L’iniziativa di Usr e Ordine degli ingegnari prevede tre sessioni di lavoro tra marzo e maggio. Al progetto, al via lunedì, parteciperanno cento studenti dell’ultimo anno e di diversi indirizzi di studio
MESSINA – Il mondo delle professioni e il sistema educativo insieme per rendere protagoniste le nuove generazioni sulla pianificazione strategica del territorio. L’iniziativa, illustrata ieri nel corso di una conferenza stampa nella sede dell’Ufficio scolastico regionale messinese (Usr), è dell’Ordine degli ingegneri e dell’Ambito territoriale scolastico e punta a elaborare un documento con le linee guida per l’aggiornamento della pianificazione della Città Metropolitana di Messina 2050 attraverso una serie di sessioni di lavoro, incontri e confronti.
Sono coinvolti circa 100 studenti di sei istituti superiori: Verona Trento, Minutoli, Cuppari e Seguenza di Messina e Lampedusa di Sant’Agata Militello e Leonardo Da Vinci di Milazzo. La pianificazione strategica per lo sviluppo dei territori è uno dei temi su cui le amministrazioni pubbliche locali più sensibili hanno posto maggiore attenzione negli ultimi anni. L’idea di fondo è che per lo sviluppo locale occorre saper leggere il proprio territorio, selezionare le priorità di intervento sostenibile e guidare intorno a queste le risorse pubbliche e private. Lo scopo è quello di fornire un punto di vista elaborato dagli studenti della Generazione Z su come impostare un percorso di pianificazione strategica efficace, che non sia una semplice agenda di progetti, ma l’esito di un percorso di elaborazione condivisa per il rilancio del territorio.
L’iniziativa partirà lunedì prossimo nella palestra dell’Is Verona Trento e prevede tre sessioni di lavoro che si svolgeranno tra marzo e maggio, con un evento pubblico a fine maggio per presentare i risultati. Si cercherà di coinvolgere anche l’Università e organizzare la presentazione delle linee guida nell’Aula magna UniMe alla presenza di tutte le istituzioni locali per dare maggiore visibilità ad un lavoro offerto alla comunità, realizzato dai giovani del territorio. è su di loro che le istituzioni devono scommettere. Lo hanno ribadito Stello Vadalà, dirigente dell’Ufficio scolastico provinciale, e Santi Trovato, presidente dell’Ordine degli ingegneri. “La scuola è sempre aperta al territorio, ed ha accolto volentieri questa collaborazione con gli ingegneri – ha sottolineato Vadalà – siamo pronti ad altre iniziative con il mondo delle professioni perché la formazione deve essere sempre pronta ad accogliere nuovi input, a sperimentare la partecipazione su tematiche attuali”.
Ci saranno otto tavoli che lavoreranno contemporaneamente, che affronteranno i temi della pianificazione e dello sviluppo economico del territorio guidati da coordinatori – ha spiegato Trovato – lavoreranno su aree protette, beni culturali, servizi, cluster produttivi e turistici, sicurezza, smart city, inclusione, Ponte e area integrata dello Stretto.
“Faremo alla fine uno sforzo di sintesi e presenteremo dei contributi che sono delle raccomandazioni, non proposte” ha detto l’ingegnere Franco Cavallaro, che sarà il coordinatore del tavolo su Ponte e area integrata.
“Si tratta di nuove generazioni che vogliono dare il loro punto di vista – ha proseguito – e preparano il terreno per il futuro, perché questi 100 ragazzi alla fine ragioneranno sulla Messina del 2050 quando avranno l’età per essere motore di questa città. Non impareranno a fare un Piano strategico perché non è una formazione per specialisti, loro impareranno a partecipare al processo di pianificazione. I giovani rappresentano la società e solo se la società nel suo insieme partecipa al processo decisorio, la pianificazione funziona. Non si tratta del piano del sindaco con l’elenco delle cose che vuole fare ma di quello che una comunità insieme decide di fare, distribuendosi i compiti”.
Parteciperanno gli studenti delle ultime classi con diversi indirizzi di studio e un coinvolgimento della didattica. “Ogni scuola porterà quello che è il suo momento formativo – ha detto Vadalà – se si mettono insieme solo istituti tecnici c’è solo una visione, è necessario invece dare un punto di vista diversificato . Se tutti i ragazzi mettono insieme quello che sanno, quello che hanno imparato, il progetto ne sarà arricchito”. L’organizzazione per tavoli tematici tiene conto quindi di questa indicazione mettendo insieme un numero di studenti di ogni scuola che non si conoscono, non hanno programmi comuni, sarà quindi occasione di scambio di saperi. “Li stimoleremo utilizzando anche gli strumenti che loro conoscono – ha concluso Cavallaro – c’è una pagina instagram attivata e ci saranno contenuti audiovisivi durante le attività che si svolgeranno”.