Caso Almasri, sarebbe giusto sapere come stanno le cose
Tra le guerre del mondo anche in Italia se ne combatte una insidiosa, silenziosa, o almeno lo era in passato, visto che oggi sembra potente e disturbante. Molto. Tanto che tra i cittadini corre un filo di ansia.
Il fatto di ieri è dato dal video che la presidente Meloni ha affidato ai social (ormai diventato il consueto modo di comunicare alla gente) per informare appunto gli italiani dell’attacco subito da lei, dai ministri Piantedosi e Nordio e dal sottosegretario Mantovano da parte della Magistratura con un avviso di garanzia – sventolato durante il video – per i reati di favoreggiamento e peculato a causa del rimpatrio su un aereo di Stato del libico Almasri, responsabile di gesti orribili secondo la Corte internazionale dell’Aja. Un avviso emesso dalla Procura di Roma (dal procuratore siciliano Li Voi, lo stesso del processo a Salvini) a seguito della denuncia presentata dall’avvocato, siciliano anche lui, Li Gotti, conosciuto per aver difeso pentiti quali Buscetta, Brusca e altri. Tutti indagati iscritti al Tribunale dei Ministri.
La presidente ha seguito la solita strategia che conosciamo bene, fatta di intuito e destrezza, poiché ormai è chiaro che Giorgia è un animale politico che fiuta il percorso migliore da percorrere, magari si prende una notte per riflettere, ma poi parte alla riscossa. “Non sono ricattabile: non mi faccio intimidire” ha dichiarato, aggiungendo che intende “andare per la mia strada a difesa degli italiani”.
Dunque vittima insieme ai due ministri e al sottosegretario di un complotto, oppure semplicemente si vuole alzare un polverone per coprire gli accordi con la Libia per stoppare l’arrivo spaventoso di migranti libici sulle coste italiane? E anche rafforzare gli accordi sull’energia?
Gli alleati Salvini e Tajani sembrano tenere botta, ma come reagiranno i premier internazionali e Trump? E Musk?
In tutto questo, gli italiani vivono allibiti senza comprendere un granché della questione, anche perché hanno problemi seri e quotidiani. Sarebbe, però, giusto sapere come stanno le cose, fare chiarezza e spiegare le ragioni per le quali è stata presa la decisione politica dal Governo di rimandare Almasri a casa.
Un presidente ha il dovere di informare il Parlamento e gli italiani e spiegare le ragioni delle sue azioni. Soltanto così potrà andare a testa alta, in un grande Paese democratico quale l’Italia, sapendo di aver dato dimostrazione di trasparenza e schiena dritta.