Elezioni sindaco di Messina, le coalizioni “si spaccano” - QdS

Elezioni sindaco di Messina, le coalizioni “si spaccano”

Elezioni sindaco di Messina, le coalizioni “si spaccano”

sabato 26 Marzo 2022

Incontri, vertici e riunioni ma i nomi dei candidati ufficiali non sono ancora arrivati: nel centrosinistra primi veti su Franco De Domenico, nel centrodestra qualche malumore su Maurizio Croce

MESSINA – Dopo innumerevoli incontri e riunioni incessanti, non è ancora arrivata l’ufficializzazione delle candidature a sindaco per la prossima tornata amministrativa: anzi, il risultato è stato la spaccatura delle due coalizioni.

Nel centrosinistra si profila la candidatura di Franco De Domenico, segretario cittadino del Pd su cui sembra ci sia un’ampia convergenza ma non l’unanimità dei consensi tra le componenti dello schieramento. Cambiamo Messina dal Basso e MessinAccomuna infatti hanno posto dei veti sul nome riproponendo Renato Accorinti.

Il candidato a sindaco non ci è stato proposto ma imposto

In particolare Cmdb, che tra i suoi rappresentanti ha l’ex assessore Daniele Ialacqua, parla di inaccettabile imposizione di una scelta già fatta: “Non sappiamo se e quali siano i margini per recuperare l’unità della coalizione per la quale ci siamo spesi nei mesi passati e ancora n queste settimane. Valuteremo in assemblea – scrivono in una nota – i passi da compiere. Siamo stati sempre disponibili e non abbiamo mai posto veti. Abbiamo fatto il nome di Accorinti in forza dei risultati ottenuti nei cinque anni di sindacatura ma abbiamo sempre avanzato più proposte di candidature nel nome dell’unità. Il candidato a sindaco non ci è stato proposto ma imposto, un metodo per noi inaccettabile e che non rispetta il senso più profondo del fare politica”.

La candidatura di De Domenico era emersa già nelle scorse settimane ma era stata accantonata perché si volevano valutare altre ipotesi sia interne al Pd che soprattutto della società civile che avrebbero raccolto un largo consenso, anche trasversale. Lo stesso segretario escludeva una sua corsa alla sindacatura e insieme al M5s aveva tentato, almeno all’inizio, una coalizione allargata che potesse includere ad esempio anche Forza Italia. Ma la strategia del “tutti contro De Luca” che anche alcune componenti del centrodestra non disdegnavano, si è arenata davanti al ricompattamento del centrodestra, in realtà più ideale che reale. De Domenico alla fine ha seguito le indicazioni dei dirigenti regionali e nazionali del partito che hanno chiesto a chi ha responsabilità di vertice nei territori di impegnarsi in prima persona alle amministrative.

“Se sei un dirigente e chi ti rappresenta delle istanze ti chiede di fare un passo avanti, lo devi fare, altrimenti, non puoi fare politica”, ha dichiarato De Domenico che pensava magari ad un futuro percorso da deputato. Anche altri componenti del Pd si erano detti disponibili alla candidatura, come i consiglieri comunali Antonella Russo e Alessandro Russo ma i loro nomi avevano suscitato perplessità in altri componenti della coalizione.

Problemi di unità anche nel Centrodestra

Se l’unità del centrosinistra è un’idea ormai tramontata e accanto a De Domenico potremmo trovare altri candidati, ad esempio Renato Accorinti e Luigi Sturniolo, nel centrodestra le cose non vanno meglio. Fino a qualche settimana fa sembrava che Maurizio Croce fosse il prescelto dalla coalizione e invece ne frattempo si sono consumate le fratture prima all’interno di Forza Italia e poi nella stessa coalizione con Lega e FdI che ribadiscono che il loro candidato è il deputato Nino Germanà. Le manovre della lega per le Regionali non possono inoltre non avere un peso anche su Messina.

Intanto dopo il gruppo della Democrazia cristiana storia anche il Pri sceglie di sostenere Federico Basile, l’uomo che De Luca ha voluto per continuare la sua azione amministrativa e che va avanti con la sua campagna elettorale visitando le periferie e compilando le liste. Ne ha presentate già due, la seconda con capolista proprio Cateno De Luca, mentre nella prima sono schierati tutti gli ex assessori. Per l’ex sindaco nelle due coalizioni l’attenzione è rivolta più al secondo turno che al primo, si guarda insomma al ballottaggio e lui preferirebbe chiudere la partita al primo turno.

“Danno per scontato che si andrà al ballottaggio e che il candidato unico che possa andare bene alla segreteria Genovese piuttosto che alla segreteria di Navarra – dice De Luca – sia lo strumento per battere Basile e distruggere De Luca, come se i messinesi fossero degli stupidi. Perdano tempo ancora su questa logica, noi intanto andiamo avanti con il nostro progetto e ci vedremo alle urne”.

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