Messina, depurazione sotto osservazione, serve un cambio di passo - QdS

Messina, depurazione sotto osservazione, serve un cambio di passo

Lina Bruno

Messina, depurazione sotto osservazione, serve un cambio di passo

giovedì 29 Aprile 2021

La situazione in provincia risulta essere una delle più complesse a livello siciliano. Il punto sugli interventi in corso e prossimi a partire per adeguare il territorio a standard ambientali minimi

MESSINA – Nella depurazione delle acque reflue la Sicilia ha ancora molte lacune da colmare. In un quadro già complesso, risulta particolarmente problematica la situazione in provincia messinese, finita sotto i riflettori per l’arrivo dall’Europa di altre procedure di infrazione.

“In Sicilia – spiega la senatrice del M5s Barbara Floridia, componente della Commissione parlamentare di inchiesta sulle Attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e sugli Illeciti ambientali correlati – l’80 per cento della depurazione non funziona o non è mai partita. In provincia di Messina moltissimi depuratori sono al centro di procedure d’infrazione europea che ci costringe da una parte a pagare ingenti multe e dall’altra a rinunciare a un servizio che tutela l’ambiente, fondamentale per qualunque cittadinanza che deve vivere in assoluta armonia con il territorio”.

Fino al 25 febbraio scorso, quando è stata nominata sottosegretario di Stato per l’Istruzione, la senatrice è stata anche componente della Commissione Ambiente e Territorio. “In Sicilia – aggiunge – abbiamo stanziato più di 2 miliardi per fare ripartire i cantieri della depurazione. Il grande lavoro promosso dall’ex ministro Costa e dal Commissario unico per la Depurazione Maurizio Giugni sta avendo i suoi effetti. Finora è stata una questione di mal funzionamento sia degli Enti che dovevano controllare e di cattiva gestione della depurazione in generale. Abbiamo avuto bisogno del commissario straordinario al quale però, perché potesse lavorare appieno, abbiamo dovuto dare risorse economiche e più strumenti. Adesso che è stato fatto questo, finalmente la depurazione può ripartire”.

La sottosegretaria sta seguendo gli impianti nella provincia di Messina che sono sotto infrazione, con le fasi in atto per la regolarizzazione. “A Sant’Agata siamo a uno step più avanzato. C’è già l’affidamento dei lavori anche se c’è stato qualche intoppo”.

Per consentire il completamento, l’ammodernamento e l’adeguamento del depuratore consortile di Sant’Agata di Militello-Acquedolci fino alla potenzialità di 29mila abitanti, Giugni aveva sottoscritto a giugno un atto con la Ciro Menotti e Emma Lavori per un importo di 2,3 milioni di euro. “Cominciando a scavare – sottolinea Floridia – per creare le vasche della depurazione è stata trovata una discarica abusiva, una criticità che abbiamo risolo con il sub commissario Riccardo Costanza”. È stato infatti trovato un accordo con la struttura commissariale per definire il finanziamento necessario per l’adeguamento e la rimozione dei rifiuti. Difficilmente le risorse sarebbero state reperite dall’Amministrazione locale.

Con un importo a base d’asta di 3,1 milioni di euro, è partita a febbraio la gara per il potenziamento dell’impianto di depurazione di Furnari. Anche in questo caso si tratta di un intervento necessario per uscire dalla procedura d’infrazione 2004/2034, su cui è intervenuta la condanna contro l’Italia dalla Corte di Giustizia Europea (C-251/17). Il progetto esecutivo dell’intervento prevede l’incremento della potenzialità dell’impianto di Furnari sino a 18mila abitanti.

“Sin dai primi mesi del mio insediamento nel 2017 – ha dichiarato il sindaco Maurizio Crimi – ci sono stati assidui contatti e confronti con la Struttura commissariale, con aggiornamenti sullo status della procedura e sulle soluzioni da adottare per giungere all’obiettivo finale. Si tratta di un intervento che metterà fine alle criticità che l’attuale impianto di depurazione presenta soprattutto nel periodo estivo con l’aumento delle presenze sul territorio comunale. Finalmente la lotta per la tutela dell’ambiente ha ottenuto un grande risultato di cui se ne gioveranno, prima che il turismo, le future generazioni”.

L’iter progettuale del depuratore di Furnari è iniziato nel 2005 per iniziativa di ex Provincia regionale e Ato, concretizzato nel 2009 e proseguito fino al 2011 con l inserimento nel “Piano di interventi di rilevanza strategica regionale del Mezzogiorno”, confermato con la delibera Cipe 60 /2012. Negli anni successivi è poi dovuta intervenire la gestione commissariale.

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