Messina, inaugurazione anno giudiziario: più ombre che luci - QdS

Messina, inaugurazione anno giudiziario: più ombre che luci

Lina Bruno

Messina, inaugurazione anno giudiziario: più ombre che luci

martedì 30 Gennaio 2024

Vuoti d’organico, difficoltà organizzative e mancanza di spazi idonei sono soltanto alcuni dei temi messi in evidenza nella relazione del presidente della Corte d’Appello, Luigi Lombardo

MESSINA – È un quadro a tinte fosche quello emerso dalla relazione di Luigi Lombardo, presidente della Corte d’Appello, in occasione dell’inaugurazione del nuovo anno giudiziario: dai vuoti di organico ai problemi organizzativi e logistici legati alla mancanza di spazi idonei, dagli effetti della riforma Cartabia alle incongruenze di alcune nuove disposizioni processuali fino al disagio minorile e alle carenze nelle Articolazioni per la salute mentale negli Istituti penitenziari.

Tante ombre e soltanto qualche luce

Sono tanti i temi evidenziati, alla presenza del delegato del Guardasigilli Maria Isabella Gandini e del componente del Consiglio superiore della magistratura Marco Bisogni. Tante ombre e soltanto qualche luce che viene dall’impegno degli uffici, che hanno raggiunto buoni risultati malgrado la mole degli arretrati, grazie anche ai funzionari addetti all’Ufficio per il processo.

I ritardi nelle nomine

Per il presidente Lombardo altro fattore di incertezza è dato dai tempi con i quali il Consiglio superiore della magistratura provvede alle nomine, le quali, in un cortocircuito burocratico di infiniti pareri, pervengono spesso oltre un anno dopo la vacanza. Troppo tardi per un mondo che viaggia ormai con la velocità degli strumenti telematici.

In Corte d’Appello mancano due presidenti di sezione

In Corte di appello, come si legge nella relazione di Lombardo, mancano attualmente due presidenti di Sezione su cinque. Il Tribunale di Messina lamenta la vacanza di due presidenti di sezione su sei e di due giudici. Un posto di giudice è vacante attualmente presso il Tribunale di Patti e un posto di giudice presso l’Ufficio di sorveglianza di Messina. Più gravi sono le carenze negli Uffici requirenti di primo grado. Nella Procura della Repubblica di Messina sono vacanti tre posti di sostituto; due posti sono vacanti in Procura della Repubblica di Patti su un organico di cinque sostituti. Clamorosa l’inadeguatezza dell’organico della Procura della Repubblica presso il Tribunale per i minorenni, composto dal procuratore della Repubblica e da un solo sostituto.

Grave carenza di organico anche nella Magistratura onoraria

Alle scoperture degli organici della Magistratura togata si aggiunge poi la grave carenza di organico nella Magistratura onoraria. Presso il Tribunale di Messina sono vacanti sei posti di giudice onorario su 24; presso il Tribunale di Barcellona Pozzo di Gotto cinque posti su undici; presso il Tribunale di Patti tre posti su nove. Anche il Procuratore della Repubblica di Messina lamenta la scopertura di sei posti di vice procuratore onorario su ventiquattro. Non migliore è la situazione degli Uffici del Giudice di pace: a Messina sono vacanti 17 posti su 30. Una scopertura della pianta organica si registra anche tra gli amministrativi, tra il 20% della Corte d’Appello al 51% del tribunale di Messina.

“Il decreto legge 9 giugno 2021 n. 80 – ha spiegato il presidente della Corte d’Appello Lombardo – che ha introdotto la figura del funzionario addetto all’ufficio per il processo, ha realizzato la più importante riforma dell’organizzazione giudiziaria degli ultimi cinquant’anni, in grado di trasformare lo stesso modo di lavorare dei giudici e di imprimere alla giurisdizione un grado di efficienza nuovo e benefico”. Ma ci sono delle criticità e la più importante è la loro assunzione con un contratto a termine, di durata triennale. Ne è derivato un progressivo e lento esodo di tali funzionari verso impieghi stabili, che ha via via ridotto gli organici degli uffici giudiziari, sia nel settore civile che in quello penale di quasi il 50%.

