De Luca punta dritto a Palermo e il Ponte è l’obiettivo principale - QdS

De Luca punta dritto a Palermo e il Ponte è l’obiettivo principale

Lina Bruno

De Luca punta dritto a Palermo e il Ponte è l’obiettivo principale

martedì 10 Agosto 2021

Il sindaco ha confermato che presenterà le dimissioni in tempo per presentare la propria candidatura alla Presidenza della Regione. In città, dunque, elezioni anticipate nel giugno del 2022

MESSINA – Un sindaco a tutto campo ieri in una nuova conferenza stampa, dopo l’incontro pubblico all’Arena di Villa Dante, voluta per raccontare l’attuazione del suo programma elettorale a tre anni dall’elezione ma che ha toccato tutti i nodi dello scontro politico in atto. Cateno De Luca ha parlato di “nani della politica” che non riuscendo a condizionarlo o ad avere favori adesso lo attaccano.

Ricorrono nelle sue esternazioni i nomi del parlamentare Pd Pietro Navarra e dell’ex deputato di Sicilia futura Beppe Picciolo, del presidente del Consiglio comunale Claudio Cardile e del presidente dei Revisori dei Conti Antonio Tumminello, ma anche di quei consiglieri comunali a suo dire “non liberi”, nel voto d’Aula ma “manovrati da pupari”.

Ricordiamo che Navarra è primo firmatario di un’interrogazione di alcuni giorni fa in cui si chiede al ministro dell’Interno Luciana Lamorgese la rimozione del sindaco di Messina per il clima di intimidazione che avrebbe favorito con le sue dirette social dopo la bocciatura del Piano Tari. Per De Luca è l’interrogazione a essere un atto intimidatorio nei suoi confronti.

Sabato poi è mancato in Aula il numero legale sull’assestamento di bilancio ma il documento finanziario, ha sottolineato De Luca, magari sarà votato il 23 agosto quando ci sarà una nuova seduta di Consiglio dopo la convocazione urgente chiesta da sette consiglieri, “perché quegli stessi consiglieri che hanno fatto mancare il numero legale non rischieranno un commissariamento che gli farebbe perdere la poltrona”.

De Luca ha sostanzialmente aperto la campagna elettorale per conquistare Palazzo D’Orleans e portare a Palermo il “modello Messina”, quello che secondo il primo cittadino ha portato a raggiungere in tre anni il 75% degli obiettivi prefissati per dieci anni di governo della città. Dei 59 macro obiettivi De Luca ha ribadito di averne raggiunti pienamente 39, mentre sono dieci quelli parzialmente centrati e dieci non raggiunti, anche se, ha affermato ancora una volta, non per colpe dell’Amministrazione.

La città deve fare molta strada su decoro e pulizia, ha ammesso il sindaco: “lo avevo detto quando abbiamo tolto l’ultimo cassonetto che sarebbe servito un anno di assestamento per avere dei risultati visibili” ed è stato preannunciato il traguardo a breve del 50% di differenziata, un risultato dopo un incremento costante dell’ultimo anno che però non sembra abbia prodotto un risparmio sulla Tari.

Tra i traguardi mancati c’è la riqualificazione dell’area ex Sanderson e qui per De Luca è la Regione Sicilia a essere responsabile, perché non ha dato il via libera al passaggio di proprietà dei cinque ettari al Comune di Messina che avrebbe consentito una serie di interventi progettati per fare diventare quegli spazi produttivi. Così come sono stati negati quei 23 milioni di euro che avrebbero dato il via alla bonifica dell’area dai veleni che contiene.

De Luca ha messo anche il Ponte sullo Stretto tra i traguardi non raggiunti, anche se non è un’opera di competenza di un’Amministrazione locale, “lo farò però da presidente della Regione – ha aggiunto – un impegno che prendo fin da adesso.

Il sindaco ha preannunciato quindi le sue dimissioni per prendere parte alle regionali di novembre 2022, le elezioni amministrative anticipate a Messina a giugno 2022, un nuovo sindaco che uscirà dalla sua squadra (Carlotta Previti o Dafne Musolino sono i nomi più papabili) per continuare il lavoro fin qui svolto e il sostegno di una maggioranza in Consiglio. Uno scenario ambizioso descritto da un De Luca che in più occasione si è definito “megalomane”, promettendo di lavorare da subito, convinto di non potere lasciare ad altri la gestione di circa un miliardo di euro di finanziamenti, tra quelli avuti e quelli che arriveranno, e che secondo il primo cittadino sono alla base di “quell’accerchiamento” politico di cui si sente vittima.

Intanto, in questo percorso verso Palermo, De Luca ha cominciato intanto le sue interlocuzioni non escludendo nessuna forza politica. “Non tutto il Pd è uguale – ha affermato De Luca – e ho fissato un incontro con Barbagallo; a Licata vedrò Cancelleri, che si è complimentato per i nostri progetti ‘Qualità dell’abitare’, primi in graduatoria, che faranno arrivare a Messina 150 milioni di euro da investire in abitazioni per il risanamento e l’emergenza abitativa”.

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