, quasi tutti, nel 74,6% dei casi, per mancanza di candidati. Anche i tecnici dell’organizzazione e dell’amministrazione delle attività produttive sono figure ormai rare: sulle 240 entrate previste, il 66,8% sarà difficile da individuare.
Anche nel settore della formazione ad ampio raggio si presentano non pochi problemi: gli insegnanti nella formazione professionale, gli istruttori, gli allenatori, per i quali sono attese 160 entrate, presentano una difficoltà di reperimento addirittura dell’86,8%.
Con numeri un po’ più bassi, ma sempre maggiori rispetto alla media regionale, ci sono ancora i tecnici della distribuzione commerciale, che presentano delle problematicità nel reperimento nel 60,3% dei casi, su 120 entrate previste; ancora, gli esercenti ed addetti nelle attività di ristorazione, in cui troviamo numeri più alti, ben 4.780 entrate, visto anche l’avvicinarsi della stagione estiva, saranno mancanti nel 51,5% dei casi. Sarà complesso ricoprire i posti necessari anche nel caso dei fonditori, saldatori, lattonieri, calderai, montatori di carpenteria metallica (390 entrate, 69,9% di difficoltà di reperimento), così come per gli operai specializzati nella installazione e manutenzione delle attrezzature elettriche o elettroniche, mancanti nel 68,4% su 380 ruoli disponibili.
Anche gli operai specializzati del tessile e dell’abbigliamento sono una merce rara: su 130 posizioni, il 57% è di difficile reperimento. I problemi non sono da far risalire soltanto ad una questione di esperienza richiesta o di titolo di studio: se i ruoli che richiedono un titolo universitario vengono coperti con difficoltà nel 44,7%, questa percentuale sale nel caso dei diplomati in Its, l’istruzione tecnica superiore, che mancano nel 72,7% dei casi; per il diploma secondario si scende al 42,8%, mentre i ruoli che richiedono una qualifica di formazione o diploma professionale sono difficili da coprire nel 50,3%. Anche i lavori che non richiedono alcun titolo di studio rimangono scoperti nel 39% dei casi.
Allargando lo sguardo al prossimo trimestre, tra maggio e luglio in Sicilia le entrate previste sono 87.320. Rispetto al 2022, a maggio le entrate previste sono 1.040 in meno, mentre il trimestre segna 7.670 entrate in meno rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Si va controcorrente rispetto al resto della penisola, che invece cresce del 5,1% rispetto allo stesso periodo del 2022.