Da ieri è scattato il piano di distribuzione idrica controllata con erogazione a giorni alterni per una grossa porzione di città. Il cambio di strategia è stato deciso dai vertici di Comune e Amam per le crescenti difficoltà che parte dei cittadini lamentano e l’impossibilità di soddisfare tutti con le autobotti. Si è imposto quindi con più forza in questi giorni il tema della non equa erogazione idrica che crea un dislivello nel servizio non più sostenibile in un periodo di emergenza come quello che tutta la Sicilia sta attraversando.
“La città – ha spiegato al QdS l’assessore Francesco Caminiti, intervistato alcuni giorni prima dell’adozione del nuovo piano – è servita da diverse fonti di approvvigionamento: Fiumefreddo, Santissima, Mojo Alcantara, sorgenti, pozzi. Non è possibile diminuire da una parte per aumentare dall’altra, perché sono parti di acquedotto indipendenti. Noi oggi stiamo intervenendo in quelle aree che hanno più carenza. Se riusciamo a fare quanto stabilito con la Cabina di regia in Prefettura e aumentare l’apporto da Fiumefreddo, potremo avere più pressione e risolvere una serie di problemi. Con il Coc stiamo intervenendo anche condominio per condominio per rifornire i serbatoi. Abbiamo deliberato di impegnare un milione di euro di fondi di bilancio per acquisto di acqua, autobotti e altro che serva”.
Con questa nuova strategia si tenta qualche soluzione a vantaggio di aree dove l’acqua ha difficoltà ad arrivare. L’area fra Montepiselli e litoranea è stata divisa in due parti e in ciascuna di esse verrà distribuita l’acqua a giorni alterni per circa sei ore. In questa fase d’avvio occorrerà anche che i tecnici dell’Amam valutino quanta acqua è possibile garantire per una scorta che possa durare due giorni. Ieri ha ricevuto l’erogazione l’area denominata A, quella che va dal Boccetta a Paradiso, con limite a Nord lungo la circonvallazione. Oggi è la volta della zona B, cioè quella compresa tra viale Principe Umberto, il Tirone, Montepiselli e via 24 Maggio.
La decisione di Amam e del Comune di riorganizzare la distribuzione dell’acqua per zone è una soluzione estrema che nasce dalla necessità di far fronte a una rete di distribuzione obsoleta, non uniforme, realizzata in tempi diversi man mano che la città si espandeva. Un ulteriore beneficio inoltre sarà determinato, secondo la strategia di Comune e Amam, dall’apporto che scaturirà dalla riduzione in fascia notturna degli orari di erogazione di alcune zone cittadine, attualmente servite da distribuzione idrica h 24.
“Durante queste prime settimane di assistenza con il Coc – ha spiegato il sindaco Federico Basile -abbiamo individuato con precisione le zone della città maggiormente colpite dai disagi per calibrare al meglio gli interventi. Il piano di distribuzione controllata della risorsa idrica è una misura ulteriore messa in campo per garantire risposte mirate. Procederemo a diversificare e ottimizzare l’erogazione per fronteggiare i problemi legati alla scarsa pressione, assicurando che l’acqua arrivi nelle case dei cittadini delle zone più critiche. La popolazione interessata sarà supportata in modo capillare. Comprendiamo i disagi e stiamo impiegando tutte le risorse. Il nostro obiettivo è portare l’acqua a tutti, a qualunque costo”.
Non sono mancate le critiche a queste nuove disposizioni i cui effetti saranno monitorati e modificati se necessario. Polemiche dall’opposizione, dai rappresentanti di FI, dall’ex assessore Dafne Musolino, ora con Iv, ma anche da esponenti di FdI. “Da quando si è innescata questa crisi idrica – ha detto Alessandro Cacciotto, presidente della III municipalità- che certamente non è arrivata all’improvviso e che a mio avviso doveva e poteva essere prevenuta e mitigata dagli addetti ai lavori, si sono susseguite alcune comunicazioni riguardo i tempi e le modalità di erogazione idrica nelle utenze che purtroppo non hanno mai rispecchiato la realtà. Adesso si è giunti a una nuova fase e saranno i fatti nei prossimi giorni a dimostrare la bontà o meno di queste nuove misure, che restano pur sempre volte a mitigare un disagio e che nonostante accomuni tante zone della Sicilia, provoca sconcerto a chi come me ha denunciato più volte in quasi un anno le criticità di alcune zone, venendo in diverse occasioni anche attaccato dagli addetti ai lavori perché avrei sollevato questioni inesistenti”.
Cacciotto infine si è chiesto se tutti gli addetti ai lavori in tema di acqua siano tra le migliori figure professionali che potevano essere messe in campo. “L’interrogativo – ha concluso – non è più di poco conto e non si tratta di fare sciacallaggio politico, ma di essere seriamente obiettivi”.