Messina, malati di Covid alle prese con problema rifiuti - QdS

Messina, malati di Covid alle prese con problema rifiuti

Lina Bruno

Messina, malati di Covid alle prese con problema rifiuti

sabato 23 Gennaio 2021

Tra Messinaservizi, Asp e Regione un continuo botta e risposta sui disservizi che stanno subendo i cittadini positivi al virus. Un caso che potrebbe presto finire nelle aule giudiziarie

MESSINA – Le immagini, finite sui Tg nazionali, dei rifiuti accatastati nei balconi o nei ripostigli delle case dei messinesi positivi, non hanno lasciato dubbi sulla gravità della situazione che da settimane molte famiglie stanno vivendo.

Insieme ai disagi legati alla malattia, infatti, ci sono quelli provocati dall’inefficienza dei servizi, dal senso di solitudine e impotenza generato da mail o telefonate fatte a uffici pubblici da cui non si riceve alcuna riposta. Può però anche arrivare una telefonata a una persona che non ha fatto alcun test che comunica la positività al Covid. È successo anche questo.

Da una parte dunque ci sono le persone, dall’altra, lontani anni luce, ci sono le ordinanze, le note, le circolari, le lettere per stabilire responsabilità, competenze e chi deve fare cosa e in che modo. Un fatto inconfutabile è che ci sono migliaia di persone, contagiate o in isolamento fiduciario, che non hanno un regolare servizio di ritiro dei rifiuti e che l’Asp non ha una banca dati completa che fotografi la situazione e la gestisca con criteri efficaci.

Da mercoledì il servizio di ritiro è passato alla Messinaservizi, ma il presidente della partecipata Pippo Lombardo ha fatto sapere da subito le difficoltà registrate perché nelle liste che ha fornito l’Asp ci sono indirizzi incompleti o sbagliati o dati non aggregati. “Abbiamo trovato – ha spiegato – rifiuti non ritirati da più di una settimana, dunque per arrivare a una normalizzazione del servizio sarà necessario più tempo. Chiediamo ai cittadini di avere pazienza. Ci sono dodici squadre di operatori in azione per il servizio a più di 1.800 persone”.

“Le difficoltà – ha aggiunto – sono nelle liste ancora incomplete che ci sono state consegnate, cui si continuano ad aggiungere altri indirizzi. I nomi deve fornirceli sempre l’Asp. Noi non siamo autorizzati a raccogliere dati: invitiamo gli utenti di mandare le mail per segnalarsi all’Asp per essere inseriti”.

Dopo le tante segnalazioni dei disservizi dell’Asp evidenziate dal sindaco Cateno De Luca e la rilevanza nazionale che è stata data alla vicenda, in una nota inviata al prefetto Maria Carmela Librizzi, i dirigenti regionali alla Salute e ai Rifiuti, Mario La Rocca e Calogero Foti, hanno ricostruito tutta una serie di circostanze che darebbero al Comune di Messina la responsabilità dei ritardi nell’avvio del servizio da parte di MessinaServizi una volta che l’Asp ha annunciato l’impossibilità a proseguire con l’azienda specializzata Medieco, che copriva soltanto poche centinaia di utenze. In sostanza è stato ribadito che c’è un’ordinanza regionale di settembre che prevede come sia il Comune a dover prendere in carico il ritiro dei rifiuti speciali se l’Asp non fosse in grado di coprire tutte le utenze, che dal 5 gennaio il Comune è stato sollecitato inutilmente a intervenire e che il contratto, la cui sottoscrizione viene posta da Palazzo Zanca come condizione, non è previsto da nessuna circolare tanto che finora non è stato richiesto da nessun Comune.

Il sindaco Cateno De Luca ha contestato a questa ricostruzione, annunciando altri due esposti alla Procura della Repubblica contro i vertici Asp e del Governo regionale per accertare eventuali responsabilità nella vicenda rifiuti e più in generale nella gestione dell’emergenza Covid.

Formalizzare i termini del servizio, secondo De Luca, è importante per una questione di trasparenza, perché dal punto di vista contabile deve essere chiaro quanto l’Asp dovrà corrispondere al Comune per ogni ritiro, elemento che veniva genericamente indicato nella comunicazione dell’azienda sanitaria entro le 50euro più Iva. “Adesso – ha detto De Luca – è lo stesso prefetto a chiedere all’Asp di prevedere uno schema da fare sottoscrivere a tutti i Comuni che hanno preso in carico il servizio”.

Altra anomalia è stata segnalata dal sindaco in relazione ai nominativi forniti, in maniera non aggregata, senza la ricostruzione del nucleo familiare e quindi dell’utenza, dato da cui dovrebbe scaturire il costo complessivo dei ritiri. De Luca ha parlato anche di interessi e costi gonfiati in quello che ha chiamato “l’affare dei rifiuti Covid in Sicilia”.

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