È un quadro a tinte fosche quello che emerge dalla relazione di Luigi Lombardo Presidente della Corte d’Appello di Messina che questa mattina ha inaugurato il nuovo anno giudiziario. Dai vuoti di organico ai problemi organizzativi e logistici legati alla mancanza di sazi idonei, dagli effetti della riforma Cartabia alle incongruenze di alcune nuove disposizioni processuali fino al disagio minorile e alle carenze nelle Articolazioni per la salute mentale negli Istituti penitenziari.
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Sono tanti i temi evidenziati durante l’inaugurazione dell’anno giudiziario a Messina, alla presenza del delegato del Guardasigilli Maria Isabella Gandini e del componente del Consiglio Superiore della Magistratura Marco Bisogni. Tante ombre quindi e solo qualche luce che viene dall’impegno degli uffici che hanno raggiunto buoni risultati malgrado la mole degli arretrati, grazie anche ai funzionari addetti all’Ufficio per il processo.
Per il presidente Lombardo altro fattore di incertezza è dato dai tempi con i quali il Consiglio Superiore della Magistratura provvede alle nomine, le quali, in un cortocircuito burocratico di infiniti pareri, pervengono spesso oltre un anno dopo la vacanza. Troppo tardi per un mondo che viaggia ormai con la velocità degli strumenti telematici
Inaugurazione anno giudiziario Messina: le carenze nelle piante organiche
In Corte di appello, -si legge nella relazione del presidente Lombardo- mancano attualmente due presidenti di sezione su cinque. Il Tribunale di Messina lamenta la vacanza di due presidenti di sezione su sei e di due giudici. Un posto di giudice è vacante attualmente presso il Tribunale di Patti e un posto di giudice presso l’Ufficio di sorveglianza di Messina. Più gravi sono le carenze negli Uffici requirenti di primo grado. Presso la Procura della Repubblica di Messina sono vacanti tre posti di sostituto; due posti sono vacanti presso la Procura della Repubblica di Patti su un organico di cinque sostituti. Clamorosa l’inadeguatezza dell’organico della Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni, composto dal Procuratore della Repubblica e da un solo Sostituto.
Alle scoperture degli organici della Magistratura togata si aggiunge poi la grave scopertura dei posti della Magistratura onoraria. Presso il Tribunale di Messina sono vacanti sei posti di giudice onorario su 24; presso il Tribunale di Barcellona P.G. cinque posti su undici); presso il Tribunale di Patti tre posti su nove. Anche il Procuratore della Repubblica di Messina lamenta la scopertura di sei posti di vice procuratore onorario su ventiquattro. Non migliore è la situazione degli Uffici del Giudice di pace: a Messina sono vacanti 17 posti su 30. Una scopertura della pianta organica si registra anche tra gli amministrativi, tra il 20% della Corte d’Appello al 51% del tribunale di Messina.
Fondamentale il ruolo dei funzionari all’Ufficio per il processo
“Il decreto legge 9 giugno 2021 n. 80, che ha introdotto la figura del funzionario addetto all’ufficio per il processo, ha realizzato la più importante riforma dell’organizzazione giudiziaria degli ultimi cinquant’anni, in grado di trasformare lo stesso modo di lavorare dei giudici e di imprimere alla giurisdizione un grado di efficienza nuovo e benefico”.
Lo dice con convinzione Luigi Lombardo ma ci sono delle criticità la più importante la loro assunzione con un contratto a termine, di durata triennale. Ne è derivato un progressivo e lento esodo di tali funzionari verso impieghi stabili, che ha via via ridotto gli organici degli uffici giudiziari, sia nel settore civile che in quello penale di quasi il 50%.
“Urge, pertanto, che il Governo e il Parlamento provvedano a stabilizzarne il rapporto di lavoro; prevedano poi nuovi concorsi ed assunzioni a tempo indeterminato. Serve creare – come esiste nella maggior parte dei Paesi europei – un vero e proprio “Gabinetto del giudice”, ossia una squadra di collaboratori di ciascun giudice, che lo supporti nel suo lavoro procedimenti”.
