Messina, caos a Torre Faro per le isole pedonali - QdS

Messina, caos a Torre Faro per le isole pedonali

Messina, caos a Torre Faro per le isole pedonali

venerdì 07 Agosto 2020

La delibera varata dal Comune non è riuscita ad accontentare le richieste dei cittadini. Una questione che ha creato tensioni all’interno del Consiglio comunale e della Giunta

MESSINA – Una pantomima frutto delle spaccature in Consiglio, espressione dei vari interessi sulla vicenda, e all’interno dell’Amministrazione.

Non si può che definire così il percorso che ha portato all’approvazione della delibera sulle isole pedonali, esitata una settimana fa e che rischia di non produrre nessuno degli effetti positivi per cui era stata voluta. Il dato è che non sta incidendo sulla caotica viabilità del villaggio di Torre Faro, che continua a vivere giornate da incubo. Consiglieri di circoscrizioni e componenti del Comitato Messina Nord chiedono provvedimenti viari urgenti all’esecutivo di Palazzo Zanca, denunciando l’insostenibilità della situazione: “Ogni fine settimana l’autobus o qualsiasi mezzo superiore alle 3,5 tonnellate rimane bloccato nella zona della Risacca dei Due Mari causando code chilometriche, inquinamento acustico e smog, dovuto sempre all’inciviltà di qualcuno che parcheggia dove non dovrebbe. Nella zona vi sono i dissuasori di sosta, ma questo non impedisce il parcheggio selvaggio”.

Il Comitato ha chiesto che venga posta la sosta a pagamento anche nelle ore notturne, quindi impiegare gli ausiliari del traffico per verificare la regolarità. “Abbiamo inoltre chiesto all’Amministrazione – hanno aggiunto i rappresentanti del sodalizio – di impiegare una pattuglia della polizia municipale nel fine settimana in un costante controllo di tutte le vie interne della zona. Con rammarico possiamo dire che anche quest’anno l’estate volge verso la parte finale e nel villaggio marinaro di Torre Faro non è cambiato quasi nulla rispetto al passato”.

“Ci domandiamo – hanno concluso – se la prossima estate vi sarà lo stesso scenario oppure sarà realmente realizzata la Ztl, le isole pedonali previste anche nel Piano generale del traffico urbano e soprattutto il villaggio sarà riqualificato e rivalutato turisticamente, commercialmente e logisticamente puntando a farlo diventare una meta ambita”.

Secondo la delibera approvata, la pedonalizzazione sarà solo nei weekend e solo nelle ore serali. A Torre Faro si chiuderà il traffico da via Fortino a via Basini, le vie Palazzo e Torre, le strade che portano al villaggio da via Circuito e una parte della via Nuova. Sul viale San Martino, invece, niente auto parcheggiate sulle strisce blu tra le vie Cannizzaro e Primo Settembre, dove i locali potranno sistemare tavoli e sedi. Nel documento si parla infatti di “provvedimenti viabili temporanei finalizzati ad agevolare la ripresa delle attività di ristorazione messe in crisi dalla grave emergenza sanitaria”.

Provvedimenti che, secondo il progetto iniziale, dovevano essere giornalieri e non limitati a poche ore nei fine settimana; inoltre avrebbero dovuto essere adottati dal 15 giugno, quindi dal primo luglio, poi ancora dal 13 ma adesso entrano in vigore in pieno agosto e con la fine della sperimentazione fissata al 30 settembre.

La montagna alla fine ha partorito un topolino, tra scontri in Consiglio, con un centrodestra che ha osteggiato in tutti i modi la pedonalizzazione di Torre Faro, emendamenti e rinvii e infine le tensioni tra gli assessori Mondello e Musolino, il primo che sosteneva la delibera e la seconda che avrebbe voluto alla fine ritirarla. Non si capisce neppure perché l’Amministrazione, invece di innescare un meccanismo incerto, non abbia disposto la pedonalizzazione senza prevedere il passaggio in Aula, considerato che si tratta di un provvedimento temporaneo.

I consiglieri del M5s hanno parlato comunque di un piccolo significativo traguardo ma l’auspicio, dicono “è che già dal prossimo anno si possa procedere con interventi strutturati per una riqualificazione funzionale dell’area. A lasciarci basiti, inoltre, sono i pareri contraddittori dei dirigenti, che hanno rallentato oltremodo l’iter, dimostrando la totale mancanza di un coordinamento da parte del segretario generale. Prendiamo atto, infine, della decisione del centrodestra di abbandonare l’Aula dopo aver ritirato i propri emendamenti: un ulteriore prova dell’assenza di una maggioranza a sostegno dell’Amministrazione”.

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