Oggi il sindaco incontrerà gli operatori commerciali di via Consolare Pompea pronti a ricorrere contro l’infrastruttura. Ma l’alternativa di realizzarla al lungomare non sembra più praticabile
MESSINA – Una questione spinosa che stamattina il sindaco Federico Basile dovrà affrontare insieme al suo vice, Salvatore Mondello, con residenti e commercianti della zona nord. Da appena una ventina di giorni sono partiti i lavori del prolungamento della pista ciclabile a Sant’Agata ed è un susseguirsi di dure prese di posizione per i disagi che il cantiere sta creando alla viabilità e per il danno economico che gli operatori commerciali cominciano a registrare.
I lavori dureranno quasi un anno, un tempo lunghissimo per chi vive di un attività costruita dopo sacrifici e che adesso sente il rischio di vedere fallire. È partita in questi giorni anche una petizione popolare indirizzata al sindaco al dirigente comunale dei Servizi Tecnici e al responsabile unico del procedimento, per invocare delle modifiche al progetto, una variante che sposti il tracciato della pista.
Si parla già di un calo del fatturato del 60% e lo evidenzia Giuseppe Cavallaro portavoce dei promotori dell’iniziativa. “Il Comune – spiega – non può non tener conto delle nostre istanze e dei pareri negativi che erano già stati rilasciati dalla Municipalità due anni fa. La petizione è solo l’inizio. Con i tre avvocati a cui abbiamo dato mandato stiamo valutando la possibilità di chiedere una sospensiva da parte dei giudici”.
La via Consolare Pompea è un arteria complicata da percorrere da sempre con un alto tasso di incidenti soprattutto in estate tanto che negli anni scorsi in alcuni tratti si erano posizionati dei cordoli divisori, dissuasori di sorpassi azzardati. La mancanza di aree di parcheggio è un altro limite della zona. Per alleviare i disagi in estate vengono incrementate le corse degli autobus, specie di notte quando i locali della movida sulla spiaggia sono prese d’assalto. Il cantiere secondo abitanti e consiglieri della sesta circoscrizione non fa che aggravare una situazione già con tante criticità. In questo momento nel tratto del cantiere c’è un divieto di sosta lato mare e questo limita inevitabilmente lo shopping.
La circolazione ha subito un rallentamento per via delle tante deviazioni ma non è che l’inizio, dicono i residenti, prefigurando il caos di giugno e luglio. La protesta però non è nata con l’inizio dei lavori. Nei mesi scorsi si era costituito un comitato spontaneo che aveva chiesto di spostare l’opera sul lungomare evitando interferenze con la Consolare Pompea ma si è proseguito con il progetto originario. I lavori a Sant’Agata andranno avanti sino a luglio, si fermeranno ad agosto per poi ripartire a settembre.
“Quel tratto non è adatto per una pista ciclabile – dice il consigliere della sesta Municipalità Giovanni Donato -, si perdono 180 posti auto davanti ad attività commerciali, 84 d’inverno oltre 100 d’estate e anche i residenti non trovano parcheggio. L’idea della pista ciclabile ci piace molto, per questo con il Consiglio di quartiere avevamo chiesto che venisse realizzata in area demaniale, fino al Papardo”. A confrontarsi con sindaco a assessore alla mobilità ci sarà anche Francesco Pagano presidente della Municipalità. La proposta della pista sul lungomare non venne accolta per un parere negativo del Genio Civile risalente a 10 anni fa.
La motivazione centrale -ribadisce chi aveva avanzato la proposta – è basato sulla impossibilità di realizzare strutture in cemento sull’arenile ma si poteva allora rimediare con una moderna pista in materiali ecologici. Difficile che adesso a lavori iniziati si possa tornare indietro variando il progetto. Anche in commissione consiliare viabilità, erano state tante le obiezioni avanzate prima del via libera ma non si erano trovate soluzioni alternative.
Gli interventi della pista ciclabile della riviera nord erano stati appaltati lo scorso agosto alla Ing. Due Srl di Agrigento per un importo contrattuale di oltre 500mila. Le risorse per finanziare le opere sono quelle dell’Agenda urbana Città di Messina. Sono previsti da contratto 306 giorni per il completamento. Si è cominciato a contrada Principe, dove c’è forse un più alto concentrato di attività commerciali, con un prolungamento di quella esistente, per circa 100 metri.