Il sindaco di Barcellona Pozzo di Gotto, Calabrò, ha scritto una lettera al Governo nazionale e criticato con forza l’atteggiamento della Città Metropolitana per la gestione della nuova bretella
MESSINA – Il sindaco di Barcellona Pozzo di Gotto, Pinuccio Calabrò, ha voluto lanciare un nuovo appello alle massime autorità in merito all’emergenza del Ponte Mela, infrastruttura di collegamento con Milazzo. Il primo cittadino barcellonese ha infatti inviato una lettera aperta alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni, ai ministri dell’Interno e delle Infrastrutture, al presidente della Regione e alla Città Metropolitana di Messina. Un messaggio che fa riferimento alla preoccupazione legata alle condizioni di sicurezza della bretella alternativa realizzata dal Genio civile sul lungomare di Ponente, con una larghezza che consente il passaggio dei veicoli solo a senso unico alternato
L’infrastruttura, nonostante i lavori siano stati eseguiti dall’Ufficio del Genio civile di Messina, con il finanziamento della Regione, è di proprietà della Città Metropolitana, che ha competenze specifiche in materia di sicurezza stradale e viabilità nel territorio provinciale. Proprio questo è l’aspetto su cui il sindaco ha fatto riferimento in una nota, rimarcando che gli Enti interessati non stanno fornendo il giusto supporto: “Non può sfuggire a nessuno che la disciplina della viabilità che interessa un’infrastruttura stradale d’interesse intercomunale, collocata a cavallo di territori comunali distinti, non può essere disciplinata dal singolo comune, né semplicemente demandata ad essi dalla Città metropolitana, soggetto proprietario del manufatto stradale oggetto dell’intervento manutentivo e titolare di competenze specifiche in ordine alla viabilità provinciale”.
In aggiunta, il primo cittadino ha citato la restrizione imposta già la scorsa settimana dal Genio civile, che “limita il transito veicolare sulla bretella provvisoria solo durante le ore lavorative dal lunedì al venerdì, con chiusure nei giorni festivi e in caso di avverse condizioni meteo”. Il sindaco Calabrò ha fatto pertanto appello alle massime Autorità affinché la situazione venga risolta attraverso una collaborazione istituzionale efficace tra la Città Metropolitana e i Comuni coinvolti. Lo scopo è quello di “garantire una viabilità alternativa sicura e nel migliore interesse delle comunità locali”.
“A dispetto di tutto ciò – scrive Calabrò – la Città metropolitana, nel parere reso sul progetto di realizzazione della bretella provvisoria dalla Dirigente della III Direzione Viabilità metropolitana, intende demandare la vigilanza sui transiti esclusivamente ai Comuni di Barcellona Pozzo di Gotto e di Milazzo. Tutto ciò nell’assordante silenzio del sindaco metropolitano il quale mai ha fornito risposta agli inviti e agli appelli alla collaborazione ripetutamente avanzati dallo scrivente nel corso di questi mesi. Noi, al contrario, non ci siamo mai sottratti alla collaborazione e a fornire supporto tecnico nei limiti di quanto ci è consentito fare”.
La questione è stata trattata anche dal sindaco di Taormina Cateno De Luca, che si è presentato nella zona del torrente Mela per una diretta Facebook in cui ha criticato una nota del Genio civile dove si leggeva che i lavori della bretella erano stati voluti da lui nel periodo in cui ricopriva la carica di sindaco di Messina: “I lavori da 5,3 milioni durante la mia Amministrazione prevedevano la collocazione di un ponte e di una corsia di emergenza di appoggio, io ho presentato il progetto alla Regione e con una nota è stato approvato. A quel punto la Città Metropolitana esce di scena e la responsabilità viene affidata al Genio civile di Messina. Da quel momento le decisioni successive non sono di mia responsabilità e si è passati alla realizzazione di questa porcheria”.
Durante la diretta realizzata in loco da De Luca era presente una vasta folla che ha assistito al discorso del sindaco di Taormina, oltre al deputato regionale Pino Galluzzo, l’attuale sindaco di Messina Federico Basile e la minoranza consiliare di Milazzo guidata da Lorenzo Italiano.