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Messina, il settore edile imbocca la strada della ripresa

Messina, il settore edile imbocca la strada della ripresa
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Secondo il Report della Uil, che uscirà tra qualche giorno, sono in aumento il numero delle imprese attive e dei nuovi operai impiegati. Resta il problema del lavoro nero che non accenna a diminuire

MESSINA – Il settore edile resta trainante per l’economia del territorio messinese. Lo dicono i dati e le analisi elaborate con i dati della Cassa edile. Tra qualche giorno uscirà il report che la Uil ogni anno propone alla riflessione generale a metà agosto mettendo in evidenza, oltre l’andamento del settore negli ultimi 10 anni, il preoccupante fenomeno del lavoro nero che non accenna a diminuire e che alimenta i rischi di incidenti e morti in cantiere; intanto è la Cisl che sui numeri fa la sua analisi sottolineando la grande opportunità di crescita che la realizzazione del Ponte può dare al comparto.

Edilizia a Messina, aumentano le imprese attive e i lavoratori impiegati

Aumentano le imprese attive e i lavoratori impiegati nel primo semestre 2025 e, anche se minimo, l’incremento è il segnale di un cambiamento di rotta, che si spera si consolidi, rispetto allo scorso anno. Siamo molto lontani dai livelli del primo decennio del duemila e ancora sotto rispetto al 2022 e al 2023 ma in crescita rispetto agli anni dal 2018 al 2021. Il Covid ha aggravato una crisi già in atto ma dopo la pandemia, bonus e super bonus edilizi hanno dato un accelerazione aleatoria, mai diventata strutturale. Il primo semestre del 2025 registra il segno positivo rispetto allo stesso periodo dello scorso anno secondo i dati diffusi dalla Cisl e dalla Filca Cisl di Messina sullo stato di salute del comparto. Sono 1899 le imprese attive al 2 agosto 2025 contro le 1850 del primo semestre 2024, seppure diminuiscano i cantieri passati da 8.300 a 8.014. Crescono gli operai impiegati che sono 8548 contro gli 8370 del 2024 e anche le ore lavorate (4.492.116). Un dato importante, secondo il sindacato, è la retribuzione dichiarata dagli operai edili del territorio. Nel primo semestre è stata di 52.1 milioni di euro, contro i 49.7 dello stesso periodo del 2024, con un incremento di 2.4 milioni di euro. Segnali importanti considerato anche i numeri degli anni passati. Con un viaggio a ritroso si può notare- si legge in una nota della Cisl- il decremento di occupazione strutturale. Nel 2008 ad esempio gli operai occupati erano 13.982, scesi poi a 6483 nel 2019 pre Covid ma erano 9.600 nel 2023. C’è adesso una lenta risalita soprattutto dopo il minimo storico dei 5200 del 2020. Nel 2008 il settore portava sul territorio 103 milioni di euro di reddito degli operai.

“Nonostante il default dei bonus edilizi che inizialmente avevano dato al settore edile una ripresa storica in termine economico ed occupazionale, per poi sparire miseramente inghiottiti tra colossali truffe di crediti fittizi e lavori mai completati – hanno spiegato il segretario generale della Filca Cisl Sicilia Paolo d’Anca e il segretario generale della Filca Cisl Messina e vicepresidente della Cassa Edile Nino Botta – il settore delle costruzioni nel territorio messinese è riuscito nonostante tutto a reggere l’impatto negativo. Sicuramente i dati positivi si devono ai lavori dei cantieri pubblici che sono in atto nell’intera provincia, in particolar modo quelli del raddoppio ferroviario. Che il settore delle costruzioni sia fondamentale per lo sviluppo economico–sociale di tutto il territorio è ormai cosa certa – hanno aggiunto d’Anca e Botta – quindi bisogna mettere in atto tutte le strategie utili per renderlo sempre più impermeabile alle problematiche che cercano costantemente di metterlo in crisi. Per quanto concerne il progetto definitivo per la costruzione del Ponte sullo stretto è cosa fatta: adesso le forze in campo dovranno farsi trovare pronte ad affrontare tutte le sfide che la colossale infrastruttura ci riserverà, senza più alibi o negazionismo ideologico”. Su questo aspetto è stato chiaro anche il segretario generale della Cisl Messina, Antonino Alibrandi che ha ribadito come occorrerà lavorare sui protocolli di legalità e sicurezza con il coinvolgimento delle parti sociali.

“È fondamentale – ha detto Alibrandi – realizzare una road map che, con chiarezza, scandisca i vari step delle lavorazioni e delle attività, così da poter organizzare ed attrezzare il territorio sotto tutti gli aspetti, dall’occupazione alla fornitura dei servizi. Messina deve essere brava a capitalizzare per dare opportunità ai nostri giovani e a tutte quelle persone che, negli ultimi anni, hanno perso il lavoro e possono essere reinserite nel mercato. Bisogna lavorare su competenze, professionalità e sicurezza. Messina può essere all’altezza solo se saprà essere pronta ed organizzata per tempo, condizione fondamentale per governare e capitalizzare sotto l’aspetto sociale e economico l’impatto shock che l’opera produce. Un’opera di questa dimensione può, secondo noi – ha infine concluso Alibrandi – rendere Messina centro d’interesse mondiale su tutti i settori, dall’ingegneristica alle specializzazioni, sino alle nuove tecnologie”.