Piazza Duomo si è riempita per celebrare l’impegno dei Carabinieri nella lotta alla criminalità e nel controllo del territorio. Illustrato il lavoro svolto contro la mafia tra Sicilia e Calabria
MESSINA – “Baluardo di libertà e legalità”. È quello che contraddistingue l’Arma dei Carabinieri da oltre duecento anni e sarà così per il futuro, per i solidi valori che rappresenta e che le giovani generazioni riconoscono. Presenza sul territorio, vicinanza al cittadino per farlo sentire al sicuro ma anche lotta incessante alla criminalità organizzata.
La festa dell’Arma dei Carabinieri in piazza Duomo
Quest’anno è stata Piazza Duomo la location dove il Comando Interregionale Carabinieri “Culqualber” e il Comando Provinciale Carabinieri di Messina hanno celebrato ieri il 210° anniversario della Fondazione dell’Arma dei Carabinieri.
La cerimonia si è svolta alla presenza del Comandante Interregionale, Generale di Corpo d’Armata Giovanni Truglio, come più alta carica militare e Autorità di Vertice dell’Arma dei Carabinieri, accompagnato dai Comandanti delle Legioni Carabinieri Sicilia e Calabria, e dalle più alte cariche istituzionali, civili, militari e religiose delle due regioni.
Alla manifestazione hanno preso parte i rappresentanti delle Associazioni Combattentistiche e d’Arma della provincia, dell’Associazione Nazionale Carabinieri e dell’Associazione Nazionale Forestali, con i rispettivi Labari. Particolare attenzione anche in questa occasione è stata rivolta ai giovani, su cui si confida per alimentare la cultura della legalità e che rappresentano il simbolo del traghettamento dei valori che l’Arma porta in sé verso il futuro.
Alla cerimonia sono intervenuti oltre duecento allievi delle scuole elementari e medie degli istituti comprensivi Pascoli – Crispi, Cannizzaro – Galatti, Mazzini e Manzoni e degli istituti superiori Antonello, Caio Duilio e Sant’Ignazio. Ad assistere alla cerimonia e alle parate anche tanti croceristi appena sbarcati che si sono trovati in una piazza insolitamente affollata di militari.
L’evento si è aperto con l’ingresso di uno schieramento di militari, composto dalla fanfara del dodicesimo Reggimento Carabinieri “Sicilia” e da un Battaglione di formazione costituito da alcune delle articolazioni dell’Arma presenti sul territorio del Comando Interregionale “Culqualber”, nelle uniformi tipiche di ciascun reparto, dalla Grande Uniforme Speciale con la tradizionale lucerna con pennacchio della Scuola Allievi Carabinieri di Reggio Calabria, alle uniformi del servizio d’istituto dei Comandanti di Stazione, sino a quelle operative utilizzate dagli Squadroni Eliportati Cacciatori nelle perlustrazioni dei territori impervi di Calabria e Sicilia.
I Carabinieri schierati hanno quindi reso gli onori alla Bandiera d’Istituto della Scuola Allievi Carabinieri di Reggio Calabria e, dopo la lettura del messaggio del Presidente della Repubblica e dell’Ordine del Giorno del Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri, il Comandante Provinciale dell’Arma, Colonnello Marco Carletti, ha tracciato un resoconto dell’attività dei Carabinieri della Provincia negli ultimi dodici mesi.
Il Comandante Interregionale Truglio ha illustrato l’impegno dei Carabinieri in Sicilia e in Calabria, ricordando come ogni sforzo venga esercitato per contrastare la minaccia costituita non solo dalla persistente presenza della criminalità organizzata, ma anche dagli altri fenomeni che condizionano negativamente la qualità della vita e il benessere dei cittadini, dalle frodi informatiche alla violenza di genere, dai reati ambientali a quelli che minano la salute delle persone e il patrimonio culturale.
Truglio ha poi proseguito evidenziando l’importanza del controllo del territorio che, nell’ambito del Comando Interregionale “Culqualber”, viene garantito da settecento Stazioni e dalle centinaia di pattuglie di tutti i reparti dell’Arma. Ha sottolineato l’impegno nella lotta alla mafia che in Sicilia e in Calabria non si è mai fermata e continua ad essere una minaccia.
“I flussi del narcotraffico – ha detto il generale Truglio – trovano un primario crocevia in Calabria dove la Ndrangheta si propone come partner efficace mentre in Sicilia, dove l’azione delle Stato ha indebolito Cosa nostra, i tentativi di rigenerazione delle organizzazioni criminali sono continue.”
“In questo scenario – ha aggiunto Truglio – l’azione dell’Arma è stata fruttuosa. Sono state disarticolate ventiquattro organizzazioni mafiose, quindici in Sicilia, le altre in Calabria. Sono stati catturati tre latitanti e sequestrati beni per 12 milioni di euro”. In conclusione, consegnate le onorificenze ai militari, tra tutti i reparti che operano in Sicilia e Calabria, che si sono distinti in servizio.