Messina, lo sviluppo della Valle del Mela passa dai privati - QdS

Messina, lo sviluppo della Valle del Mela passa dai privati

Lina Bruno

Messina, lo sviluppo della Valle del Mela passa dai privati

venerdì 29 Ottobre 2021

Sulla riconversione delle strutture esistenti e sulla realizzazione di nuovi impianti si allunga però l’ombra della burocrazia. Ma il territorio non può fare a meno delle risorse messe sul piatto

SAN FILIPPO DEL MELA (ME) – Nonostante le più recenti notizie – proprio mercoledì il Tar di Palermo ha confermato che all’interno della centrale termoelettrica non può sorgere il nuovo impianto di trattamento e recupero della frazione organica dei rifiuti che la società A2A vorrebbe costruire – il futuro economico di tutta la Valle continua a ruotare intorno all’investimento da 450 milioni di euro per la riconversione degli impianti presenti nell’area. Un rilancio del territorio all’insegna della transizione energetica e dell’economia circolare.

Al netto delle notizie non certo positive arrivate da Palermo, il sindaco di San Filippo del Mela, Giovanni Pino, conta molto su questo salto di qualità visto che il comune che amministra dal 2018 si trova in una delle aree della provincia più complicate dal punto di vista ambientale. La scelta industriale qui ha messo in ombra altre risorse, che adesso si cerca di fare riemergere per creare nuove opportunità. “Mi sono impegnato da subito – spiega – perché ci fosse un piano di fuoriuscita dall’olio combustibile e per sostituirlo con il biometano alla Centrale e il fuel gas alla Raffineria. È in atto un ammodernamento dei cicli produttivi. Il Piano di riconversione industriale da 450 milioni di euro rappresenta una svolta con l’abbattimento dell’inquinamento e la modifica del paesaggio. Ci si è mossi all’interno di una direttiva europea ripresa dal Consiglio dei ministri che prevede la fuoriuscita dal carbone per andare verso energie alternative: da una parte si abbatte l’inquinamento e dall’altra manterremo i livelli occupazionali. A quel punto potranno rinascere tutta una serie di attività e riprendere quella che era la nostra vocazione originaria: l’agricoltura, l’agroalimentare, l’artigianato e la ricettività”.

“Non ci scordiamo – aggiunge – che siamo inseriti dentro un’industria dell’accoglienza turistica che comprende un’area vasta che va da Patti a Milazzo, fino alle Isole Eolie. È un comparto unico, quindi bisogna ragionare superando le logiche delle singole municipalità. Stiamo cercando di recuperare alcuni percorsi anche storici e riproporre le nostre bellezze, ma bisogna che l’industria pesante si alleggerisca e ci consenta di programmare in altri settori”.

Come detto, il progetto di A2A, oltre alla riconversione dei gruppi alimentati a olio combustibile in turbogas (metano) e un sensibile abbattimento di inquinanti, prevede infatti anche la realizzazione di un impianto Forsu che consentirebbe di lavorare 75 mila tonnellate annue di umido producendo biogas e il recupero di cinquantamila tonnellate l’anno di plastiche. Il nemico, però, resta sempre la burocrazia. Basti pensare si attendono le autorizzazioni per la riconversione a metano dal 2019.

Quello di perdere gli investimenti previsti è un rischio che il territorio non può correre. Per questo si sono susseguiti numerosi appelli da parte dei sindaci dell’area, di Sicindustria, dei sindacati perché si snelliscano le procedure burocratiche e si adegui il piano della Srr. Il sindaco Pino parla anche delle sue scelte green nella gestione del comune, che hanno contribuito ad abbassare le spese e aumentare la qualità dei servizi. “Abbiamo migliorato il rendimento degli uffici – spiega – ripristinato un parco progetti che era quasi inesistente ottenendo finanziamenti per l’efficientamento energetico nel sistema di approvvigionamento idrico e nella pubblica illuminazione. Tutti gli edifici scolastici sono a norma con la certificazione antincendio. Abbiamo cercato di migliorare la qualità della vita dei cittadini coinvolgendoli anche nelle scelte. Un esempio di democrazia partecipata è il murales a pavimento che si sta realizzando nello spazio di un campo sportivo”.

Non si è riusciti a incidere però molto sulla campagna vaccinale e San Filippo del Mela rimane tra i comuni con il più basso indice di vaccinati, circa 64%. “Ha influito molto – racconta Pino – la testimonianza su una rete televisiva nazionale di una nostra concittadina, che dopo il vaccino AstraZeneca ha vissuto momenti molto difficili per gli effetti collaterali. Un evento che ha traumatizzato la gente. Ma stiamo recuperando”.

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