Post elezioni: novità, conferme e una significativa svolta rosa - QdS

Post elezioni: novità, conferme e una significativa svolta rosa

Post elezioni: novità, conferme e una significativa svolta rosa

giovedì 14 Ottobre 2021

Molto variegato il quadro amministrativo venuto fuori dalle elezioni di domenica e lunedì. Da segnalare il caso di Caronia, con otto donne su dodici elette in Consiglio comunale

MESSINA – Riconferme, qualche svolta, ma anche la scelta verso amministratori di esperienza che tornano dal passato. La tornata elettorale nei 15 comuni della provincia ha delineato, come da altre parti, la frattura che ormai c’è tra elettori e amministratori della Cosa pubblica.

La percentuale dei votanti (63,45%) è stata maggiore rispetto alla media siciliana, ma il crollo rispetto alle ultime consultazioni c’è stato -6%, con punte di -19% ad Antillo e -13% a Capo D’Orlando. Aprirsi a qualche novità, come la presenza di giovani alla prima esperienza nelle liste, non è servito a dare slancio alla partecipazione, ma potrebbe dare l’input per un ricambio della classe politica.

Più che ai partiti tradizionali i candidati hanno fatto riferimento a movimenti, gruppi civici o deputati regionali. Ad avere la meglio sono stati coloro i quali hanno potuto contare su un solido apparato organizzativo, uscenti o che avevano già amministrato in passato. A Capo D’Orlando è stato confermato sindaco, con oltre il 61,60% dei consensi, Franco Ingrillì che ha ammesso la necessità di un cambiamento nella gestione della cittadina, ma graduale e nella continuità dell’azione amministrativa. Il Comune della costa tirrenica ha il suo punto di forza nello sviluppo, comunque da consolidare, del comparto turistico, nel suo porto da mettere a sistema, ma anche grandi questioni che vanno affrontate: dai bilanci da approvare al nuovo Piano regolatore. Farà parte dell’opposizione in Consiglio il candidato arrivato secondo, Renato Mangano che sulle grandi scelte vorrà dire la sua.

Nessuna continuità amministrativa invece a Patti dove è stato eletto sindaco, con il sostegno di una coalizione civica e il 36% dei consensi, Gianluca Bonsignore; l’assicuratore punta su innovazione, scelte strategiche e gestione sostenibile del territorio, ma intanto vuole recuperare il rapporto con i dipendenti comunali, in protesta questa estate per il ritardo nel pagamento degli stipendi. Vuole dare inoltre maggiore spazio alle Politiche sociali attive. Giorgio Cangemi, candidato sostenuto dal sindaco uscente Mauro Aquino, si è fermato al 26,9%, segno che dopo dieci anni i pattesi hanno voluto cambiare. Aquino rimane nel Palazzo comunale, ma da consigliere di minoranza.

Ad Antillo Davide Paratore è stato confermato per il terzo mandato e a Torregrotta Nino Caselli è per la quarta volta sindaco. Un ritorno travolgente, con il 60,32% dei consensi, è stato quello di Bartolo Cipriano a Terme Vigliatore, che ha avuto il sostegno del centrodestra: per lui è il quinto mandato e la sua affermazione non ha meravigliato, dopo la crisi politica culminata con la sfiducia a Domenico Munafò. A Caronia il nuovo sindaco è il giovane geometra Giuseppe Cuffari, 35 anni. Aria nuova anche in Consiglio comunale per questo centro dei Nebrodi, dove su dodici eletti otto sono donne. Un’altra eccezione è a Gioiosa Marea, dove Giusy La Galia sarà l’unica donna a indossare la fascia tricolore. A Galati Mamertino è stata scelta la continuità con l’elezione di Vincenzo Amadore, vice dell’uscente Nino Baglio. Non ha convinto il sindacalista della Cisl Calogero Emanuele. Affermazione, invece, per un altro sindacalista, Nino Genovese, a Falcone. A Floresta c’è stata la rivincita del giovane geologo di 29 anni Antonio Stroscio, che nelle elezioni del 2018 per soli quattro voti non aveva conquistato la poltrona di primo cittadino.

Al secondo tentativo è anche Filippo Miracula, diventato sindaco a San Marco D’Alunzio, nel segno della continuità. A Rodì Milici l’87,31% degli elettori ha deciso di lasciare al suo posto Eugenio Aliberti. Confermato anche Giuseppe Cortolillo a Sant’Angelo di Brolo. A Ficarra, dopo cinque anni c’è da registrare il ritorno dell’ingegnere Basilio Ridolfo. Di una certa rilevanza politica è poi l’elezione a Mistretta di Sebastiano Sanzarello, politico navigato, che si è affermato con oltre il 70% delle preferenze. Sanzarello, era stato definito dal presidente della Commissione antimafia, Morra, “impresentabile” per un processo in corso ma lui aveva risposto mostrando l’impeccabile casellario giudiziario. Il Comune di Mistretta nel 2019 era stato sciolto per infiltrazioni mafiose.

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