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Messina, il Questore al QdS: “Ecco la nostra strategia ma ci vorrebbero più agenti sul territorio”

Messina, il Questore al QdS: “Ecco la nostra strategia ma ci vorrebbero più agenti sul territorio”
Annino Gargano questore di Messina

Il Questore di Messina, Annino Gargano, traccia un bilancio dei suoi 21 mesi di attività in riva allo Stretto: “Abbiamo messo l’acceleratore per non sottovalutare nulla, ma ci vorrebbero più agenti sul territorio”

MESSINA – Tempestività nell’adottare misure di contrasto e tanta prevenzione e presenza nelle scuole per sensibilizzare, in un contesto sociale come quello messinese che presenta tutte le criticità che caratterizzano ormai molte città metropolitane. Sono le direttrici dentro le quali si muovono gli uomini e le donne della Questura di Messina guidati da 21 mesi da Annino Gargano.

Violenza di genere a Messina: strumenti, numeri e azioni preventive

Dalla violenza di genere, fenomeno che continua a preoccupare (dei sei femminicidi commessi in Sicilia dall’inizio dell’anno tre si sono verificati a Messina) fino alle periferie problematiche e al disagio minorile con un incremento preoccupante dell’uso di sostanze stupefacenti, l’attenzione resta alta.

Il Questore Gargano parla al Quotidiano di Sicilia degli strumenti utilizzati, le iniziative e le azioni messe in atto per aumentare la percezione di sicurezza. Attenzione intanto sulla violenza di genere. “Ci sono strumenti formidabili come l’ammonimento che con il tempo si è andato normativamente affinando fino a prevedere un allagamento delle casistiche e delle possibilità di applicazione. Altri sono la sorveglianza speciale per chi ha commesso reati di genere gravi e prevenzione con i protocolli Zeus su tutto il territorio nazionale per abbassare la recidiva. Con l’aumento delle violenze di genere sono aumentate le sensibilità, grazie alle tante iniziative, le denunce e le segnalazioni che anche le persone possono fare in forma anonima attraverso una App”.

Aumento degli ammonimenti e attività di prevenzione

I dati indicano un’impennata della violenza all’interno delle mura domestiche. “Nel 2024 ho adottato 66 ammonimenti di cui 16 per atti persecutori e 50 per violenza domestica. Negli 11 mesi del 2025 sono già 77 gli ammonimenti dei quali 7 atti persecutori e 70 per violenza domestica. Molti sono d’ufficio anche in assenza di querela su segnalazione. C’è un aumento di liti in famiglia che sfociano in atti giudiziari e questo deve fare riflettere. È vero che il numero dei femminicidi è in aumento – sottolinea Gargano – ma l’incremento degli ammonimenti è il segno che c’è un intensa attività di prevenzione e repressione che agisce per evitare che si degeneri in atti gravi”.

Droghe, alcol e tecnologia: nuove forme di violenza

Certi comportamenti sono spesso condizionati dall’uso di droghe e alcol, rileva il Questore, ulteriori prove della complessità di un fenomeno che va affrontate su più livelli. La tecnologia può generare violenza e anche su questo la Questura sta facendo un certo lavoro così come sul ricatto economico. “La tecnologia produce buone cose ma anche mezzi per veicolare contenuti aggressivi ed è anche questa violenza come il pedinamento elettronico e il controllo della vittima”. La Questura di Messina ha una Stanza dell’ascolto per le vittime che non è solo un ambiente protetto, tiene a precisare il Questore, ma un luogo riempito di contenuti e attenzione grazie alla professionalità di chi accoglie la denuncia e ascolta con la presenza di una psicologa o di altri professionisti esterni.

È importante la formazione fatta in questi anni “è un nostro cavallo di battaglia, per essere all’altezza hanno acquisito non solo competenze tecnico giuridiche ma capacità di supporto e d’ascolto nell’interazione con la persona che chiede aiuto affidandosi a noi”. Serve la prevenzione e serve la repressione, sottolinea il Questore Gargano, che dice di avere “messo l’acceleratore per non sottovalutare nulla”.

Movida sicura: applicazione del decreto Caivano e misure preventive

La stessa linea vale per la movida. “La prevenzione è tale se alla prima avvisaglia intervengo. Applicando il decreto Caivano ho sottoposto ad avviso orale dei giovanissimi un provvedimento preventivo importante per evitare altri fatti violenti che in presenza di avviso orale comporterebbero delle valutazioni giudiziarie o un innalzamento delle misure come la sorveglianza speciale”. Su periferie con tutto quello che comporta a livello e disagio minorile, c’è una grande attenzione della Prefettura con tavoli tecnici che hanno coinvolto anche i dirigenti scolastici.

“Anche a Messina c’è un trend in aumento di abuso di droghe, in particolare crack per il basso costo e la facilità d’acquisto, che ha effetti devastanti. Ho voluto intervenire non solo sulle piazze di spaccio chiudendo canali importanti di traffico ma anche sull’uso. L’ impennata di illeciti amministrativi per l’uso di droghe si vede nei numeri che la Prefettura ha consegnato alla Commissione parlamentare. Quest’azione serve a togliere domanda e offerta. Certo non basta”. Sulla presenza di armi in circolazione “quelle sequestrate – dice Gargano – riguardano soggetti della criminalità organizzata contigui alle famiglie che hanno tenute negli anni le piazze di spaccio. Abbiamo trovato armi da taglio, non assumono i contorni dell’emergenza ma dell’attenzione sì”.

Carenza di organico e gestione del territorio

La Questura cerca anche di assicurare una presenza fisica di agenti. “C’è un’azione anche fatta di presidi fissi delle forze dell’ordine anche in borghese tutte le settimane. Controlli mirati su locali che vendono alcolici a minori, sono stati denunciati alcuni titolari. C’è una sinergia con la Procura dei minori per la verifica della patria potestà, significa che lo Stato sta rispondendo e tutto questo serve ad aumentare la percezione della sicurezza in tante persone. Sono molti quelli che mi fermano e mi ringraziano. Questa la mia soddisfazione”.

“Ci vorrebbero più agenti – conclude Gargano – anche per la conformazione di Messina tale che non consente sempre di avere la copertura di tutto il territorio come vorremmo. Con degli sforzi si riesce a fare fronte anche alle mancanze con cui dobbiamo fare i conti”.