Messina, sprint per il nuovo terminal crociere - QdS

Messina, sprint per il nuovo terminal crociere

Lina Bruno

Messina, sprint per il nuovo terminal crociere

giovedì 17 Dicembre 2020

L’appalto è stata aggiudicata a una Rti che ha proposto un netto taglio (da 330 a 198) dei giorni necessari per la realizzazione. La struttura dovrà però essere adeguata ai nuovi requisiti Covid

MESSINA – Il contratto a gennaio e in primavera l’avvio dei lavori. La realizzazione del nuovo terminal crociere si sta finalmente concretizzando dopo un iter progettuale lungo e complesso che andrà comunque rivisto, all’apertura del cantiere, alla luce dell’emergenza Covid-19.

L’appalto, dopo 15 sedute di gara, è stato aggiudicato a una Rti con capogruppo la Igc Spa, impresa della provincia di Catania, con un ribasso del 27,33% su un importo a base d’asta di circa 5 milioni 300 mila euro. L’opera costerà circa 3 milioni 800 mila euro a cui si devono aggiungere gli oneri sulla sicurezza.

Sono attualmente in atto i consueti controlli sulla documentazione presentata, poi si passerà alla contrattualizzazione e, se non ci sarà il ricorso del partecipante arrivato secondo (che ha già fatto richiesta di accesso agli atti), potremmo vedere finita la nuova struttura entro il 2021.

Il raggruppamento temporaneo (Igc Spa, Scs costruzioni edili Srl, Vivere il legno Srl, Enzo Reschini Srl) si è impegnato a consegnare il tutto entro 198 giorni dalla data del verbale di consegna e non in 330 come era richiesto dal bando. Un elemento migliorativo dell’offerta, questo, che ha contribuito all’aggiudicazione.

Il lungo iter per la progettazione, iniziato nel 2014, si è concluso nel 2018 con la consegna all’Autorità portuale degli elaborati esecutivi dalla Milan Ingegneria, che ha lavorato al progetto insieme alla società Ottavio Di Blasi & Partners e allo Studio geologico Graziano-Masi. “Sono cambiate molte procedure con il Covid – ha sottolineato Mario Mega, presidente dell’Adsp dello Stretto – e anche se usciremo dall’emergenza per alcuni anni ci saranno alcuni accorgimenti di natura sanitaria, un po’ come dopo l’11 settembre, quando sono intervenute le normative sulla security, che comunque sono rimaste in vigore. Dovremo vedere dal punto di vista della funzionalità e utilizzabilità degli spazi se bisognerà cambiare qualcosa, ma sostanzialmente il progetto resterà quello. Verificheremo in funzione della necessità di assicurare una migliore separazione dei flussi se continuare ad utilizzare il vecchio terminal che secondo il progetto andrebbe demolito”.

“Alcune funzioni – ha aggiunto – possono essere svolte anche dall’attuale struttura adeguandola opportunamente. Non appena la ditta sottoscriverà il contratto ragioneremo per vedere che cosa, dal punto di vista della distribuzione degli spazi operativi, può essere eventualmente modificato. Non è detto che sia una variante vera e propria, è possibile che sia solo una diversa organizzazione degli spazi, con interventi in fase realizzativa. Certo non possiamo non tenere conto che quello è un progetto nato prima del Covid, adesso dobbiamo prevedere il rispetto dei protocolli sanitari”.

“Certe attività – ha concluso – ormai devono essere valutate sia dal punto di vista delle norme antiterrorismo che della sicurezza sanitaria e questo non è negativo, anzi fa aumentare la qualità dell’accoglienza”.

Prima della consegna definitiva, il progetto aveva avuto svariate modifiche, le ultime riguardanti l’adeguamento alle normative antincendio. C’era stato anche un ampliamento di 200 mq ed erano stati inseriti dei sistemi di apertura delle recinzioni che dividono la città dall’area portuale e uno studio più dettagliato sull’uso dei parcheggi e delle aree esterne al terminal.

La struttura prevista, a un solo piano, in acciaio, vetro e legno, sorgerà su una superficie di circa 1.800 mq con una copertura ondulata. La progettazione è stata orientata alla sostenibilità e al risparmio energetico attraverso pannelli solari, coibentazioni e ventilazione naturale, integrati da sistemi tradizionali. La distribuzione modulare rende flessibile l’uso degli spazi in funzione dei flussi dei passeggeri. Il layout interno è organizzato in tre zone: Spina tecnica, Harbor side e City side sulla via Vittorio Emanuele con bar- ristorante, una vetrina delle eccellenze, chioschi informativi e di servizio e uno spazio multifunzionale dove ospitare mostre e convegni.

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