Edilizia giudiziaria: si cominciano ad intravedere soluzioni
“I locali degli Uffici giudiziari allocati a Palazzo Piacentini- afferma il presidente Lombardo durante l’inaugurazione dell’anno giudiziario a Messina- sono assolutamente insufficienti; i magistrati e il personale amministrativo sono stipati in stanze che hanno financo quattro postazioni di lavoro”. Tuttavia il presidente Lombardo sottolinea che si registrano importanti passi in avanti con il recente trasferimento della sezione lavoro e del giudice di Pace nel palazzo ex Inps e l’acquisto dei due immobili in via Garibaldi dove, in futuro, saranno trasferiti altri uffici.
“Rimane insoluto – aggiunge – il problema dell’immobile di via Trento, adibito ad archivio. L’immobile è molto degradato e privo di un sistema antincendio funzionante. Sono allo studio diverse soluzioni. Quanto al palazzo Piacentini, sono stati deliberati i lavori di efficientemente del gruppo elettrogeno e dell’impianto antincendio”
Presso la Corte di appello la pendenza degli affari civili ha registrato una complessiva diminuzione del 2%, passando da 4904 nel periodo precedente a 4816. E’ stata dl 5,6% la riduzione dei procedimenti contenziosi ordinari con un DT (disposition time), corrispondente al tempo medio di definizione prevedibile, pari a 929 giorni (era di 1243 giorni nel periodo precedente) Nei tribunali del distretto nonostante l’aumento delle sopravvenienze, il trend relativo alle definizioni è stato positivo ed in aumento rispetto all’anno precedente. Da 2022 a giugno 2023 c’è stato un incremento del 3%. Ciò ha permesso di ridurre le pendenze complessive nella misura del 5% rispetto all’anno precedente.
Nonostante i correttivi introdotti nel tempo per tentare di razionalizzare i ruoli civili e sebbene la produttività dei magistrati possa definirsi mediamente adeguata ed in taluni casi assolutamente straordinaria, i tempi di definizione dei processi superano ancora troppo spesso i parametri previsti dalla c.d.“legge Pinto”.
Il numeri dei procedimenti sopravvenuti presso le sezioni penali della Corte di appello è aumentato del 9,9% rispetto all’anno precedente. A fronte di questo aumento si è registrato un aumento del numero dei procedimenti definiti pari al 3,4% rispetto all’anno precedente. Il numero dei procedimenti pendenti presso le sezioni penali ha registrato, un modesto aumento del 6,7%.
L’analisi dei flussi dei procedimenti iscritti presso il Tribunale di Messina evidenzia una diminuzione dei procedimenti pendenti del 4% Il dato riguarda soprattutto il dibattimento monocratico, la Corte di assise e l’Ufficio GIP/GUP; mentre il numero dei procedimenti pendenti nel dibattimento collegiale è aumentato del 19% nonostante una sostanziale stabilità delle sopravvenienze, aumentate solo dell’1%.
Allarme devianza minorile
Nell’area metropolitana si registrano situazioni di emarginazione e di rischio di devianza, anche trasversale, ai vari livelli sociali, per mancanza di sufficienti servizi educativi, scolastici, sociali e sanitari deputati a prendersi cura della integrazione dei minorenni nel gruppo dei pari e in un sano contesto familiare e cittadino. Alcune periferie della città sono luoghi di emarginazione, ambienti inadeguati alla socialità, anche di tipo scolastico, e alla positiva aggregazione negli spazi pubblici”.
E’ un altro tema su cui si è soffermato il presidente della Corte d’Appello Lombardo. Allarmante anche il consumo di droga che interessa “una popolazione minorile sempre più numerosa e che dà luogo all’incontro perverso di minorenni tossicodipendenti con gruppi di altri minorenni dediti alla spicciola commercializzazione della droga, che inevitabilmente alimenta e arricchisce la criminalità organizzata”.
Le criticità della giustizia minorile
Sono in aumento del 32% i procedimenti nel settore civile. “Grande è stata però la capacità dell’ufficio di incrementare la risposta a tale sopravvenienza, dice Lombardo, risultando definiti 903 procedimenti, pari al 45% in più rispetto all’anno 2021/2022 “ mentre nel settore penale minorile si assiste ad un flessione “Le nuove iscrizioni sono state 342, diminuite del 10% rispetto all’anno precedente (erano state 382). Un dato che però fotografa parzialmente la realtà sia perchè sono stati trattati molti procedimenti per vicende di notevole allarme sociale sia per le disposizioni del d.lgs. n. 150 del 2022 ( Riforma Cartabia) che hanno reso perseguibili a querela di parte alcuni reati prima perseguibili d’ufficio.

