Dall’altra parte del mondo, opere enormi vengono finite e aperte con quasi un anno di anticipo, e la gente si lamenta comunque perché i lavori sono durati troppo tempo rispetto alle reali esigenze. Dettate non da capricci ma da uno sviluppo urbano e di popolazione che chiede, anzi pretende, che la città si evolva a pari velocità.
Robe dell’altro mondo
Robe dell’altro mondo, verrebbe da dire, e in effetti si parla di Melbourne, Australia, la più grande metropoli dell’Oceania, dove si sono appena giocati gli Australian Open, uno dei 4 tornei di tennis più importanti del mondo, e dove Qds.it aveva un suo giornalista. Tra una vittoria di Jannik Sinner e l’altra, con l’azzurro che ha poi vinto il torneo, c’era anche tempo per camminare e scoprire meglio la capitale dello stato di Victoria, e tra le curiosità della città c’erano anche immensi cartelloni che annunciavano la costruzione di cinque nuove stazioni della metro e l’apertura imminente nel 2025.
La Metro Tunnel
Si parla del Metro Tunnel di Melbourne, un progetto del 2015 con interventi iniziati nel 2017. Non senza polemiche, perché (tutto il mondo è paese) anche da quelle parti ci sono stati problemi, cause e così via, ma a differenza di quanto succede in Sicilia, si sono risolti in poco tempo, tanto che il progetto, lungo più di nove chilometri quasi tutto in sotterranea con cinque nuove stazioni, sarà finito addirittura in anticipo rispetto alla schedule. Si parlava di finire il tutto nel 2026, ma dopo pressione e proteste, i lavori sono stati accelerati e dunque si finirà con un anno di anticipo.
Che differenza con la Sicilia
Tanto per fare un esempio con casa nostra, a Palermo la questione di una singola fermata e di un singolo punto del passante ferroviario, quello di vicolo Bernava, va avanti dal 2012 e solo ora, forse, si è trovata una soluzione, ma le polemiche ci sono ancora. E non sono robe da nulla, visto che si parla di cittadini che hanno dovuto cambiare casa, di abitazione buttate giù, di progetti sbagliati e di aziende che sono fallite. Il passante ferroviario di Palermo è un’opera che viaggia mediamente con 10 anni di ritardo sulla consegna (doveva essere finita nel 2014…), mentre l’appalto dell’anello ferroviario (sette chilometri di lunghezza per 8 stazioni, e nemmeno tutte nuove) era stato aggiudicato nel 2007 (si, 18 anni fa) ma gli interventi sono iniziati 6 anni dopo, nel 2013, e ancora oggi di nuovo praticamente non c’è nulla, tranne una stazione, Libertà, inaugurata solo qualche mese fa. In undici anni. Vedi le differenze….
Le cinque nuove stazioni
Tornando a Melbourne, si tratta della fase finale prima che la nuova rete ferroviaria sia pronta per l’apertura è la fase di prova delle operazioni del progetto. Il Metro Tunnel è in fase di test da metà del 2024 e, in sostanza, lo staff sta ora eseguendo prove di utilizzo dei treni e tutte le numerose, numerose altre procedure che accompagnano l’apertura di una nuovissima, enorme infrastruttura di trasporto.
Tre delle cinque nuove stazioni della metropolitana (vale a dire Anzac, Parkville e Arden) sono pronte per l’apertura, quindi il personale è in grado di condurre queste prove in stazioni completamente funzionanti.
Le prove assicureranno anche che la nuova tecnologia avanzata utilizzata, come le porte automatiche in vetro sulle banchine e gli aggiornamenti in tempo reale sui treni sugli schermi digitali, funzionino perfettamente. Tutto ovviamente all’avanguardia.
I lavori di costruzione sono ancora in corso nelle ultime due stazioni da completare, Town Hall e State Library, costringendo alla chiusura della sezione più trafficata di Flinders Street per la maggior parte di quest’anno. La stazione Town Hall includerà anche la nuova City Square, che verrà finalmente riaperta dopo un importante restyling.
I lavori
Il Metro Tunnel di Melbourne è una rete di trasporto rapido composta da nove chilometri di tunnel che correranno sotto il CBD (che sarebbe il centro di Melbourne) e i sobborghi interni, con cinque nuove stazioni ferroviarie sotterranee. I convogli antdranno da Kensington a South Yarra, collegandosi con le linee Sunbury, Cranbourne e Pakenham.
Il nuovo tunnel renderà gli spostamenti in città molto più rapidi e collegherà i pendolari ad altri importanti snodi dei trasporti. Il Metro Tunnel è la più grande trasformazione della rete ferroviaria di Melbourne da quando è stato inaugurato il City Loop nel 1981. Quindi, fondamentalmente, è una cosa enorme.
La filosofia di Melbourne
Melbourne si presenta al mondo come la città con la crescita demografica più sostenuta d’Australia: oltre 5 milioni di abitanti e con un’estensione di quasi 10mila chilometri quadrati. Al tempo stesso, è stata anche riconosciuta per più di una decade una delle metropoli più vivibili al mondo seppur con queste dimensioni e densità abitativa.
I numeri della sua corsa sono stati certificati dall’Australian Bureau of Statistics: dal 2010 al 2020, gli abitanti di Melbourne sono passati da 3,9 a 4,9 milioni, arrivando oggi a superare i 5 milioni. E se questo trend continuerà, si calcola che nei prossimi 30 anni la popolazione di tutta la sua area metropolitana potrebbe raggiungere gli 8 milioni di abitanti. Un numero che racconta il crocevia di culture e tradizioni differenti che di giorno in giorno si insediano e convivono nella capitale dello stato di Victoria, con persone che arrivano dalla Cina, dall’India, dal Regno Unito e da altre nazioni dell’Asia, dell’Africa e del Medio Oriente.
Più infrastrutture per la mobilità
E come risponde Melbourne a questo? Costruendo più infrastrutture per la mobilità, che ha bisogno di più sbocchi in risposta all’aumento della popolazione. Da oltre sessant’anni.
Le prime linee ferroviarie che servono il trasporto cittadino risalgono agli anni Settanta del secolo scorso e il loro ampliamento ha portato alla realizzazione di una rete complessiva lunga 405 chilometri con 221 stazioni, ovvero il più grande servizio di trasporto urbano su ferro dell’Australia. Robe dell’altro mondo, appunto, ed è ovvio che la Sicilia e l’Italia stessa non si possono paragonare, ma la domanda rimane: è davvero un obiettivo impossibile, tutto ciò? Si, se si ragiona coi canoni ai quali siamo sempre stati abituati. Un altro mondo però è possibile, e viverlo e vederlo, ogni tanto, fa bene al cuore.