Serve creare un vero e proprio ‘Gabinetto del giudice’

“Urge, pertanto – ha precisato – che il Governo e il Parlamento provvedano a stabilizzarne il rapporto di lavoro; prevedano poi nuovi concorsi ed assunzioni a tempo indeterminato. Serve creare, come esiste nella maggior parte dei Paesi europei, un vero e proprio ‘Gabinetto del giudice’, ossia una squadra di collaboratori di ciascun giudice, che lo supporti nel suo lavoro procedimenti”.

Buone notizie sul fronte edilizia giudiziaria

Le buone notizie sono però legate anche all’edilizia giudiziaria, fronte su cui si cominciano a intravedere soluzioni. “I locali degli Uffici giudiziari allocati a Palazzo Piacentini – ha affermato Lombardo durante l’inaugurazione dell’anno giudiziario – sono assolutamente insufficienti; i magistrati e il personale amministrativo sono stipati in stanze che hanno financo quattro postazioni di lavoro”. Tuttavia il presidente Lombardo ha sottolineato che si registrano importanti passi in avanti con il recente trasferimento della sezione lavoro e del giudice di Pace nel palazzo ex Inps e l’acquisto dei due immobili in via Garibaldi dove, in futuro, saranno trasferiti altri uffici.

“Rimane insoluto – ha specificato – il problema dell’immobile di via Trento, adibito ad archivio. Esso è molto degradato e privo di un sistema antincendio funzionante. Sono allo studio diverse soluzioni. Quanto al palazzo Piacentini, sono stati deliberati i lavori di efficientemente del gruppo elettrogeno e dell’impianto antincendio”.

La pendenza degli affari civili

Presso la Corte di appello la pendenza degli affari civili ha registrato una complessiva diminuzione del 2%, passando da 4904 nel periodo precedente a 4.816. è stata dl 5,6% la riduzione dei procedimenti contenziosi ordinari con un Dt (Disposition time), corrispondente al tempo medio di definizione prevedibile, pari a 929 giorni (era di 1243 giorni nel periodo precedente). Nei tribunali del distretto nonostante l’aumento delle sopravvenienze, il trend relativo alle definizioni è stato positivo ed in aumento rispetto all’anno precedente. Da 2022 a giugno 2023 c’è stato un incremento del 3%. Ciò ha permesso di ridurre le pendenze complessive nella misura del 5% rispetto all’anno precedente.

I tempi di definizione dei processi superano ancora troppo spesso i parametri previsti

Nonostante i correttivi introdotti nel tempo per tentare di razionalizzare i ruoli civili e sebbene la produttività dei magistrati possa definirsi mediamente adeguata ed in taluni casi assolutamente straordinaria, i tempi di definizione dei processi superano ancora troppo spesso i parametri previsti dalla cosiddetta Legge Pinto. l numeri dei procedimenti sopravvenuti presso le sezioni penali della Corte di appello è aumentato del 9,9% rispetto all’anno precedente. A fronte di questo aumento si è registrato un aumento del numero dei procedimenti definiti pari al 3,4% rispetto all’anno precedente. Il numero dei procedimenti pendenti presso le sezioni penali ha registrato, un modesto aumento del 6,7%.

L’analisi dei flussi dei procedimenti iscritti presso il Tribunale di Messina evidenzia una diminuzione dei procedimenti pendenti del 4% Il dato riguarda soprattutto il dibattimento monocratico, la Corte di assise e l’Ufficio Gip/Gup; mentre il numero dei procedimenti pendenti nel dibattimento collegiale è aumentato del 19% nonostante una sostanziale stabilità delle sopravvenienze, aumentate solo dell’1%.

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