Messina, De Luca-Consiglio comunale, ormai è rottura definitiva - QdS

Messina, De Luca-Consiglio comunale, ormai è rottura definitiva

Lina Bruno

Messina, De Luca-Consiglio comunale, ormai è rottura definitiva

sabato 16 Ottobre 2021

Sono andate nuovamente a vuoto le due sedute con all’ordine del giorno la relazione annuale sull’attività amministrativa. Cade così anche l’ultima spesanza di ricucire i rapporti tra le due parti

MESSINA – Di certo una rappresentazione nuova per l’Aula consiliare di Palazzo Zanca. Protagonisti da una parte Cateno De Luca, un sindaco social fuori dagli schemi, e dall’altra una maggioranza in Consiglio che ha deciso di rendere irreversibile uno scontro con il primo cittadino che va avanti da mesi con il divieto di accesso nelle sue stanze.

Le due sedute con all’ordine del giorno la relazione annuale sull’attività amministrativa, sono andate deserte, in compenso De Luca, dall’aula vuota, ha usato Facebook per trasformare un atto politico in un azione che viola una norma e va contro i principi democratici. Ha esternato le sue ragioni dando una chiave di lettura a quanto successo, ha attaccato i consiglieri chiamandoli ancora “asini volanti”, ma “politicamente parlando”, precisa.

Ha contestato il documento che il presidente del consiglio comunale Claudio Cardile ed i componenti dei gruppi di Pd, M5s, Lega, Bramanti sindaco, Sicilia futura, Ora Messina, LiberaMe e Paolo Mangano del gruppo misto hanno sottoscritto e reso noto prima di abbandonare l’aula. Nel documento si parla di un deterioramento dei rapporti tra sindaco e consiglio che negli ultimi mesi si è ulteriormente acuito “con l’assenza di De Luca dai lavori d’Aula, con la delegittimazione costante di questo organo da parte del primo cittadino, con le offese costanti rivolte al Consiglio ed al suo presidente.

“Non sono obbligato a partecipare ai lavori d’aula – dice De Luca – per non farlo mi sono tolte tutte le deleghe. Trattare la relazione è un obbligo a cui il Consiglio si è sottratto anche l’anno scorso – continua De Luca – il punto è che non l’hanno neppure letta, non sono in grado di capirla e quindi avevano paura di sostenere il confronto con le mie argomentazioni”.
Nel documento dei 22 consiglieri è anche sottolineato che la relazione, 4 tomi di circa 2500 pagine, è stata presentata e illustrata in tutte le sedi mentre era l’aula consiliare il luogo dove doveva essere prioritariamente trattata. Dai colleghi hanno preso le distanze i consiglieri del gruppo misto e quelli di Forza Italia, i primi con la presenza in aula i secondi con un comunicato.

“Il presidente del Consiglio comunale di Messina e i gruppi politici che ne fanno parte non possono prendere a pretesto le comunque censurabili affermazioni del sindaco De Luca contro i consiglieri per imbavagliare il primo cittadino, impedendogli di esporre in Aula la relazione sui primi tre anni del suo mandato. Il presidente del Consiglio e i gruppi – si legge nella nota – si sono espressi in tal senso senza confrontarsi con Forza Italia: un atteggiamento che non accettiamo e che rischia di eludere la dialettica che dovrebbe invece essere sempre garantita, anche con chi ha visioni e comportamenti lontani dai nostri valori”. Distanza ma con dei distinguo. Nelle sue esternazioni De Luca mette l’accento sui costi a carico della comunità di un Consiglio, a suo dire, improduttivo, di consiglieri che rincorrono il gettone di presenza, rappresentanti in parte di lobby, politiche o sindacali; se la prende in modo particolare con il presidente Claudio Cardile dipendente della Uil ma a carico del Comune, dice De Luca. Ivan Tripodi, segretario generale Uil, in una nota evidenzia la deriva in cui ormai si trova il sindaco e smentisce le sue affermazioni dicendo che Cardile, dipendente del Patronato Uil, è in aspettativa non retribuita quindi il Comune non rimborsa nulla al datore di lavoro.

Ma De Luca rincara la dose controbattendo che Cardile continuerebbe a lavorare ufficiosamente per il patronato mentre percepisce l’indennità di presidente del consiglio comunale e che nelle sue decisioni è condizionato dalla Uil, in guerra fin dall’inizio con l’Amministrazione.

Insomma siamo allo stallo e come sottolinea Domenico Siracusano di Articolo uno, ma lo ha detto anche il sindaco, poco importa “se e quando De Luca si dimetterà e verso quale obiettivo orienterà la propria personale carriera politica” perché la legislatura si avvia ad una fase conclusiva. Le grandi manovre per la ricerca del prossimo sindaco sono già iniziate e non è detto che De Luca non si ricandidi specie se il tour canoro in Sicilia in cui è impegnato da settimane, non dà i risultati sperati.

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