Messina, Covid, la questione scuole torna alla ribalta - QdS

Messina, Covid, la questione scuole torna alla ribalta

Lina Bruno

Messina, Covid, la questione scuole torna alla ribalta

martedì 10 Novembre 2020

Il sindaco De Luca, dopo aver sentito l’Asp, ha prorogato fino a oggi la chiusura di tutti gli istituti. Numerosi disagi per le famiglie, tra didattica a distanza e difficoltà nello gestire i figli

MESSINA – La diffusione del Coronavirus sembra ormai non risparmiare nessun comune del territorio provinciale, per una situazione che rende sempre più faticoso il tracciamento e quindi l’isolamento dei positivi.

Le preoccupazioni espresse dall’Azienda sanitaria hanno indotto il sindaco alla chiusura di tutte le scuole prima fino a sabato scorso e poi fino a oggi, in attesa delle determinazioni del tavolo tecnico in Prefettura. L’affanno con cui l’Asp messinese sta affrontando il tutto si percepiva, già nelle scorse settimane, da qualche dichiarazione del commissario per la gestione dell’emergenza Covid Carmelo Crisicelli, ma dopo il monitoraggio sulla disponibilità delle terapie intensive e la lettera che il funzionario ha inviato al sindaco Cateno De Luca, in risposta ad alcuni quesiti posti dal primo cittadino, sembra che ci siano troppe difficoltà nel tenere la situazione sotto controllo.

Crisicelli nella sua nota, anche se non fornisce dati precisi ed evita toni allarmistici, parla di “costante e inesorabile aumento del contagio nella Città Metropolitana”, soprattutto nella fascia di età 20/50 anni, di “elevato numero di positivi di persone con congiunti in età scolare” e di “numerosi casi Covid e a macchia di leopardo collegati direttamente con le scuole”.

Il commissario scrive che a Messina e provincia il numero di segnalazione di positività al tampone antigenico e molecolare è talmente alto da “rendere estremamente difficoltoso un efficace e tempestivo tracciamento dei contatti e dei successivi provvedimenti di isolamento sanitario fiduciario”. La ripresa delle attività scolastiche non è preclusa in assoluto dall’Asp ma Crisicelli scrive anche che “rappresenta un rischio fondato, sebbene difficilmente calcolabile allo stato attuale”.

De Luca, per l’ordinanza di proroga firmata domenica, si è basato su queste indicazioni anche se generiche. “Il tavolo tecnico si è reso necessario – spiega il sindaco – per avere dall’Asp la puntuale individuazione e comunicazione dei focolai riscontrati in alcuni plessi scolastici, non potendo accettare generiche ma gravi affermazioni finalizzate a scaricare sul sindaco l’esclusiva responsabilità di decidere la chiusura o apertura delle scuole. Di fronte alla tutela della salute io, nel dubbio, preferisco tenere chiuse le scuole per come ho fatto su espressa richiesta dell’Asp del 30 ottobre scorso”.

“La nota dell’Asp del 6 novembre – aggiunge – ha gettato altre ombre sulla situazione epidemiologica nelle scuole e quindi ho prorogato la chiusura ma nel frattempo ho richiesto un confronto con il prefetto per poter avere tutti gli elementi necessari per assumere le decisioni conclusive. Stiamo vivendo una fase molto critica e la sanità siciliana ed in particolare modo quella messinese non si sta dimostrando all’altezza del compito per i gravi errori politici gestionali che si sono perpetrati anche in questi ultimi mesi”.

Contro la chiusura delle scuole di ogni ordine e grado decisa dal primo cittadino, c’è stata però una levata di scudi generale, con ricorsi pronti da parte di alcune famiglie e dure prese di posizione come quella di Pietro La Tona, presidente della V Commissione consiliare e dirigente dell’Istituto Minutoli. Nel fine settimana, proprio al Minutoli sono stati effettuati tamponi drive in gratuiti su studenti, professori, personale Ata e genitori che hanno potuto usufruire di questo tipo di screening rapido. Per La Tona è proprio questa la strada da seguire per tracciare i contagi negli ambienti scolastici senza chiudere indiscriminatamente.

“I provvedimenti presi – scrive il consigliere – hanno determinato e aggravato i disagi per le famiglie e per gli studenti messinesi che si sono ritrovati catapultati nuovamente nella didattica a distanza che determina anche disparità nell’esercizio del diritto allo studio”.

È ritenuto prioritario potenziare i mezzi di trasporto pubblico a servizio delle scuole e la didattica a distanza con azioni di supporto tecnologico e di connettività a vantaggio delle famiglie che ne sono prive.

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