Messina, opportunità d’internazionalizzazione per le imprese - QdS

Messina, opportunità d’internazionalizzazione per le imprese

Lina Bruno

Messina, opportunità d’internazionalizzazione per le imprese

giovedì 08 Giugno 2023

Il tema è stato al centro di un incontro, ospitato ieri nei locali della Camera di Commercio, dal titolo “Finanza fuori dai soliti schemi”. L’occasione di crescere investendo su grandi progettualità

MESSINA – Un’alternativa al sistema di credito tradizionale per quelle imprese che vogliono crescere investendo su progettualità importanti, senza dovere affrontare tempi lunghi e procedure complesse. Si è parlato di “Finanza fuori dai soliti schemi” nell’incontro di ieri alla Camera di Commercio, introdotto dal presidente Ivo Blandina e che ha visto il confronto tra imprenditori e principali players nazionali e internazionali del mondo del credito e fintech.

Sono state illustrate le soluzioni finanziarie più vantaggiose che Ethos Asset e Fondazione Rockefeller propongono a progetti che hanno grossi impegni finanziari. Si parla di cifre oltre i 50 milioni di euro, che una deroga fino allo scorso anno ha fatto scendere a 10, per quanto riguarda Ethos; il minimo che eroga invece Fondazione Rockefeller è 5 milioni di euro.

L’imprenditoria messinese, come ha ricordato Blandina, è lontana da questa portata di investimenti. Il presidente della Camera di Commercio ha comunque sottolineato l’importanza di questi incontri informativi che proiettano verso mercati internazionali ormai sempre più vicini grazie alla tecnologia. In futuro, anche quella imprenditoria che oggi sembra lontana da quel circuito di investimenti importanti potrebbe cogliere opportunità nuove proprio attraverso sistemi di credito fuori dagli schemi tradizionali.

Nel messinese esistono aziende potenzialmente capaci di sviluppare business internazionale, come il vivaismo, che però lamentano un rapporto poco proficuo con le banche. “Ethos – ha spiegato Salvatore Cifalà, associato europeo Ethos e advisor della Holding Rockefeller in Italia – è una società privata americana che eroga finanziamenti alla pari di un fondo d’investimento senza quei vincoli legati alle organizzazioni bancarie che prevedono il rilascio di autorizzazioni a vario livello. Una società che vanta un capitale di 52 miliardi di dollari in liquidità, propensa a investire in progetti ritenuti validi. Il mercato di riferimento è quello americano, Sud americano e asiatico ma adesso si è affacciata in Europa attraverso una rete di associati che filtrano le richieste concedendo finanziamenti dai 50 milioni di euro in su nel giro di 60 giorni”.

“All’inizio – ha aggiunto – quando sono stato nominato associato ho trovato difficoltà a recuperare progetti di questa portata, sono messinese e lavoravo principalmente in Italia, ma per fortuna hanno abbassato questo tetto per l’Europa a 10 milioni di euro. Dall’inizio dell’anno sono stati finanziati circa 88 progetti sparsi in tutto il mondo, tutti superiori ai 50 milioni. Unico progetto finanziato in Europa nell’arco di un mese è una distilleria innovativa a Londra, per 84 milioni di euro. Ci sono un’altra trentina di progetti in corso di esame”.

Ethos segue un binario tracciato che attraverso cinque fasi riesce a non andare oltre i 60 giorni, dal momento della richiesta fino all’erogazione. Si va dall’acquisizione della documentazione con il business plain e l’evidenza di fondi pari al 25% della somma richiesta fino all’apertura del conto corrente in una banca estera con filiale in Europa e all’erogazione graduale del finanziamento. È previsto un tasso di interesse fisso del 3% con tre anni di pre ammortamento e 12 per la restituzione. Per progetti altamente innovativi e green si può contrattare un tasso di interesse intorno al 1%.

Approccio diverso per la Holding Rockefeller, che prevede un versamento di 25.500 euro per accedere ai servizi, un tetto minimo di 5 milioni di euro di finanziamento ma con un supporto strumentale in relazione dell’iniziativa progettuale. I tassi d’interesse vanno dal 3% al 5% con tempi di erogazione dai tre ai quattro mesi.

A spiegare altre opportunità di finanziamento per le imprese, partendo da cifre più contenute, attraverso canali di credito rapidi e su misura, è stato Francesco Figlia, capo area Sicilia e Calabria di Finint Mc e ceo Founder della UnionSì Srl e Alessandro Seminara, business developer manager e direttore Area Messina della UnionSì. “La nostra mission – ha affermato – è finanziare le imprese. In un momento così delicato avere dei consulenti del credito all’interno delle proprie aziende significa cercare di reperire le soluzioni finanziarie più idonee alle proprie esigenze e nei tempi nettamente più veloci delle banche tradizionali. A noi basta la partita Iva dell’impresa e la ragione sociale e poi con i nostri strumenti, messi a disposizione da Finint, siamo in grado di dare le risposte in tempo reale, sia positive che negative”.

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