La richiesta della concessione demaniale da parte della Duferco ha aperto scenari positivi per l’infrastruttura, in particolare dopo i timori legati al nulla di fatto per il bando di gestione
PACE DEL MELA (ME) – C’è una svolta che fa ben sperare per il futuro per un’infrastruttura attesa da tempo e per la quale si temeva il blocco dopo che il bando per la sua gestione era andato deserto. La richiesta della concessione demaniale marittima per il Pontile di Giammoro, da parte della Duferco terminal Mediterraneo Spa, arrivata a fine agosto all’Adsp, apre infatti delle prospettive di sviluppo di grande impatto nell’area tirrenica messinese, ma non solo.
Un’infrastruttura strategica i cui lavori di realizzazione erano stati portati a termine dall’Autorità guidata dal presidente Mario Mega all’inizio del 2023 dopo un lungo e travagliato iter, durato vent’anni e per un costo di quasi 30 milioni di euro; consentirà di rilanciare i traffici commerciali nel porto e sviluppare nuove attività industriali e logistiche in un agglomerato industriale che può beneficiare di tutte le agevolazioni delle aree Zes. Un’opera originariamente pensata anche a servizio dei traffici dell’acciaieria Duferco, che importa blumi di acciaio ed esporta i lavorati, traffici attualmente attivi alla banchina XX luglio del porto di Milazzo.
Il Pontile potrà movimentare merci varie, impiantistica e anche container “a beneficio dei retrostanti insediamenti industriali – spiega Mega – e dei traffici marittimi di tutta l’area produttiva della Sicilia tirrenica settentrionale. La richiesta di concessione del pontile di Giammoro da un lato conferma la bontà della nostra scelta di consentire direttamente ad un operatore di completare l’infrastruttura attrezzandola al meglio in funzione del proprio piano di impresa e, nel contempo, dirada la nebbia sul futuro dell’adiacente impianto industriale, di proprietà dello stesso gruppo richiedente, confermando la volontà della proprietà di continuare ad investire sul sito produttivo. Ora ci sono tutte le condizioni perché nell’area possa nascere un vero operatore logistico. I progetti di sviluppo del porto di Milazzo inseriti nel Pot da poco approvato e nel Dpss in via di approvazione sono finalizzati a sostenere questo processo di sviluppo”.
La concessione demaniale marittima comprende il pontile, le opere di raccordo a terra, i beni e gli specchi acquei per la gestione commerciale a servizio dei vettori marittimi. L’area richiesta per la durata di 25 anni è di oltre 52 mila metri quadrati, analoga a quella messa a bando dall’Adsp a marzo. La Duferco si impegna a effettuare investimenti per circa 22 milioni di euro in termini di lavori, macchinari, impianti, attrezzature e security. Con l’avvio dell’attività sono previste dalla società venti assunzioni che potranno raggiungere negli anni successivi cinquanta dipendenti.
Nei prossimi giorni l’Adsp avvierà la conferenza di servizi per l’acquisizione dei necessari pareri con la speranza di completare l’iter già entro la fine dell’anno. L’interesse della Duferco per la gestione dell’infrastruttura è una buona notizia per imprese, sindacati, amministrazioni comunali che vedono negli investimenti della società per azioni l’innesco per attrarre altri investimenti dall’Italia e dall’estero.
Pietro Patti, segretario generale Cgil, auspica proprio da questa gestione nuove prospettive di sviluppo per il territorio con garanzie occupazionali. “Il Pontile – afferma – può rappresentare un elemento importante nel processo di rilancio del sistema industriale del territorio e per questo auspichiamo il coinvolgimento delle parti sociali. Bisogna parlare di Piani industriali per invertire la tendenza di questi anni rispetto a produzione, investimenti e occupazione”.
La Cisl, da diversi mesi, pone l’accento sulla necessità di riprendere e dare nuovo slancio alle aree industriali ed artigianali della provincia di Messina. “Il pontile – afferma il segretario generale Antonino Alibrandi – può diventare l’occasione per molte realtà produttive di essere finalmente competitive sul mercato internazionale. Occorre lavorare per una giusta ricaduta occupazionale e di sviluppo per tutta la provincia, il pontile deve diventare una infrastruttura a servizio delle aziende e del lavoro dell’area industriale”.
“Auspichiamo – sottolinea Ivan Tripodi, segretario generale Uil – che la nuova presenza della Duferco come operatore logistico al servizio del territorio contribuisca a diradare le tante nubi che, negli ultimi tempi, si sono pesantemente addensate in merito alle prospettive future dell’adiacente acciaieria della Duferco, che sta vivendo una fase di difficoltà che si proiettano sui lavoratori. Contestualmente, è opportuno evidenziare che l’interesse della Spa premia la strategia portata avanti dal presidente Mega riguardo il futuro del Pontile di Giammoro”.