Miglioramenti nel sistema di raccolta dei rifiuti e nella mobilità urbana, criticità strutturali come la contrazione delle strutture alberghiere, un aumento dei passeggeri del trasporto pubblico senza un corrispondente aumento della vendita dei biglietti, e un settore del turismo che appare ancora fragilissimo nonostante maggiore afflusso di visitatori nel 2024. Questa la fotografia tra luci e ombre messa in evidenza nei giorni scorsi dal rapporto Messina in cifre 2025, pubblicato dall’ufficio Statistica del Comune della città dello Stretto. Ma cosa mette in evidenza il report e qual è la situazione della città dello Stretto, in una crisi demografica che appare davvero irreversibile.
Produzione rifiuti e differenziata
Uno dei capitoli più incoraggianti del report riguarda la gestione dei rifiuti: Messina ha registrato una riduzione nella produzione complessiva di spazzatura, accompagnata da un miglioramento della percentuale di raccolta differenziata. Il portale Messina in Cifre segnala che “la raccolta differenziata è in costante crescita, con una riduzione significativa dei rifiuti indifferenziati”.
Un dato rilevante non solo per l’ambiente, ma anche perché indicatore della capacità amministrativa e della partecipazione civica, con Messina che risulta prima città siciliana per raccolta differenziata, mettendosi in evidenza anche a livello nazionale.
Trasporto pubblico: più passeggeri, meno biglietti venduti
Nel capitolo mobilità, il report segnala che a Messina è aumentato il numero di passeggeri trasportati su bus urbani, ma – contestualmente – è diminuito il numero dei biglietti venduti. Se dunque da un lato, che la domanda di trasporto pubblico cresce, dall’altro la modalità di fruizione o il regime tariffario non evolvono allo stesso ritmo.
Questo a fronte anche di un aumento del parco mezzi, rinnovatosi negli anni con l’avvento anche di bus ibridi. Una spia rossa per l’Azienda Trasporti Messina, già al centro di molteplici proteste da parte dei sindacati di categoria e oggetto di interrogazioni in Consiglio comunale per le modalità di gestione aziendali da parte dell’attuale management.
Turismo: più visitatori, ma strutture alberghiere in calo
Altro capitolo chiave dell’approfondimento è quello del turismo. Il rapporto evidenzia che nel 2024 Messina ha registrato un aumento dei visitatori rispetto all’anno precedente, segno che la città mantiene potenzialità attrattive.
Nello stesso periodo si è però verificato il crollo del numero delle strutture alberghiere, con una variazione negativa di -843 esercizi. Un fenomeno duplice che racconta di una città capace di attrarre, ma la cui offerta ricettiva resta insufficiente. La diminuzione delle strutture ricettive può tradursi in minore occupazione, minore capacità di ospitare turisti in alta stagione e una difficoltà maggiore a intercettare investimenti significativi nel settore.
Demografia, popolazione e trend di invecchiamento
Il capitolo demografico del report disegna una Messina in declino demografico: al 31 dicembre 2024 la popolazione residente è pari a 221.011 abitanti (106.248 maschi, 114.763 femmine), in diminuzione rispetto all’anno precedente (-1.139).
L’età media sale a 47,14 anni, e l’indice di vecchiaia – rapporto tra popolazione over 65 e popolazione giovanile – raggiunge livelli elevati: nella quarta circoscrizione, ad esempio, ci sono 253 anziani ogni 100 giovani.
La fascia 0-6 anni è pari a 10.437 unità, in calo del 28,58% rispetto al 2014, e la fascia 7-14 anni a 15.075 – in diminuzione del 15,77% rispetto al 2014. Dati che indicano una città in costante invecchiamento e che fatica a rinnovarsi.
Come evidenziato anche dai rapporti Istat sul calo demografico in tutte le province della Regione, la risultante genera impatti diretti sul mercato del lavoro, sui servizi sociali e sulla capacità di attrarre giovani famiglie, che continuano a crescere tra le comunità straniere presenti in riva allo Stretto.
Occupazione, imprese e lavoro
Nel capitolo Economia del rapporto, emerge che a Messina il tasso di occupazione resta basso, con un peso elevato dell’inattività femminile. Le imprese registrate nel comune nel 2024 sono 20.117, di cui 17.395 classificate secondo codici Ateco, e si sono registrate difficoltà nell’avvio di nuove attività.
A Messina domina la micro-impresa, che fa registrare una crescita modesta. Ciò contribuisce a spiegare anche la debolezza demografica: l’assenza di prospettive occupazionali induce molti giovani a emigrare.
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Ambiente e territorio urbano
Accanto alla diminuzione dei rifiuti e all’aumento della differenziata, il report segnala che l’indice di dipendenza (persone non attive ogni 100 in età attiva) a Messina è pari al 57,05%. Questo dato mette in evidenza come la città debba “sostenere” una quota elevata di popolazione non attiva, con ripercussioni su fiscalità, servizi e capacità di investimento.
La combinazione di popolazione che diminuisce, che invecchia e che produce meno – anche in termini di rifiuti – suggerisce che il modello urbano tradizionale va ripensato: meno abitazioni grandi, più efficientamento energetico, più rigenerazione urbana, più servizi per anziani. Il report indica che la città potrebbe utilizzare gli indicatori ambientali come leva per attrarre investimenti e rendere più vivibile il territorio.
Quale stato di salute per Messina?
Alla fine dell’analisi, il rapporto Messina in cifre delinea uno stato di salute complesso, caratterizzato da segnali positivi come la gestione del processo dei rifiuti, la crescita della differenziata, l’aumento dei passeggeri nel trasporto. Ma anche problemi strutturali: declino demografico, invecchiamento della popolazione, mercato immobiliare debole, economia stagnante, offerta turistica in calo di capacità ricettiva.

