Nessun segno di violenza sul corpo di Rashid: secondo l'autopsia, all'origine della morte del clochard ci sarebbe un malore fatale e non, come inizialmente ipotizzato, un omicidio.
L’autopsia sul corpo di Rashid, il clochard di circa 50 anni trovato senza vita a Messina nella baracca che utilizzava come riparo, smentisce l’ipotesi della morte violenta. Al contrario di quanto era trapelato dalle prime indiscrezioni dopo il ritrovamento del cadavere ieri mattina, quindi, il senzatetto di origine marocchina non sarebbe rimasto vittima di un’aggressione finita in tragedia.
Clochard trovato senza vita a Messina: l’autopsia
Sul corpo, infatti, non sembrano essere emersi segni di violenza. A far pensare all’omicidio, inizialmente, erano state le numerose tracce di sangue individuate vicino al cadavere. Gli esami medici hanno però permesso di ricostruire una versione diversa dei fatti: a stroncare la vita della vittima sembra essere stato un malore improvviso, un infarto purtroppo fatale.
Dall’autopsia sul corpo del clochard sarebbero emersi anche ulteriori dettagli sulla triste condizione di abbandono in cui viveva Rashid. Nello specifico, si tratta di segni di lesioni dovute a morsi di animali, presumibilmente topi, che avrebbero rivelato agli inquirenti alcune informazioni sulle precarie condizioni igienico-sanitarie del rifugio del clochard, morto in un contesto di degrado e solitudine.
Proseguono le indagini di rito sul caso per confermare i risultati dell’autopsia e fare luce sul decesso.