Una campagna d’odio si è scatenata più furiosa che mai anche dopo la sua morte, con il popolo dei no-vax che è tornato ad insultarlo per il suo impegno nella lotta contro il Covid. Vittima Gabriele Molteni, primario di Otorinolaringoiatria del Sant’Orsola di Bologna morto prematuramente a 45 anni a causa di un tumore che non gli ha lasciato scampo.
Il suo sostegno al vaccino Covid
Ieri, 24 giugno, mentre la sanità emiliana e non solo piangeva la sua scomparsa, sui social è esploso un violento attacco contro il medico. Bersaglio sono stati soprattutto alcuni post pubblicati sui social da Molteni durante la pandemia, nei quali esortava a vaccinarsi criticando appunto i simpatizzanti no-vax.
“Chi ci tiene tanto a morire libero si consideri appunto libero di farlo”, scriveva su Facebook il medico nel luglio 2021. “Isolato e sigillato in casa propria, però, perché tutti gli altri devono essere liberi di non morire a causa di questi idioti”. In un altro post datato 7 dicembre 2020, giorno dell’avvio della campagna vaccinale anti-Covid, Molteni aveva usato parole dure, definendo ‘deficiente’ e ‘potenziali untori’ chi rifiutava il vaccino.
No vax : “Vaccina all’inferno”
Posizioni che lo avevano già esposto alle critiche, rincarate con ancora maggior odio dopo la sua morte. Su vari profili no-vax tra cui la pagina Facebook ‘Libertatem Servare’ sono apparsi insulti pesanti: “Adesso puoi vaccinare in massa i dannati dell’inferno”, una delle frasi più scioccanti.

